(ci scusiamo coi lettori per l'assenza di scritte gialle su sfondo blu elettrico)
Eccoci qua :)
Come dicevo nel mio post precedente, ho deciso di darmi all’autoproduzione, o comunque all’editoria indipendente, perchè come diceva Walt Disney: “Non dire mai che i sogni sono inutili perché inutile è la vita di chi non sa sognare.”
Dunque ho deciso di informarmi un po’, perchè avevo un giochino in testa e volevo farlo conoscere al grande pubblico. Dato che a causa della mia attività di scribacchino non è che abbia ‘sto gran rapporto con gli editori, ma sopratutto dato che Walt Disney diceva “Forse sarebbe meglio se diventassimo tutti culi e se ci mettessimo buoni”, ho pensato di gironzolare e di cercare i prodotti migliori fra quelli dei self-publisher e delle piccol(issim)e e neonate case editrici, per imparare come fare il botto, e quindi per farlo bello grosso come fece il tizio del Monopoly (e così ho anche quasi spiegato il perchè della gnocca in apertura).
Comunque: entro a Indipendence Bay, e subito penso che gli abusivi, quelli coi giochi usati degli anni ’70, hanno una bella faccia tosta a vendere anche dentro ai padiglioni. Troppo tardi mi rendo conto che no, non sono abusivi e no, non sono giochi degli anni ’70, anche se un po’ sembrano.
la ricetta non la so, ma l’attento
lettore potrà, per soli 23euro + IVA, richiedere a casa l’esclusiva scatola “Crea la TUA polpetta”. |
Ma innanzitutto, che vedo che va di moda, ecco una bella foto delle polpette di zia Adele, che mi ha ospitato a casa sua e che alla sua età figuriamoci se legge internet, io però la ringrazio sai mai che qualcuno non si intenerisce leggendo queste righe.
Ci tengo però a dire che è dalla quantità di piatti di pasta al sugo presenti nei post che si riconosce un "giornalista ludico" vero.
Dalle pietanze, e dall'uso sapiente del CAPS LOCK perchè non sono le parole ad avere forza, ma con quanta intnesità riesci a urlarle in faccia agli altri.
“mazzate in un setting fantasy”:
originali al punto giusto. |
Ma torniamo a me, che sono il centro nevralgico dell'intero articolo, e proseguiamo con l'avvincente racconto delle mie avventure ludiche.
La mia idea iniziale era quella di fare un gioco di carte, magari fantasy, magari collezionabile o living, che è un’idea nuova, così ho iniziato a vedere se c’era qualcosa in giro: per sfortuna un paio di giochi che ho visto mi hanno fatto desistere, non che l’idea non sia originale ma boh, ho avuto come un senso inspiegabile di deja vu.
Per chi lo conosce: il pregio maggiore
è nella leggibilità delle plancette. |
Allora magari un qualcosa di scacchistico. Alcune grandi inutilità, tipo il progetto GIPF, sono partite come autoproduzioni. E poi Walt Disney diceva “Il denaro è una pura astrazione”, che non so cosa c’entra, ma diavolo si parla di soldi e astratti, quindi ok. Insomma, continuo a gironzolare per gli stand e mi ritrovo davanti un gioco elegantissimo nel suo squallore, e ancora più invitante nei contenuti.
La bellezza dei giochi mi abbaglia e mi stordisce come una colica renale.
Proseguo nel mio giro alla ricerca del gioco definitivo, e mi imbatto in perle rare come “Ninja: Shadow Forged” – un gioco “che punta a rinnovare la figura del ninja all’interno di un contesto metropolitano moderno e alternativo”, in barba alle Tartarughe Ninja.
Calippo o califfo? A voi l'ardua scelta... |
M’imbatto anche nel divertentissimo (?) “il Califfo”, che leggo essere addirittura iscritto al Best of Show: sulla scatola fanno letteralmente ribaltare dalle risate le scritte “VM 14 anni in attesa di leggi più liberali” (sic!) e il nome dello pseudo-editore: “Giochi Diseducativi” (ri-sic!). Volendo andare sul sessuale, forse sarebbe meglio cambiare la consonante doppia.
