Anno: 2011
Autore: Vlaada Chvàtil
Editore: WizKids
Tipo: gioco da tavolo
Genere:dungeon crawler / (poco) deckbuilding
Genere:
Tema: fantasy
Meccanica: annoiarsi, compra le carte, di menarsi (poco)
Numero Giocatori: 1-4
Durata: poco, per una divinità, qualcosa di più per capire le regole, troppo per giocarlo tutto (in genere 180'/240').
Difficoltà: 4/5
Dipendenza dalla lingua: Fondamentale, considerando la frequenza dei ricorsi al regolamento, ma anche le carte non scherzano.
Illustratore: Raimo, Lonnee, Vavron, lavoro sprecato.
[del Puzzillo]
Ecco un gioco che per essere compreso a pieno andrebbe giocato più e più volte, in tutte le modalità e combinazioni diverse, ed ecco perché non l'ho capito. Dopo averci provato due o tre volte la sensazione delle testate di mosca contro il vetro ha reso il gruppo vagamente più rintronato del solito.
Non l'ho capito. Non ne ho capito l'apparente successo come mai ho capito quello del Bagaglino, con la differenza che quello potevo giustificarlo con la dose di tette di cui Mage Knight è colpevolmente carente.
Il motivo di base sembrava buono: prendi un genere di successo e aggiungigli una meccanica di successo, impossibile fallire. Ma Vlaada è lo 007 del game design, e ride.
Il motivo alla fine è suonato più simile al celebre teorema di Ferrandini: "prendi un gioco, trattalo male".
A chi ha comprato il gioco al buio, memore del leggiadro cazzeggio donato dal dissennato Mage Knight e dai suoi Clix autoesplicativi, Mage Knight: Board Game regala subito una grandissima delusione, tanto per mettere immediatamente le cose in chiaro. Niente Clix (se non come segna punti sulle miniature dei quattro castelli) e niente mare di miniature (come si sarebbe intuito anche dal costo della scatola). In compenso appare una plancia che mette i brividi per la somiglianza con lo stile del mortaccino Dungeon Lords, insieme ad una quantità di tasselli diversi in grado di tenere a bada tre bambini e un gatto per diverse ore.
Tanto cartone dunque, con la mappa componibile, ma anche tanta carta, anzi, tante carte, di tanti tipi diversi, abbastanza da chiedersi se si riusciranno ad utilizzare tutte "no.", o gran parte "no.", o almeno a prenderle in considerazio... "no.".
Allora si cerca nell'immediatezza e nell'intuitività la falsa riga di Mage Knight, ma i due manuali di 20 pagine stenografati in corpo 6 non sembrano assecondare la ricerca, sebbene il concetto principale non sia assurdo: pesca cinque carte e usale per muoverti, menare, comprare o curarti. Semplice come una ragazza che inizia una frase con "Sei molto carino", sai che sta arrivando un "ma" grosso come una casa, e tutti sappiamo che ciò che viene prima del "ma" conta come l'onestà in campagna elettorale. E infatti il "ma" arriva, solo che la sua forma l'ha scelta Vlaada, come Ray ha scelto quella di Gozer il gozeriano, e la forma è quella di un Zerg Rush di "ma". Puoi muoverti giocando la carta che indica l'ammontare di movimento consentito MA ogni casella ha un suo costo in movimento, muovendoti puoi esplorare MA se giungi alla fine di una tessera devi utilizzare altri punti movimento per rivelare la prossima MA non puoi entrarci almeno che non utilizzi altri punti movimento (che per una carta valgono da uno a quattro il che, con caselle che costano da 2 a 5, significa zoppicare o, come dice il termine, to crawl). E questo solo per l'idea di muoversi, tralasciamo il combattimento che utilizza un sistema di equazioni di secondo grado per calcolare i danni, a patto di riuscire a districarsi tra le eccezioni dello scontro, e il concetto di acquisto, che varia per personalità, allineamento, dimensione e qualità del villaggio, pesca delle risorse etc etc...
Facile invece è la cura, ma solo perché è il termine di un sistema di ferimento talmente odioso, complesso e frustrante da preferirgli un po' di interpretazione e tagliarsi più gradevolmente un paio di dita.
Insomma, rifacendoci a quello che il Valtriani ha, grazie alle sue capacità di teorico del Game Design, copia-incollato su Gioconomicon dai siti anglofoni, potremmo individuare in Mage Knight: Board Game l'emblema dell'ineleganza regolamentare. Che qui più onestamente definirei il peggior pot-pourri di merda del decennio. Ludicamente parlando.
Abbiamo citato due manuali, il che ci porta a osare d'immaginare la pianificazione del prodotto:
Wizkids - Vogliamo fare un gioco da tavolo per quei ragazzi tanto decerebrati, svogliati e incapaci che apprezzarono un wargame in cui non dovevi segnarti nemmeno le caratteristiche delle miniature: Mage Knight. Sarà l'apoteosi dell'ameritrash.
Vlaada - Ce l'ho: quaranta pagine di eccezioni divise in due manuali, via i clix e via le miniature.
Wizkids - Mmm... suona quasi perfetto! MA possiamo aggiungere una marea di pezzi al confine tra l'inutile e l'incomprensibile?
Vlaada - Fatto.
Anche dopo la prima partita Il tempo passato leggendo carte, reference sheet e richiami di un manuale all'altro, alla ricerca di quell'informazione assurda tipo "come si affronta 'sto mostro", o "come si usa 'sta truppa", supera decisamente il totale che si dovrebbe dedicare all'intero gioco.
Mentre gli altri sono intenti ad aiutarti in queste ricerche, come un team del CNR, puoi tentare (e già non è un gran che facile) di muoverti sulla mappa stando attento a distinguere le locazioni arricchite da uno dei mille tasselli e quelle invece solo disegnate senza risalto tra foreste e montagne.
