martedì 19 marzo 2013

Quell'Angiolino di un Petersen

Benedetto Pirolozzi ci permette di riconoscere nell'espressione
accondiscendente di Rosita lo spirito di quanto vi stiamo per raccontare.
Benvenuti nell'angolo dei retroscena ludici, quell'angolo frequentato con la gioia con cui si mangerebbe un panino nell'orinatoio dell'Olimpico. In quest'angolo in fatti accade qualcosa che anche i meno sobri teppisti da stadio avrebbero difficoltà a sopportare: si parla di ciò che accade dietro ai giochi: "un sguardo oltre lo scarico".

Do inizio a questa rubrica del tutto estemporanea con un caso che non mi ha lasciato scampo, prendendomi alla gola come quando inciampai nella lettiera del rinoceronte da compagnia del mio amico Pigro: il caso Angiolino-Petersen, anche noto come il caso del "Parappapparlo nel parapappero".

"The story so far", come dicono quelli che rubano i giochi:


Il nostro amico* Andrea Angiolino, insieme a Pier Perso Paglia, realizza il regolamento di Wings of War, un gioco talmente fortunato da essere riproposto in tante versioni da veder fallire un paio di case editrici.
Ma la meccanica è valida, generalmente più delle persone che la vendono o che la giocano, così viene recuperata sotto il nome di Wings of Glory: si ricomincia a vendere in attesa del prossimo fallimento.
La cosa però cade sotto lo sguardo pigro di un Petersen che, seduto sul suo trono di scatole di Twilight Imperium piene della verginità di giocatori di tutto il mondo, allunga il suo braccio compassionevole e accoglie, per un nuovo progetto, Angiolino nella grande famiglia della Fantasy Flight, dove già aveva fatto volare i suoi aeroplanini della prima ora.
Ma le braccia di Petersen sono creature indipendenti come le enciclopedie di FAQ dei suoi manuali, così mentre il destro accoglie il sinistro picchia con l'attenzione di un pastore sardo ubriaco di buon mattino.
Nemmeno il tempo di imparare a pronunciare "what the fuck" e Angiolino è fuori. La meccanica di "Wings of Quello che è" no.
Di lì a poco esce il popolare** Star Wars: X-Wing, per il quale la Fantasy Flight corrisponde ad Angiolino quello che Jessica Alba mi ha corrisposto la sera scorsa: un gradevole erezione a considerevole distanza.
Nel frattempo il gabbato autore ha prodotto il Dizionario dei Giochi con Beniamino Sidoti, i due non riescono a inserire per tempo il lemma "Petersen", ma almeno il dizionario scampa la dicitura V.M.21. 

Per offrire un riscatto al povero autore***, la Ares Games gli propone di rispondere a X-Wing con un titolo che sfrutti la contesa meccanica: Sails of Glory
Galeoni contro Guerre Stellari: è fatta.
Per tutti.

Rosita è anche un'ottima disegnatrice
del nostro genere preferito (no, non è satira).
Avremmo proposto volentieri qualche sua
opera, ma il suo sguardo è già
quanto basta.
D'altro canto da qualche parte sta scritto che non è possibile registrare una meccanica di gioco. Per questo dopo Dominion sono usciti Thunderstone, Ascension, Resident Evil, etc etc...

Ma prima di darsi definitivamente alle droghe Angiolino fa in tempo a vedere qualcosa che nemmeno mia madre, che picchiava cuccioli di cane dopo avermeli piantati sul volto per lasciarmi cicatrici originali, avrebbe mai immaginato: Petersen registra la meccanica di X-Wing e la vende alla Wizkidz per realizzare il gioco di Star Trek.




La morale della storia è: "che fine ha fatto Pier Perso Paglia?".




* finzione di narrazione, ovviamente noi non abbiamo amici.
** popolare giusto per questa storia, che poi non è che sia 'sto granché.
*** da non confondersi con il Povero Piero.

Nessun commento:

Posta un commento

Il sistema ci mostra il tuo IP, pensaci quando ti viene in mente di offendere qualcuno o infrangere qualche legge.