martedì 10 settembre 2013

Giochi da tre soldi - Wurfel Bohnanza

[Il Fustellato di Scarto]

Aspettative al momento dell’acquisto: che possa non essere come gli altri giochi di Uwe Rosemberg.
Che sia un onesto gioco di dadi.

Cosa ho trovato:
I dadi.

Decisioni e strategie sono deliberatamente eliminate a favore di uno stile di, uhm, “gioco” il più coinvolgente e rapido possibile. Il giocatore di turno tira quante volte vuole, tenendo sempre almeno un dado. Lui gioca con tutti i suoi dadi, mentre gli altri giocano solamente con i dadi che sta tirando in quel momento. Nessun tempo morto: ad ogni tiro corrisponde un rosario di imprecazioni e qualche allegro ululato. Se la propria combinazione è uscita, si passa alla successiva, fino ad arrivare ai punti. Tutto qui, zen come sedersi sulla riva di un fiume e aspettare i dadi passare.

Il gioco ha la stessa profondità del Bingo, ma almeno ci si può giocare senza sentirsi vecchi dentro. Sporchi sì, vecchi no.

L’aleatorietà del gioco è talmente alta che ha contagiato anche la componentistica: come altro potrebbe spiegarsi la “decisione” di usare i colori bianco e bianco sporco per differenziare i due tipi di dadi presenti? Cos’hanno i tedeschi che non va negli occhi? Per me i colori esistenti sono rimasti quelli del Commodore 64 della mia giovinezza, eppure riuscirei a fare un accostamento migliore. Perché tutto questo? La notte non riesco a dormirci e questo mistero dentro di me ha ormai soppiantato lo gnomo armato di ascia.

In ogni caso, c’è un motivo per cui il Bingo tira, quindi potreste tornare a giocare Wurfel Bohnanza più di quanto pensiate. Tutto dipende dalla vostra autostima.

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