E queste sono le difficoltà che però, una volta superate, consentono di dare libero sfogo alle frustrazioni del gioco.
Quattro personaggi diversi, ognuno con il proprio mazzetto di carte azione, uguale, eccezion fatta per un paio di carte
- Ti sei ricordato di differenziare i personaggi?
- Ehm... ceeeeerto.
Ognuno senza le proprie abilità iniziali e con la possibilità di prenderne di "le stesse" degli altri avanzando di livello, ogni tanto.
S'inizia, scegli un potere che indicherà anche la tua iniziativa nel turno, intelligente, anche se i poteri lasciano perplessi come lo "offerte" Mediashopping. Poi peschi cinque carte e giochi, o meglio, ci provi. Cinque carte, ciascuna per muovere O menare (o menare magico, o menare tirando), buona fortuna per la combinazione vincente, considerando che di movimento ne serve quasi sempre il più possibile e di attacco almeno un bel po' tutto dello stesso tipo, come trovare un completo coordinato alla bancarella dell'usato.
Certo c'è la possibilità di utilizzare qualsiasi carta come un punto di movimento o di combattimento corpo a corpo, questo consente a Vlaada, quando getti tutta la mano per avanzare di un paio di caselle, di sorridere dichiarando "mai un turno senza agire, nonostante il caso, visto?", e di conseguenza consente a te di biascicare un altrettanto soddisfatto "vaff...".
Ora, se quando dovevi muovere hai pescato una mano di attacchi, è probabile che giunto di fronte ad un mostro ti ritroverai una pescata di movimenti o influenze altrettanto utili che un pelapatate per attraversare la manica a nuoto. Questo, oltre ad aumentare abissalmente il gap con i giocatori che abbiano pescato le carte nell'ordine giusto (se non sai giocare lascia perdere), ti concede l'opportunità di comprendere la sostanziale e sostanziosa differenza tra il combattimento in corpo a corpo e il tiro, ossia farsi menare o meno.
Per sintetizzare potremmo dire che combattere in corpo a corpo equivale a perdere, con la variante prendi la ricompensa o meno a seconda che il mostro sia morto o meno.
Questo particolare effetto è dovuto ad un particolare quanto complesso sistema di ferimento, molto profondo, che unisce i principi del combattimento all'americana con il deckbuilding: intanto il mostro ti mena, poi fai quel che puoi. Le botte che incassi dal mostro diventano, in accordo con quanto stabilito da Fibonacci e Peano, carte ferita destinate a colmarti la mano d'inutilità (sì, come se già non bastassero quelle che peschi normalmente).
E giù a perder turni per "riposarsi" o, nei casi migliori, curarsi.
Siamo ancora al secondo tipo di azione possibile e sono già schiacciato dal peso dei ricordi, generalmente però, a questo punto della partita, interviene una sostanziosa merenda per ricordare ai giocatori che la vita può donare anche momenti piacevoli, fuori da quella scatola. Sono i momenti in cui, erroneamente, si è portati a pensare che avere una compagna potrebbe essere una valida alternativa. Non lasciatevi ingannare: esistono sempre i videogiochi.
Ora, il resto delle cose che potete fare è comprare truppe, ma è una cosa così complicata noiosa e rara che non vale la pena di parlarne.
E c'è il deckbuilding, ogni tanto capita di poter aggiungere al mazzetto una carta che non sia una ferita, generalmente presa tra le poche a disposizione, così che sia possibile costruire il proprio eroe esattamente nella maniera in cui inizialmente si desiderava: a caso.
Stesso per le abilità durante gli avanzamenti di livello, se ne prende una delle due pescate a caso e si pone l'altra a disposizione degli altri. Detto fra noi, cosa potrà avere l'uomo drago che non può avere l'elfo samurai?
Ad arricchire il gioco di un sistema tanto apprezzabile quanto inutile c'è l'utilizzo del mana in comune, che non sto qui a spiegarvi, ma che consente di potenziare una carta o conquistare qualche punto qua e là.
La partita finisce quando... dipende, generalmente quando i giocatori prendono coscienza di sé. Altrimenti al primo che giunge ad un certo livello, o al primo che conquista qualcosa o quello che lo scenario prevede, tutto molto ambientato: tizi che fanno cose. Tizi che possono menarsi, ma è sconsigliato dall'autore, noi ci permettiamo di allargare l'invito: sconsigliamo di giocarlo.
Richiudendo la scatola l'ultima cosa che ricorderete sarà l'eco della voce di Eduard Khil, che vi chiama, per dirvi una cosa importante.
Ecco un gioco che per essere compreso a pieno andrebbe giocato più e più volte, in tutte le modalità e combinazioni diverse, ed ecco perché non l'ho capito. Dopo averci provato due o tre volte la sensazione delle testate di mosca contro il vetro ha reso il gruppo vagamente più rintronato del solito.
Non l'ho capito. Non ne ho capito l'apparente successo come mai ho capito quello del Bagaglino, con la differenza che quello potevo giustificarlo con la dose di tette di cui Mage Knight è colpevolmente carente.
Il motivo di base sembrava buono: prendi un genere di successo e aggiungigli una meccanica di successo, impossibile fallire. Ma Vlaada è lo 007 del game design, e ride.
Il motivo alla fine è suonato più simile al celebre teorema di Ferrandini: "prendi un gioco, trattalo male".
A chi ha comprato il gioco al buio, memore del leggiadro cazzeggio donato dal dissennato Mage Knight e dai suoi Clix autoesplicativi, Mage Knight: Board Game regala subito una grandissima delusione, tanto per mettere immediatamente le cose in chiaro. Niente Clix (se non come segna punti sulle miniature dei quattro castelli) e niente mare di miniature (come si sarebbe intuito anche dal costo della scatola). In compenso appare una plancia che mette i brividi per la somiglianza con lo stile del mortaccino Dungeon Lords, insieme ad una quantità di tasselli diversi in grado di tenere a bada tre bambini e un gatto per diverse ore.