Mentre mi aggiro impunito in mezzo a giochi in scatola senza scatola, venduti dentro graziose buste di plastica e stampati in casa, vedo cose mai viste: giochi di ruolo che originano giochi di carte da cui derivano giochi di miniature a loro volta tratti da libri di fantascienza (autoprodotti pure quelli) che hanno come tema le guerre di religione (sto parlando di Faith Empire: e poi si incazzano se il premio Best Family Game va a un gioco sulla peste!) e giochi di carte con due regole e mezzo che a confronto rubamazzo è una variante per hard gamers di Race for the Galaxy (qua non parlo di nessuno, ma ce n’erano diversi molto simili fra loro).
A margine, segnalo la presenza, per il decimo anno di fila, di Elish, un gioco di ruolo che origina giochi di ruolo da cui derivano giochi di ruolo, il cui stand vende anche fumetti, che però non c’entrano col gioco di ruolo. Confusi? Io sì.
“Bomp! Live”: gioco nuovo, retrogusto classico.
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Com’è, come non è, alla fine mi decido e mi fiondo sull’ultimo nato di casa Angelo Porazzi Games (ditta gestita da due soci al 50%: Angelo Porazzi e il suo ego), che avendoci regalato perle come Bomp! confido che mi dia un po’ d’ispirazione.
L’ultimo parto della mente del prolifico autoproduttore (autore di WarAngel, come non manca di ricordarci in ogni comunicato stampa) è chiamato “Assist”, e la sua meccanica principale, per non dire unica, è “al tuo turno fai la tua domanda o dai la tua risposta”.
L’ultimo parto della mente del prolifico autoproduttore (autore di WarAngel, come non manca di ricordarci in ogni comunicato stampa) è chiamato “Assist”, e la sua meccanica principale, per non dire unica, è “al tuo turno fai la tua domanda o dai la tua risposta”.
Fine. Aggiungete voi bluff (con un sotto-sistema di fiches che arriva dagli anni ‘80), inventiva (dovete parlare, dunque è un gioco creativo), imparare le lingue (perchè le carte sono in più lingue: siamo ai limiti della genialità)... le illustrazioni sono un mega-spot di tutte le scatole (o le buste) illustrate dal Migliore Autore Ludico Italico in Attività. Da segnalare, però, il grandissimo miglioramento rispetto ai titoli degli ultimi anni dello stesso autore: questo ha addirittura una scatola.
Ancora un po’ e si arriverà anche a delle regole vere.
WarAngle – angoli da guerra:
il gioco inedito del Pedone Nero |
Al di là delle ultime produzioni, con cui ammetto di essere stato un po’ cattivo (ma comunque meno di tanti commenti che si trovano in giro per siti), devo confessare che io stesso mi ero ispirato proprio a WarAngel per creare il mio gioco,ma alla fine, ahimè, mi sono reso conto che non ce la farei né a fare l’autore, né a fare l’editore: non riuscirei a tenere il ritmo delle fiere, delle discussioni su internet, non saprei come relazionarmi sui siti, e mi ritroverei a fare l’unica cosa che so fare: demolire il mio stesso gioco su questo sito.
Per cui, augurando comunque lunga vita a tutti gli autoproduttori, che mi fanno sempre fare delle risatone, desisto dal mio intento e torno a fare quello che so fare meglio: scrivere in un pessimo italiano di giochi discutibili.
Alla prossima :)
Mr. Black Pawn
Warangle sembra interessante. Ma ne parli cosi' poco!
RispondiEliminaPensa che non ho neppure fatto io l'immagine, me la sono fatta fare da un amico che però ha apprezzato molto l'articolo.
RispondiEliminaSe vuoi sapere di WarAngle ti mando le regole. 15 euro.
Zargo's Lords meet Flatland? o_O
RispondiEliminaSì, ma con più razze.
RispondiEliminaPer i più piccoli c'è anche la versione con gli angoli smussati.
Mi dicono smussati direttamente dall'autore.
RispondiElimina...che dire: complimenti.
RispondiEliminaHo ancora le lacrime agli occhi dal ridere.
erano anni che aspettavo che prima o poi qualcuno parlasse davvero "seriamente" di questa vergogna ludica italiana.
Tra l'altro è educativo, i bambini possono imparare la trigonometria... a quando la "linea scuola"?
RispondiEliminaTra l'altro è educativo, i bambini possono imparare la trigonometria... a quando la "linea scuola"?
