martedì 30 ottobre 2012

Lucca Comics & Games 2012 - avanzi di Essen

Diciamocelo, per un appassionato di giochi che sia stato ad Essen, andare una settimana dopo a Lucca Games è come mangiare una panatina dopo una grigliata di fiorentina: 'na zozzeria.

Eppure Lucca custodisce l'italico fascino delle cose fatte in casa, il sapore (e l'odore) dell'adolescenza perduta per noi "giovani eterni finché dura", dalla memoria di un parcheggio e una palestra, delle prime trasferte futili, alle prime polemiche ormai familiari, al premio "politico" in un mercato in cui la politica ha meno senso che le elezioni a Cuba.
Per noi poi Lucca ha un utilità particolare: ci consente di risparmiare almeno un  giorno ad Essen, altrimenti speso per provare quei giochi italiani che abbiamo tutto il tempo di schifare poi qui con più calma. 
Ma non solo. Aspettiamo anche le versioni italiane dei giochi stranieri di successo (in gergo dette Asterion), cerchiamo d'incontrare più autori ed editori possibile per tastare il polso dell'involuzione del mercato, in piena salute (l'involuzione, non il mercato) e, come e più ogni altro presente, valutare lo sviluppo della simbiosi giochi-cosplay.




Quest'anno porteremo un paio di piccole iniziative, tanto per partecipare al senso di meraviglia della fiera (al suo abbattimento, per la precisione). Si tratta delle buste porta porcate marchiate "Il Puzzillo", che troverete in quantità estremamente limitata presso lo stand della Cranio Creation (evidentemente esperti nel genere), e del balloon che vedete nell'immagine, fotografandovi con il quale potrete partecipare al concorso "foto a caso per rendersi antipatici alla parte antipatica della popolazione ludica che già è un male che sia una popolazione, che sembrano tipo le popolazioni di persone speciali dei film di serie B", concorso che, come intuirete, non porta a nulla di buono.

Intanto aspettiamo segnalazioni da parte di qualche presente, per le perle che certamente non mancherete di trovare in fiera (se non passiamo dei guai per averla chiamata fiera, i vertici ci tengono a che sia definita per quello che è: "boh").

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