Tanto cartone dunque, con la mappa componibile, ma anche tanta carta, anzi, tante carte, di tanti tipi diversi, abbastanza da chiedersi se si riusciranno ad utilizzare tutte "no.", o gran parte "no.", o almeno a prenderle in considerazio... "no.".
Allora si cerca nell'immediatezza e nell'intuitività la falsa riga di Mage Knight, ma i due manuali di 20 pagine stenografati in corpo 6 non sembrano assecondare la ricerca, sebbene il concetto principale non sia assurdo: pesca cinque carte e usale per muoverti, menare, comprare o curarti. Semplice come una ragazza che inizia una frase con "Sei molto carino", sai che sta arrivando un "ma" grosso come una casa, e tutti sappiamo che ciò che viene prima del "ma" conta come l'onestà in campagna elettorale. E infatti il "ma" arriva, solo che la sua forma l'ha scelta Vlaada, come Ray ha scelto quella di Gozer il gozeriano, e la forma è quella di un Zerg Rush di "ma". Puoi muoverti giocando la carta che indica l'ammontare di movimento consentito MA ogni casella ha un suo costo in movimento, muovendoti puoi esplorare MA se giungi alla fine di una tessera devi utilizzare altri punti movimento per rivelare la prossima MA non puoi entrarci almeno che non utilizzi altri punti movimento (che per una carta valgono da uno a quattro il che, con caselle che costano da 2 a 5, significa zoppicare o, come dice il termine, to crawl). E questo solo per l'idea di muoversi, tralasciamo il combattimento che utilizza un sistema di equazioni di secondo grado per calcolare i danni, a patto di riuscire a districarsi tra le eccezioni dello scontro, e il concetto di acquisto, che varia per personalità, allineamento, dimensione e qualità del villaggio, pesca delle risorse etc etc...
Facile invece è la cura, ma solo perché è il termine di un sistema di ferimento talmente odioso, complesso e frustrante da preferirgli un po' di interpretazione e tagliarsi più gradevolmente un paio di dita.
Insomma, rifacendoci a quello che il Valtriani ha, grazie alle sue capacità di teorico del Game Design, copia-incollato su Gioconomicon dai siti anglofoni, potremmo individuare in Mage Knight: Board Game l'emblema dell'ineleganza regolamentare. Che qui più onestamente definirei il peggior pot-pourri di merda del decennio. Ludicamente parlando.
Abbiamo citato due manuali, il che ci porta a osare d'immaginare la pianificazione del prodotto:
Wizkids - Vogliamo fare un gioco da tavolo per quei ragazzi tanto decerebrati, svogliati e incapaci che apprezzarono un wargame in cui non dovevi segnarti nemmeno le caratteristiche delle miniature: Mage Knight. Sarà l'apoteosi dell'ameritrash.
Vlaada - Ce l'ho: quaranta pagine di eccezioni divise in due manuali, via i clix e via le miniature.
Wizkids - Mmm... suona quasi perfetto! MA possiamo aggiungere una marea di pezzi al confine tra l'inutile e l'incomprensibile?
Vlaada - Fatto.
Anche dopo la prima partita Il tempo passato leggendo carte, reference sheet e richiami di un manuale all'altro, alla ricerca di quell'informazione assurda tipo "come si affronta 'sto mostro", o "come si usa 'sta truppa", supera decisamente il totale che si dovrebbe dedicare all'intero gioco.
Mentre gli altri sono intenti ad aiutarti in queste ricerche, come un team del CNR, puoi tentare (e già non è un gran che facile) di muoverti sulla mappa stando attento a distinguere le locazioni arricchite da uno dei mille tasselli e quelle invece solo disegnate senza risalto tra foreste e montagne.
E queste sono le difficoltà che però, una volta superate, consentono di dare libero sfogo alle frustrazioni del gioco.
Quattro personaggi diversi, ognuno con il proprio mazzetto di carte azione, uguale, eccezion fatta per un paio di carte
- Ti sei ricordato di differenziare i personaggi?
- Ehm... ceeeeerto.
Ognuno senza le proprie abilità iniziali e con la possibilità di prenderne di "le stesse" degli altri avanzando di livello, ogni tanto.
S'inizia, scegli un potere che indicherà anche la tua iniziativa nel turno, intelligente, anche se i poteri lasciano perplessi come lo "offerte" Mediashopping. Poi peschi cinque carte e giochi, o meglio, ci provi. Cinque carte, ciascuna per muovere O menare (o menare magico, o menare tirando), buona fortuna per la combinazione vincente, considerando che di movimento ne serve quasi sempre il più possibile e di attacco almeno un bel po' tutto dello stesso tipo, come trovare un completo coordinato alla bancarella dell'usato.
Certo c'è la possibilità di utilizzare qualsiasi carta come un punto di movimento o di combattimento corpo a corpo, questo consente a Vlaada, quando getti tutta la mano per avanzare di un paio di caselle, di sorridere dichiarando "mai un turno senza agire, nonostante il caso, visto?", e di conseguenza consente a te di biascicare un altrettanto soddisfatto "vaff...".
Ora, se quando dovevi muovere hai pescato una mano di attacchi, è probabile che giunto di fronte ad un mostro ti ritroverai una pescata di movimenti o influenze altrettanto utili che un pelapatate per attraversare la manica a nuoto. Questo, oltre ad aumentare abissalmente il gap con i giocatori che abbiano pescato le carte nell'ordine giusto (se non sai giocare lascia perdere), ti concede l'opportunità di comprendere la sostanziale e sostanziosa differenza tra il combattimento in corpo a corpo e il tiro, ossia farsi menare o meno.
Per sintetizzare potremmo dire che combattere in corpo a corpo equivale a perdere, con la variante prendi la ricompensa o meno a seconda che il mostro sia morto o meno.