RispondiEliminaAliG - tanto per dire che non risparmiano nessuno. Non volontariamente almeno.
RispondiEliminaLa verità è che l'autoproduzione italiana dopo qualche singulto negli anni scorsi si è drasticamente trasformata. l'area autoproduzione di Porazzi si è nettamente sgonfiata di titoli interessanti, gli autoproduttori più o meno storici cercano di diventare prodotti e si naviga tra cloni di Uno e varianti di Nomi Cose Città, che alle superiori era una mano santa ma magari oggi non tira più. da quanti anni non comprate un gioco autoprodotto?
RispondiEliminaIl Puzzillo - siete l'unica valvola di sfogo ludica che non si inchina davanti a personaggi o case editrici. A differenza di siti che sono venerati (strana gente con la pelle verde...) che votano i giochi dell' "Angelo nazionale" con votoni (da notare quanto sono squallidi i commenti..)e PROTEGGONO chi vota così dicendo che è libertà di espressione.
RispondiEliminaAh Black, ti sei dimenticato di dare l'appuntamento alla fiera del Salame Barzotto dove l'area AUTOPRODUZIONE è ospite e Porazzi è il responsabile dell'area, ufficio stampa, ufficio vendite, ufficio commerciale, presidente di giuria, amministratore del condominio e rappresentante scolastico. A breve il photoreport con gli immancabili saluti alla cacca pestata entrando in fiera che anch'essa è stata gentilissima nel farsi pestare.
Diavolo, AliG, bello sfogo. Quant'era che volevi scriverle, queste cose?
RispondiEliminaL'impressione è quella di un urlo a lungo represso.
Scusate per lo sfogo, Black ha ragione.
RispondiEliminaEra da un bel po' di tempo che avevo voglia di esternare questo mio pensiero. Ma si sa, il nostro mondo (quello ludico, non quello immaginario fatto di puzzilli di legno con incollato del cartoncino e plancie A3 a colori vendute a 15 eur cad.) è molto difficile. Siamo sempre gli stessi a parlarne e sempre negli stessi siti che leccano il posteriore marcato SpielMaterial per necessità-piaceria-interessi economici.
Ri-Scusate lo sfogo; lode ai ragazzi del Puzzillo per la libertà che danno; spero di non averne abusato troppa! Comunque sono dell'idea che forse forse non sono l'unico che la pensa così su questo personaggio che se nomini davanti ad autori o editori esteri ti guardano con uno sguardo di schifo e cambiano atteggiamento nei tuoi confronti (fidatevi, è capitato...)
Biecamente protetto dall'anonimato, confermo quanto scritto da AliG.
RispondiEliminaIn parte capisco gli autori o gli editori che slinguano più per paura di rappresaglie che altro.
Perché il Porazzi ha schiere di amici influenti tra i pelleverde che contano e non solo (anche e soprattutto tra i capoccia di Lucca e Play), e se ce l'ha su con te non si fa scrupolo ad usarli. Per non contare le schiere di "droni" che piombano a dare 2 a tutti i giochi di una casa editrice su bgg o sulla Tana (sì giunti a questo punto della lettura potete canticchiare il tema dell'Impero di Star Wars).
Nessun problema, AliG. Qua non abbiamo peli sulla lingua.
RispondiEliminaE se ce li abbiamo, non sono nostri.
c'e' anche da dire che il "mercato" italiano s'e' un po' espanso, oramai esiste un certo numero di case editrici italiane, e gli autori con delle speranze hanno fatto un passo verso l'autorialita' (parola nuova, segnatela!). Che, sinceramente, e' anche uno sbattimento in meno.
RispondiEliminaPuzzillo, fatti pagare per gli sfoghi!! Un analista li avrebbe pelati!
RispondiEliminaUn ottim gioco auto-prodotto, però inglese, è KingSburg.
RispondiEliminaComprato e rimasto soddisfatto.
sorry, Kingbrick
RispondiEliminaA proposito. Quando scriverete un articolo sui romanzi fantasy italiani presenti in fiera fate un fischio che metto i popcorn in padella
RispondiEliminaRomanzi italiani in fiera? Per quanto brutti possano essere (non li ho letti), ricordiamo che tra i "pubblicati" c'e' Licia Troisi.