Questo particolare effetto è dovuto ad un particolare quanto complesso sistema di ferimento, molto profondo, che unisce i principi del combattimento all'americana con il deckbuilding: intanto il mostro ti mena, poi fai quel che puoi. Le botte che incassi dal mostro diventano, in accordo con quanto stabilito da Fibonacci e Peano, carte ferita destinate a colmarti la mano d'inutilità (sì, come se già non bastassero quelle che peschi normalmente).
E giù a perder turni per "riposarsi" o, nei casi migliori, curarsi.
Siamo ancora al secondo tipo di azione possibile e sono già schiacciato dal peso dei ricordi, generalmente però, a questo punto della partita, interviene una sostanziosa merenda per ricordare ai giocatori che la vita può donare anche momenti piacevoli, fuori da quella scatola. Sono i momenti in cui, erroneamente, si è portati a pensare che avere una compagna potrebbe essere una valida alternativa. Non lasciatevi ingannare: esistono sempre i videogiochi.
Ora, il resto delle cose che potete fare è comprare truppe, ma è una cosa così complicata noiosa e rara che non vale la pena di parlarne.
E c'è il deckbuilding, ogni tanto capita di poter aggiungere al mazzetto una carta che non sia una ferita, generalmente presa tra le poche a disposizione, così che sia possibile costruire il proprio eroe esattamente nella maniera in cui inizialmente si desiderava: a caso.
Stesso per le abilità durante gli avanzamenti di livello, se ne prende una delle due pescate a caso e si pone l'altra a disposizione degli altri. Detto fra noi, cosa potrà avere l'uomo drago che non può avere l'elfo samurai?
Ad arricchire il gioco di un sistema tanto apprezzabile quanto inutile c'è l'utilizzo del mana in comune, che non sto qui a spiegarvi, ma che consente di potenziare una carta o conquistare qualche punto qua e là.
La partita finisce quando... dipende, generalmente quando i giocatori prendono coscienza di sé. Altrimenti al primo che giunge ad un certo livello, o al primo che conquista qualcosa o quello che lo scenario prevede, tutto molto ambientato: tizi che fanno cose. Tizi che possono menarsi, ma è sconsigliato dall'autore, noi ci permettiamo di allargare l'invito: sconsigliamo di giocarlo.
Richiudendo la scatola l'ultima cosa che ricorderete sarà l'eco della voce di Eduard Khil, che vi chiama, per dirvi una cosa importante.
Consola vedere che anche il puzzillo prende prende cantonate galattiche.
RispondiEliminaSe un gioco non lo puoi guocare con la morisina decerebrata o con il compagno di calcetto che crede che se giochi sei gay non vuol dire che fa schifo. Il concetto di "gioco con una curva di apprendimento in salita" oppure "complesso" dovrebbe esssere familare. O sei ormai abituato a regolamenti tedeschi enormi con pagine colorate e font 22 come i libri per babini 0-3? Ti mancano le pagine gonfiabili così le puoi leggere nel bagnetto? Oppure sei innervosito dal non aver trovato la montagna di inutili legnetti colorati che per ogni gioco stampato si estingue una tribù amazzone?
Comunque se vuoi i soldatini c'e' sempre un club Warhammer anche vicino a te, se riesci a sopravvivere all'ascella e al puzzo di feromone di ragazzini.
E se invece il problema è che devi tenere il nipotino per un'ora fallo giocare con la Wii, che di sicuro la preferisce anche a Puerto Rico.
Per concludere, alla terza volta che lo giochi tutto fila liscissimo. E se non hai la pazienza di metterlo su tre volte c'e' sempre Mauro Mauro Dinosauro.
Certo non è un gioco per tutti, ma se non avete tempo nè voglia per impegnarvi in certi giochi non recensiteli nemmeno.
RispondiEliminapassatemi i popcorn :)
RispondiEliminaIo porto le birre :-)
RispondiEliminaPesante!
RispondiEliminaCome sempre arrivano i fanboy che non hanno capito che ogni gioco c'ha le sue magagne e che quelle vengono bastonate in questo sito.
Se volete negare che mageknight abbia l'ambientazione attaccata con lo sputo e dei tempi morti da paura, accomodatevi, ma rimane che per me mageknight è un gioco da fissati.
c'hanno pure messo il solo play perchè danno per scontato che i fan non scoperanno mai, e a darci di raspe più di tanto non si dura... quindi avete ragione, il gioco non è per tutti, è per pochi, pochissimi idioti.
Fanboy dai bimbiminkia, chebbello, mi sento ggiovane.
EliminaGioca con i cubettini colorati e con un bel one page regolamento, ma scritto bello grande. E col titolone ggrosso on la graficona fica.
MK lo si potrebbe definire la versione per lesi del capolavoro assoluto Magic Realm, che effettivamente è un pò complicatuccio. MR, non MK che è appunto tarato in basso per venire incontro al volgo. Ma ormai il bimbominkia medio è abituato a giochi troppo sub, lo si intercetta solo con il cubettino e la torre di cartone in cui fare cesto. O con Drako. Figata.
Quando avrò bisogno di chiedere a qualcuno come Giocare Bene™ chiederò a te, perché sennò poi mi chiami bimbominkia e io ci rimango male.
EliminaNo, non è per quello. Il fatto è che serve qualcuno che insegni a questa massa di idioti l'arte del Giocare Bene™, che ovviamente riguarda solo giochi nati prima del 1986, che poi Chernobyl ha rovinato tutto, e non li fanno più i gioconi di una volta, chi si ferma è perduto, eja, eja, alalà.
Ci hai preso in pieno. Te si che ne sai a pacchi.
EliminaComunque non sono qui per insegnare niente a nessuno. Il Supremo Docente è già nel vs. staff.
Non sei qui per insegnare niente a nessuno perché, checché ne dicano Ludologi™ e Game Designers™, sui giochi non c'è proprio niente da insegnare.
EliminaPoffarbacco! Mi avete fregato alla grande: ho regalato MK al mio compagno, appassionato fan di Vlaada, il corriere è appena andato via... e che leggo?!? Speriamo che almeno questa volta abbiate esagerato! Il corriere ormai non lo riprendo
RispondiEliminaHai fatto benissimo, uno dei migliori di Vlaada.
EliminaMa va bene, se gli piace il genere americano senza ambientazione è perfetto.
EliminaSe ha tanta pazienza.
Se divertirsi non è una priorità.
Direi che è andata bene!
PS mi pare si venda ancora bene su e-bay...
@Torre Difficilmente su questo sito ho letto delle complete fesserie, escluso il loro addio, (dipenderà dalla mia ignoranza ludica), il fatto che i difetti siano più o meno accettabili è tutto un altro discorso, fra l'altro molto soggettivo.
Elimina@Il puzzillo ...ma come ti piacerà girare il dito nella piaga! Comunque il regalo avrà successo: è una scatola firmata Vlaada... può contenere qualsiasi cosa... che ci posso fare?! Meglio Vlaada che Annalingua, con la quale, non ho capito perché, vuole sempre giocare a Coloni di Catan :)!
Elisa
Resto sempre stupefatto della gente che si arrabbia per una recensione, manco se il gioco l'avessero fatto loro.... (se compri un chilo di merda, non è che diventa improvvisamente profumata) ... c'è chi recensisce pontificando solo i pregi e chi lo fa scovando ed amplificando i difetti... forse c'è anche anche qualcuno che sta nel mezzo, ma sono difficili da trovare....
RispondiEliminaFatevene una ragione, dissentire è permesso, incazzarsi è inutile.
E' che rispodere pacatamente a una recensione su 'sto sito mi sembra una contraddizine di termini. Ci sono i siti verdi dove rispondere pacatamente (anche se non lo faccio, che non è divertente).
EliminaQUASI ogni gioco ha le sue magagne.
RispondiEliminaIl mio preferito no.
Chiunque io sia e qualsiasi sia il gioco.
C'è chi ha detto le stesse cose per Arkham Horror e per Dixit, c'è sempre qualcuno che ha il proprio gioco perfetto. C'è sempre chi ha un dio, indiscutibile, dogma ludico.
Detto questo posso affermare di trovarmi d'accordo con Torre, a parte le isterie da "Lasciate stare Britney".
Quando ho letto "si è portati a pensare che avere una compagna potrebbe essere una valida alternativa. Non lasciatevi ingannare: esistono sempre i videogiochi." sono corso in cima all'articolo a rileggere il nome dell'autore, ho subito pensato al White Bishop XD
RispondiEliminaComunque Puzzi', sei na pippa: è palese che MK richieda la preparazione di un esame di astrofisica, ma se t'hanno bocciato al primo esonero non significa che il gioco faccia caccapupù.
Piuttosto iscriviti alla CEPU che se anche non impari a giocarci ti regalano il santino di Del Piero, tanto di moda quest'anno eheheheh.
Comunque l'ammetto, sono un fanboy di Vlaada :D
Non l'ho giocato abbastanza, ma l'impressione è che sia un grosso minestrone di roba che può piacere solo a qualche ultranerd, con tempi ampiamente decomposti (morti è un po' riduttivo), e un uso del deckbuilding focomelico e inutile. Aggiungiamo le regole che presentano miliardi di eccezioni e il tema appiccicato con la pritt, e direi che quantomeno siamo anni luce da un gioco "perfetto".
RispondiEliminaPoi se torre lo preferisce a una relazione non dico sentimentale, ma almeno sessuale, magari non a pagamento, non è un mio problema.
Un "adventure board game", cioè na roba che sta nel secchio con mr, Runebound, talisman ecc... ha implicatamente dei tempi morti. I tempi però possono essere mortali, come per gli orridi rb o tal, oppure possono essere impiegati nel definire una tattica intelligente col mazzetto che ti trovi nella manina (principio che vale anche per la vita). Infatti non c'e' molto culo factor, ribadisco i tempi morti servono per pensare e il turno ti ritorna a volte troppo presto (ma forse io sono lento).
RispondiEliminaIl tema è molto meno appiccicaticcio rispetto alla pletora tedescoide che da 10 anni ci straccia i legnetti. Una Menzione Speciale però a BP per sottolineare spesso questo aspetto, che ormai è completamente trascurato a causa dell'assuefazuione al solito resouce manag con omini e pietre e legni e tessuti e prostitute varie.
Le regole si imparano presto, anche wallace alla prima lettura non si capisce una bega, poi ci giochi una volta ed è chiaro. In mk le volte sono due.
E' sicuramente lungo da giocare. In una serata 3 giocatori sono al limite, quattro troppi. E se uno non ha neanche una minima vena nerd da ex giocatore di ruolo allora la fatica non vale probabilmente la candela. Ma allora è sempre meglio l'onanismo che una bella partita a Finka.
A me vien sempre un po' da ridere nel leggere la frase "i tempi morti servono per pensare" o pianificare il tuo turno successivo.
EliminaIo: "Passo. Vediamo un po' che combini tu ora"
Ello: "Hai già pianificato il tuo prossimo turno?"
Io: "Be, no... vorrei osservare un po' le tue mosse"
Ello: "Non se ne parla. Studia le TUE prossime mosse"
Io: "Ma io..."
Ello: "Studia"
Io: "Ma..."
Ello: "Studia"
Io: "M...."
Ello: "Studia"
Io: "Ma vaff..."
Smaronato I
Prova a farti Eclipse, poi Runebound e poi MK. Se per te tutti e tre hanno enormi tempi morti, e durante MK ti sei finito un pacchetto, allora è verissima la frase "Per sintetizzare potremmo dire che combattere in corpo a corpo equivale a perdere" riportata nella simpatica rece.