RispondiEliminaMa magari il livello medio fosse quello della troisi, guarda
RispondiEliminaEbbene sì, ho riso. Per quanto mi riguarda - e chi mi conosce capirà - sono state risate un po' amare, ma di quelle che danno comunque soddisfazione, quelle che quando hai finito continui a ridacchiare ancora per un po'.
RispondiEliminaHo deciso per una questione di principio di evitare il confortevole anonimato per esprimervi a viso aperto la mia approvazione, più che altro perché mi fa tristezza che si debba ricorrere al "commento anonimo" per esternare uno sfogo come quello di AliG, la trovo una cosa fuori dal mondo.
Altro che anonimato: applausi.
Iz
Mi associo ad Iz, non capisco perché non si possa commentare mettendoci nome e cognome.
RispondiEliminaL'articolo fa ridere, come tutti quelli del Puzzillo.
Cavoli, si può prendere in giro il BoS, Knizia, la Fantasy Flight, chiunque, ma Angelo Porazzi e l'area autoproduzione no?
Che poi conoscendolo almeno un po' sono sicuro che è in grado di riderci su anche lui, nella giornata giusta.
Un discorso serio sull'autoproduzione richiederebbe un'altra sede e maggiore approfondimento, è indubbio che come al solito negli articoli del puzzillo oltre alle dovute esagerazioni per "dovere di satira" emergano verità interessanti.
Un maggiore approfondimento dell'argomento, lo faremmo, se ce ne potesse in qualche modo importare meno di così.
RispondiEliminaIl problema è che è difficile far entrare l'autoironia in un ambiente già pieno di sé.
RispondiEliminaHo provato sia war age che i signori dei draghi a Lucca. War age è un gioco di carte collezionabile con bellissima grafica e potrebbe assomigliare in qualche modo a magic, ma i signori dei draghi non c'entra nulla con magic! E' un gioco da tavolo molto divertente da giocare a squadre. L'unica cosa che condivide con Magic è l'estetica delle carte. A me ed alla mia compagnia è piaciuto molto.
RispondiEliminaSeconda parte messaggio: l'articolo è simpatico e sto ancora ridendo, ma ora ho un problema:
RispondiEliminavoglio quelle POLPETTEEEE!!! sbav sbav sbav !! (e se possibile anche la ragazza nell'immagine in alto)
... etutte'de'ntratte...
RispondiEliminahttp://www.goblins.net/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=51093
le cose di cui parli sono state sbranate in redazione e solo guardate, non necessariamente in ordine rispettivo.
RispondiEliminaSapevamo di Ludica a Roma, evidentemente l'insuccesso milanese meritava un bis capitolino.
RispondiEliminaVedremo di non mancare alla fiera Hobby Show, che riserva uno spazio per Ludica.
RispondiEliminaPartner, sceglierli bene è tutto.
Mi chiedo come reagirebbe la Tana a questo articolo.
RispondiEliminaAvete ragione, brutto commentare con anonimato. Ma il paese è piccolo e la gente mormora....
RispondiEliminaChi posta questo articolo e i relativi commenti sulla Tana?
Fate attenzione, il maestro The_Goblin potrebbe bannarvi, scominicarvi e condannarvi a bruciare all'inferno perchè siete tendenziosi e non obiettivi! Concludendo che siete lesivi in una comunità dove vige la democrazia, l'amore promiscuo, il comunismo e che il sito è solo per pochi piccoli giocatori sperduti che si trovano davanti ad una birra a parlare di una propria passione.
Ah, W Ludica! il prossimo è Ludica Albania, con l'Area Autoproduzione che sarà nel padiglione principale, ovvero in mezzo ad un posteggio portuale. ACCORRETE a giocare a Dama e godete delle professionali illustrazioni scannerizzate e colorata al computer di Porazzi!
siete un tajo e quel che e' peggio dite pure cose vere! :)
RispondiEliminaLudica Roma, da non perdere. Di sicuro ci saranno tanti espositori del settore anche li. Tantissimi.
RispondiEliminaMi sembra di percepire un filo di aggressività repressa in molti post.
RispondiEliminaMi piace un sacco, quando emerge del marcio da qualche parte.
Ci tengo a sottolineare che non è nostra intenzione far uscire verità dalle nostre tastiere fornaci di mendaci realtà.
RispondiEliminaA parte quando scriviamo.