EliminaSe invece hai lasciato li qualche paglia per domani, magari allora un mostrino l'hai anche ammazzato.
Eclipse, Runebound e poi Mage Knight?
EliminaE cosa avrei fatto di così grave da meritare questo???
Smaronato I
Allora, ci ho giocato.
RispondiEliminaOvviamente deve essere contestualizzato: è un giocone da hard gamers, inutile giocarci con la fidanzata oppure handicappati del gioco da tavola.
Detto questo, il gioco è piuttosto godibile, con queste eccezioni:
- Non ci si mena, o comunque non è la priorità del gioco
- Il deckbuilding è poco building: tutti i personaggi si assomigliano ed ottieni 1 potere speciale ogni ora (se va bene)
Quindi, mi chiedo, perchè fare 40 pagine di manuale (che poi in realtà sarebbero 80, se aumentiamo il font a livelli leggibili) quando poi non c'è stato un degno playtesting per fornire un prodotto "rotondo"?
A questi punti mi ritiro fuori Descen e mi diverto uguale.
Il Recensologo,
Gran Visir dei Giochi in Scatola
Segreta Massoneria dei Gran Maestri di Tedescopoli Unita
Specializzato in Americanologia
Mi arrogo un diritto non mio (sono fuori campo) e ti rispondo.
EliminaHanno provato a fare un adventure game con una struttura "alla tedesca", cioè competitivo e con poco culo. Le classi si, sono quasi uguali. Il fattore fortuna è però effettivamente poco. Più Cermania ci metti più il colore va a farsi fottere, più Ameritrash ci metti più la competizione e l'agonismo si dissolvono.
E un prodotto a metà strada, non perfetto ma decisamente buono. ha quasi una narrativa ed è quasi equilibrato.
Se lo metti vicino a prodotti con un intento simile, che so, Eclipse, lo si può considerare quasi un capolavoro.
"più Ameritrash ci metti più la competizione e l'agonismo si dissolvono"
EliminaCerto, chi mai ha giocato in modo competitivo a Dune o a Twilight Imperium?
Eddai, non farmi le pulci che hai capito.
EliminaSono due giochi stupendi e molto colorati, e ci ho giocato anch'io (specialmente a TI) in modo competitivo.
Ma non sono due esempi perfetti, in Dune hanno rivisto il regolamento per 10 anni di seguito, e in TI lo stanno ancora rivedendo che ormai ci sono più varianti che regole.
E' ovvio che più differenzi e caratterizzi più rischi di infilare dei buchi o di generare fazioni sbilanciate. Più le fazioni sono simetriche e i meccanismi noiosamente semplici, come nella broda tedesca, più il gioco è bilanciato.
Non troverai molti esempi di board game colorati ed estremamente bilanciati (che non siano stati rivisiti e corretti per decenni), senza dovere andare in lidi troppo nerd anche per questo sito.
Se a 10 punti movimento dal mostro affrontabile più vicino mi entrano solo attacchi o uso tutte le carte per cercare di muovermi un po' o passo il turno, poi, giunto davanti al mostro (ammesso che nessuno l'abbia seccato prima, passando di livello e iniziando a soverchiarmi) pesco le carte rimanenti, ossia i movimenti e le influenze, gli faccio una ricca ballata.
RispondiEliminaSì effettivamente il fattore fortuna è poco. Come in quasiasi gioco in cui le azionni sono determinate dalle carte che peschi a caso.
Ma questo è un problema relativo, ritengo l'alea una ricchezza. Una ricchezza il cui valore subisce forte inflazione con l'abbondare della stessa e con l'allungarsi della durata del gioco che da quell'alea dipende.
MA, e veramente Torre vorrei poterti difendere che mi sei simpatico, MA dedicherò il prossimo articolo a chiunque riesca a trovare una linea narrativa in Mage Knight: Board Game, che non ce l'ha nemmeno nel titolo, con quel mischione di ruoli.
Sulle carte non c'è ombra di fuffa, i mazzi sono praticamente uguali per tutti, il "deckbuilding" è a caso, le abilità sono due simboli su di un cartoncino, le locazioni tasselli con un mare di simbolini.
So' più ambientati gli scacchi, almeno il cavallo salta per la miseria!
Poteva essere un napoleonico.
E hai ragione, Vlaada ha provato a fare un amerigerman, e gli è venuto esattamente come la parola: 'na zozzeria. Ha reso praticamente il peggio di ciascuno dei due generi, ha messo la sanità americana con l'umorismo tedesco. Lassa perde.
Faccio un discorso relativo, e quando si fanno discorsi relativi gli argomenti si ammosciano.
RispondiEliminaNon è sicuramente un gioco privo di fattore fortuna e super colorato.
Però visto che tutte le classi sono uguali, grosso difetto anche per me, dai giocatori può essere percepito come più competitivo (ormai è difficile playtestare razze troppo diffenrenti). E rispetto alla meccanica dadi x muoverti + dadi x combattere c'è sicuramente meno fortuna.
L'ambmbientazione è un discreto tentativo di di attaccare un background un pò blando a delle meccaniche abbastanza moderne. Detto ciò io avrei osato di più, visto che preferisco il partito "simulativo" del'ameritrash all'astrattezza tedesca.
Sono assolutamente in disaccordo con le regole complicate e i tempi morti, il primo non lo considero un difetto e il secondo lo si percepisce poco. Al limite può essere lungo, ma gli scenari corti sono altrettanto divertenti.
Com'è che questo articolo a differenza dei precedenti non compare nella homepage della Tana dei Goblin? Sulla Tana non è vietato parlar male di Chvaatil?
RispondiEliminaperché prima non c'avevo tempo.
Eliminae anche perché mica è obbligatorio! :-P
rome
Io c'ho il sospetto che qui il gioco non sia stato proprio capito. Cioè, capisco che per capirlo ci vuole impegno e predisposizione alla versatilità (a volta tocca cambiar obiettivi in corsa, come tutti i giochi di Vlaada), ma giusto i bimbiminkia come Llukas s'alzano dal tavolo imprecando perchè hanno scoperto che giocando le carte a caso si prendono solo sonore mazzate.