Non ho mai avuto l'occasione di visitare una Ludica, sono gia' numerose a sufficienza le fiere dove devo lavorare. Perche' ne parlano tutti male?
RispondiEliminaNon ho sentito una sola persona parlare male parlando di Ludica.
RispondiEliminaEsprimevano tutte chiaramente il proprio dissenso.
Dissenso da che?
RispondiEliminasicuramente dalla gestione delle temperature esterne.
RispondiElimina"Risposte a caso".
RispondiEliminaA Novembre, sul Puzzillo.
Secondo me il problema principale dei giochi dell'Area Autoproduzione è la fretta.
RispondiEliminaVengono stampati d'impulso, senza conoscere bene quello che c'è in giro. Francamente ho visto alcune buone idee, ma realizzate in modo troppo approssimativo. Dovrebbero semplicemente imparare a portarle un po' in giro PRIMA di spendere dei soldi per stamparle e già si eviterebbero certi errori davvero evitabilissimi.
Peccato :(
Non che gli editori non sbaglino o non pubblichino spesso con tanta fretta, solo che ad oggi ce ne sono una tale quantità che un gioco valido difficilmente viene rigettato da tutti, e generalmente qualsiasi prodotto, pur perso nel vasto catalogo del maggiore editore, ha più visibilità e speranza che non presentato autoprodotto. Almeno da noi, almeno ora.
RispondiEliminaSicuramente anche gli editori fanno giochi brutti (anche se voi siete troppo severi. Ricordatevi che anche dietro a un gioco che non vi piace ci sono lavoro e soldi investiti), però hanno un occhio critico che l'autore del gioco non può avere.
RispondiEliminaDiciamo che basterebbe aspettare di avere qualche vero feedback, invece di farsi travolgere dall'entusiasmo, e già un miglioramento ci sarebbe.
Proprio il fatto di vedere alcune buone idee buttate via (e di averlo fatto io stesso), mi ha spinto a suo tempo a scrivere la guida all'autoproduzione... Il brutto è che c'è anche gente che mi dice che l'ha letta e poi ha fatto errori madornali lo stesso, ma vabbè :(
Hanno fretta, o c'è qualcuno che li spinge ad autoprodurre, magari sparando una mole inimmaginabile di cazzate, o ingolfando il cervello di chi non ha esperienza con storie inventate e con cospirazioni inesistenti, e chissà, forse trovando anche il tempo di fare un po' di soldini con qualche disegnino o una fornitura di pedine?
RispondiEliminaMario sì, siamo severi, ma l'aver "lavorato tanto" è un valore per chi realizza il gioco, non per chi lo gioca, così come aver "investito tanti soldi", sono due cose che contano solo nei risultati: se il gioco che ne esce non è all'altezza, stiamo parlando di "disvalori" o, come amo leggere, aggravanti.
RispondiEliminaCapacità, massimo risultato con minimo sforzo. Per divertimento giustifico uno sforzo maggiore, altrimenti stiamo parlando, con rispetto, di pippe.
Anonimo, quell'essere spregevole di mia madre, raggiunga presto il regno dei celi in cui sostiene di credere, diceva tra le mille cattiverie una cosa che ho scoperto vera "ognuno ha quel che si merita".
Facciamo un po' di storia: qualcuno dei giochi autoprodotti, a parte Warangel venduto in 103982 copie in tutto il mondo, ha effettivamente avuto successo o magari è stato notato da un editore ed è diventato un successo anche al di fuori del mondo autoprodotto e autopromosso?
RispondiElimina@ anonimo: non è che l'appartenere a un gruppo ti mette al sicuro dal fare cazzate... ognuno è un po' guardiano di sé stesso. Se pensi che la persona X sia cattiva\scorretta, mandala a cagare; se pensi che sia disonesta, denunciala. Ma per pigliarla nel culo bisogna essere in due: uno che infila, e uno che lascia infilare.
RispondiElimina@ Toro: ma interessa a qualcuno?
@ Mario: ti ricordo che noi "ci si scherza su infilando qualche verità fra le righe", ma soprattutto ci si scherza su. E poi, siamo impietosi per bilanciare chi parla bene a prescindere, esaltando i pregi e celando i difetti. Ecco, noi si fa il contrario. Insomma, è par condicio.
O pensi che la recensione sulla Tana di bausquitmiao sia obiettiva e centri pienamente pregi e difetti del gioco? Se è il gioco che conosco io, posso farti una lista di difetti here and now che obbliga blogspot a migrare i server.
Toro Sgommato: per l'autoproduzione di successo chiedere a Emanuele Ornella. Fantasy Pub: portato a essen, esaurito. Oltremare, idem. E potrei andare avanti.
RispondiEliminaNo, no, per carità.
RispondiEliminaAnzi, è proprio perché ci sono passato in prima persona con BauSquitMiao che invito la gente a non fare le cose di fretta.
Non ci crederete, ma quando lo faccio giocare alle famiglie piace sempre. Secondo me è un esempio di idea buona realizzata troppo di fretta.
Per il resto, non dico che un gioco debba essere per forza bello solo perché un editore ci ha investito soldi e tempo, ma secondo me non è neanche giusto partire già con l'idea di stroncare un gioco solo per "bilanciare chi parla bene a prescindere"... Alla fine rischiate di perdere credibilità.
Siete molto bravi a usare l'ironia, ma proprio perché siete giocatori esigenti a me, personalmente, piacerebbe scoprire anche qualche gioco che vi piace, ogni tanto :)
mio dio... fantasy pub... porco zio se e' brutto quel gioco.
RispondiEliminaa me sembra abbiano gia' tirato fuori qualche gioco che gli piace, basta leggere "fra le righe"
@federico: esatto. Hai citato un intero esempio che dimostra come possa esistere l'autoproduzione di successo. Forse, sforzandoci, ne troviamo un altro tra gli italiani, ma forse. esplicativo non credi?
RispondiElimina@puzzillo: interessa, interessa. di base serve anche a decretare se 10 anni di autoproduzione hanno effettivamente sfornato qualcosa anche per l'industria, creando personalità che sono emerse al di fuori delle fiere. se così non fosse sarebbe un bel fallimento non credi?
@lesya: gioco simpatico, fantasy pub.
@tutti: non confondiamo area autoproduzione con l'autoproduzione tutta però. a pisa e firenze c'erano anche altri autoproduttori fuorisciti dal'ala porazziana
@mamma: arrivo!
Toro: non devo neanche sforzarmi troppo: Papini
RispondiEliminaIl resto ok, magari completamente irrilevante, ma comunque "almeno" 2 l'hanno fatto con criterio.
RispondiEliminaTogliendo chi lo fa per hobby, direi che si possono isolare due macrocategorie:
RispondiElimina1) Ci sono quelli, come Ornella e Papini, che iniziano autoproducendo e poi decidono di fare gli autori. A seconda della qualità della produzione, questa ha effetti più o meno positivi.
2) Ci sono quelli, come Scribabs, Cranio Creations e Post Scriptum, tanto per citarne alcuni, che sono partiti come "autoproduttori" ma che molto rapidamente sono diventati "editori" (e comunque alcuni sono già "nati" come ditte strutturate), pubblicando giochi di altri. esserci passato.
PS: scusate se ho tolto un po' di spazio ai vari "rant"...
Bravo Valtriani, mò scrivici un libretto e mettilo su Lulu.
RispondiEliminaMarco, perdonami se mi permetto di tradurre per i comuni mortali:
RispondiElimina"Togliendo chi fa autoproduzione per hobby si possono isolare due macrocategorie:
1) autori editi.
2) editori."
Applicherei inoltre l'esimio e personalissimo corollario:
"e grazie al ca**o."
@ Puzzillo 1: Parlavo di autoproduttori. Secondo me che dall'autoproduzione si passi a essere autore o editore non è così scontato, o quantomeno non viene visto come scontato da chi inizia ad autoprodurre.
RispondiElimina@ Puzzillo 2: Sai che fra poco prendiamo lo stesso treno? Lo stesso treno su cui io, prima o poi, ti menerò?
@ Black Pawn: Grazie dell'idea, ci penso.
Buon viaggio! Domani ci si vede a Giocatorino! Mi svegliero' alle 10.30, alle 11.30 prendero' la metro e saro' li giusto in tempo per allestire il mio stand :PP
RispondiEliminaMa degli autoincensatori non ne parlate proprio più? :°(
RispondiEliminaE' che in realtà si stanno espandendo a macchia di leocorno anche fuori dall'AA.
RispondiElimina