RispondiEliminaQuindi io la strategia ce la vedo eccome. E anche la differenziazione: prendo sempre l'elfo ricchio e le abilità (e le carte) che potenziano l'influenza o le truppe, e metà partita me la faccio solo con l'esercito senza spettinarmi troppo. E questo lo posso far benone solo perchè ho l'elfo, che parte con la carta speciale di reclutamento e una caterva di abilità a vantaggio delle truppe. Questa per me è differenziare, e manco poco.
Certo che poi il deckbuilding non è a livelli estremi, ma se fatto bene (magari con carte che ti permettono di eliminare dal tuo mazzo carte base) l'effetto è sensibile.
E il gioco dura maledettamente tanto (non ricordo di aver mai visto la fine di una partita a 4) ma puo' dare tanta soddisfazione, posto che ci sia stato l'impegno iniziale. Ma anche TI3 non dura poco e richiede non poco sforzo, quindi per me ci puo' stare.
Insomma il mio consiglio è non cedere alla frustrazione della prima partita e impegnarsi per vedere dove porta la prossima ;)
... posto che si abbia parecchio tempo libero, ovvio! XD
Definirmi basito per i commenti che leggo su questo gioco è riduttivo.
RispondiEliminaSe avete un'opinione così ridicola di Mage Knight, posso solo immaginare che cosa ne pensate di Through The Ages, sempre dello stesso autore.
Dico solo che questo gioco ha una media del 9.30 sulla Tana dei Goblin e in meno di un mese ha raggiunto la 16esima posizione su BoardGameGeek. Evidentemente questo gioco è sopravvalutato all'inverosimile da tutti...
Se poi l'ambientazione è appiccicata con lo scotch in un gioco come questo, che cosa si dovrebbe dire allora della maggior parte dei giochi tedeschi? Premesso che amo i giochi tedeschi (Puerto Rico, Agricola,Stone Age, Power Grid, ecc. ecc.), però in questi giochi l'ambientazione è quanto di più lontano si possa desiderare da un gioco.
Inoltre se il giudizio su MK è così negativo per la sua complessità, sarebbe naturale dare lo stesso giudizio alla totalità dei giochi di Wallace (Brass ed Age of Steam su tutti) o su giochi come Trajan di Feld.
Non so agli amici del Puzzillo che giochi piacciano, ma spero che per un gioco come Twilight Struggle non ci sia lo stesso trattamento riservato a Mage Knight. Ma vista la complessità e la durata di TS non ci metterei la mano sul fuoco...
Mi spiace per l'F4 da cui sei stato colto, di TTA penso che sia fortemente sopravvalutato, perlomeno da chi lo definisce "IL gioco di civilizzazione". C'è di meglio, specialmente vangando nel passato.
Elimina1. La media mettitela al culo.
2. MK ha l'ambientazione appiccicata come i giochi tedeschi, ma non dovrebbe. Questo è peggio, contando che nessuno si aspettava un simil-tedesco (un po' come con quella mezza vaccata di cylades, per capirci).
3. MK non è complesso, è noioso. Vabbè, anche Trajan. E anche Brass. Diavolo, ma che roba giochi?
4. Ma Twilight Struggle che c'entra con i giochi citati finora?
Giovannino, penso che ti sfugga totalmente il senso di "recensioni fuorilegge".
RispondiEliminaNon puoi chiedere che una "recensione fuorilegge" sia obiettiva!
Il Puzzillo scrive per principio dei difetti di qualsiasi gioco, ignorando i pregi, anche quando ci sono.
Tanto per riequilibrare chi dà 9.30 scrivendo solo dei pregi ed ignorando i difetti.
Ti suggerisco di leggerti le F.U.C.K. per capire lo spirito dei commenti che leggi.
Si però, adesso... recensione fuorilegge, non obiettiva, leggi le fuck... Se fa cagare fa cagare. Punto!
EliminaSe spendo 80€ per un gioco e ci perdo 3 settimane a leggermi il regolamento e/o ci perdo 5 o 6 ore per la prima partita e/o mia moglie mi ha cazziato a sangue per l'ennesimo scatolone inutile, quel gioco si becca un 10 di default indipendentemente dal fatto che mi sia piaciuto o che l'abbia giocato.
RispondiEliminaSmaronato I
A me Vlaada fa cagare!
RispondiEliminaSe non fosse che è uno degli autori più geniali che siano in circolazione...
EliminaOttimo! non immagino gli altri!
EliminaIo non ci metto bocca perché non ci ho mai giocato, ma ho letto diverse tue diciamo recensioni. Non mi disturbano per niente le tue critiche, alcune giuste, alcune irriverenti, ma che comunque esprimono il tuo pensiero. Ed eccoci qui alla domanda. Dalle tue recensioni non sono riuscito ad estrapolare il tuo gusto in tema di giochi. Me ne dici 3 che trovi fantastici... vecchi o nuovi che siano ?
RispondiEliminaGrazie e Ciao
ZeroCool_ITA
E ZeroCool... mi sa che non hai letto le F.U.C.K. :)
EliminaTe le incollo qui:
D - A che giocate di solito?
R - Alla playstation 3.
D - Allora quali giochi vi piacciono?
R - Quelli di cui non leggi.
D - Ma allora a voi non piace niente?
R - Certo, siamo dei disadattati e giochiamo per farci male.
D - Possibile che non ci sia proprio un gioco che vi piaccia?
R - Al Puzzillo piace il calcetto. Black Pawn è l'ultima persona cui vorreste sentir dire "voglio fare un gioco con te". White Bishop dice di giocare "di ruolo", una roba che implica latex, frustini e si fa senza dadi.
Smaronato I
Grazie per farmi risparmiare un sacco di soldi! Non è che recensite anche Super Dungeon Explore, che sono tentato, ma sento puzza di fregatura?
EliminaMagilla
Arriva, arriva...
RispondiEliminaParliamo di cose serie: come si chiama la modella di apertura del post?
RispondiEliminaInfo riservate, si vergognava un po', per via delle orecchie, sai.
EliminaIo ci ho giocato e mi e piaciuto assai ...
RispondiEliminaCapisco che questo gioco non e per tutti , soprattutto per dei decelebrati che considerano un gioco profondo Mondo o Carcassone , ma bocciarlo cosi palesemente mi sembra un tantino esagerato .
Pero mi consola il fatto che il Puzzillo si sia cosi impegnato per scrivere questo articolo ,si vede che ci teneva proprio a stroncare uno dei piu bei giochi degli ultimi tempi ..
Ma del resto questo sito va preso per quello che e' , recensioni tragicomiche davanti a una bella birra ghiacciata , una frittatona di cipolla e rutto libero , come direbbe il Rag. Fantozzi .
Finalmente qualcuno che capisce come vanno prese le nostre recensioni
RispondiEliminaIn realtà, come in RuneBound, reclutare sgherri è essenziale per distribuire su di loro le mazzate dei mostri (o prevenirle, a seconda dell'abilità degli sgherri). Si può reclutare ovunque (villaggi, monasteri, torri, fortini), quindi qualche sfortunato da mandare in pasto al mostrone lo si trova sempre.
RispondiEliminaLe carte tutto sommato non sono malissimo: visto che ciascuna ha due effetti si possono trovare compromessi per fare quello che ti interessa (o un'approssimazione). Alcune abilità aiutano a spostarsi più agevolmente, e infatti sono spesso le più forti. Per dire, ho trovato molto più frustranti i fo**uti dadi di RuneBound.
Insomma, per parlare di giochi "dello stesso tipo", MK > RuneBound >> Talisman.
Detto questo, è vero che ci sono troppe eccezioni alle regole, e troppe regole complicate che non aggiungono nulla all'esperienza di gioco (l'alternanza giorno/notte è DAVVERO inutile). Ma nel "suo genere", ho trovato Mage Knight migliore di molti altri giochi, con i soliti difetti: running leader, la sensazione di giocare da soli perché le interazioni fra giocatori non portano nessun beneficio, l'eccessiva lunghezza.
In realtà non trovo che di base la lunga durata sia un difetto, lo diventa nel momento in cui basta che uno rimedi una buona combinazione di truppa/artefatto, o solo un artefatto troppo buono, o semplicemente due turni fortunati di seguito, lasciando gli altri a guardare, quando già l'unica interazione era il cooperativo di "vediamo come riusciamo a farti ammazzare il mostro con queste carte".
EliminaE non sono nemmeno tanto sicuro che alla fine questo gioco sia proprio "dello stesso tipo" di alcuni altri. Quantomeno pare presentarsi con qualche pretesa in più, sfruttando un marchio da cui ci si aspettava per giunta qualcosa di diverso.
Mi è capitato di giocarlo ancora, rivalutando qualcosa qua e là grazie a chi aveva avuto la pazienza di imparare una buona quantità di eccezioni, così da non dover passare la serata con i manuali in mano (almeno non tutta), ma la sensazione generale rimane la stessa, e i difetti rimangono d'incapacitante frustrazione. Nonostante questo sia un periodo dalle voglie molto americane, cercherò di americanarmi con qualcosa d'altro.
Cavolo, adesso MageKnight ha un regolametno super complicateo.
RispondiEliminaVe lo meritate Andor, VE LO MERITATE!!!!
Ma me lo meriterei pure, se solo ci potesse almeno giocare!
EliminaComincio a interessarmi seriamente ai videogiochi...
Beh, dai, una volta che ti rendi conto che le regole in Andor non ci sono e al loro posto ci sono delle cartine e dei cartoncino colorati, non è difficilissimo.
EliminaE ci puoi giocare anche da solo tenendone quattro, tanto è uguale, anzi è meglio così la morosa pensa che ti masturbi.
scusate se mi intrometto... a me piace e molto perchè al di la delle regole complicate (ed è vero che c'è un cavillo e un eccezione per tutto, e che molte regole se le potevano risparmiare), la bellezza sta nel riuscire, con la strategia, a sovvertire una mano negativa di carte.. proprio perchè ogni carta puo' essere utilizzata anche di sbieco come jolly. A seconda della mano la strategia cambia, e cambiano le opzioni e i potenziali obiettivi del turno. Diciamo che sei una barca in balia della corrente, ma con i remi, e anche se non puoi navigare contro, puoi sempre indirizzarla per non sbattere sugli scogli.
RispondiEliminaSì, con il tempo, molto tempo, i miei informatori più volenterosi mi dicono possa divenire molto più strategico con una più ridotta componente tattica.
EliminaFatto sta che a parità di livello fra giocatori la fortuna di un paio di pescate sbagliate diviene determinante.
Personalmente comunque 16-20 ore di gioco sono una soglia d'ingresso troppo elevata per godere di un gioco moderno.
Comunque grazie per le belle immagini!
siete impagabili, ho riso dall'inizio alla fine, quindi l'intento dell'articolo è riuscito appieno
RispondiEliminaciò non toglie che ognuno ha i propri gusti: non decido l'acquisto di un gioco da una recensione come questa, nè dal voto medio su BGG, semplicemente lo provo prima e se proprio non posso evito e passo oltre (80 eurini non si possono spendere a occhi chiusi)
per il resto mi associo a chi si gusta tutto questo con una bella frittatona di cipolla e via di rutto
p.s. a me e al mio gruppo il gioco piace, anche se non lo reputo un capolavoro, ma a fine serata sono soddisfatto e ciò mi basta..........e la fidanzata sta a 200 km :)