Roll Through the Ages - tu continua a rollare


Titolo: Roll Through the Ages
Anno: 2008
Autore: Matt Leacock
Editore: Gryphon Games (ing)
Tipo: gioco di dadi
Genere: accu(mu)lo
Tema: civilizzazione (ah ah)
Meccanica: tirare i dadi, annoiarsi, scala quaranta
Numero Giocatori: 2-4
Durata: 30' - 50'
Difficoltà: 2/5
Dipendenza dalla lingua: affrontabile (descrizione effetti).
Illustratore: ma per favore!


Un gioco di civilizzazione in dadi tratto da uno dei migliori giochi da tavolo di civilizzazione mai realizzati (ed è un bel dire), l'equivalente del teletrasporto per il mondo ludico: una fantasia. E questo rimane.

Roll Through the Ages... cos'è il genio? E' fantasia, intuizione, decisione e velocità d'esecuzione.
Ed è proprio così che la mia copia è stata fiondata dal finestrino di una Delorean in corsa.
Tra l'altro di Through the Ages questo "Roll" prende ben due lettere, oltre che il font di copertina. Due gemelli come Schwarzeneger e De Vito.

Un partita a questo fenomenale insieme di legni riporta più o meno il ritmo di una sessione di vomito a turni dopo aver assistito a tutte le dichiarazioni politiche degli ultimi 30 giorni. Ma con meno entusiasmo.
Il gioco pareggia anche nella possibilità di essere svolto in solitario, vince in termini di pulizia ma si perde un po' nel coinvolgimento e nell'interazione.

Interazione, uno dei temi ludici più caldi degli ultimi tempi dopo la forma del seno di Jessica Alba, un tema che non solo ha spaventato Leacock ma gli ha fatto ricordare quanto il suo cognome suoni come "leccazzo", con il conseguente isolamento fin dai tempi della scuola.
Così la fase interattiva principale del gioco è quella in cui si aspetta che l'altro giocatore abbia finito di usare i dadi (sebbene l'idea di usare gli stessi dadi sia dovuta ad un'insistenza da parte dell'editore), con una piccola interferenza dovuta ad una particolare casualità per la quale uno specifico risultato toglie 3 punti agli avversari, ma solo se questi non hanno preso nessuna precauzione tipo, che so, un paio di guanti, o un gioco vero.

Dunque trattiamo di questa rivoluzione ludica, un gioco di dadi in cui si tirano i dadi (fino a tre volte), si collezionano risultati e se applicano gli svariati effetti: compra punti vittoria, compra punti vittoria con bonus, evita di perdere punti vittoria.
Per gestire questa elaborata selezione di azioni la scatolina del gioco è stata magnificata di quattro tavole bucherellate accompagnate da una quantità di zeppetti per segnare, con un sistema fin troppo complesso, le risorse in mano al giocatore (non lasciatevi ingannare, è solo un modo complicato di tenere da parte i soldi per acquistare quanto visto sopra). Fortunatamente buchi e zeppetti sono tutti della medesima forma, onde evitare che il giocatore tipo rimanga infortunato nel tentativo di infilare quelli giusti nei posti giusti, attività nella quale lo stesso Leccazzi non ha mai eccelso.

La durata ridotta e la brillante legnosità dei componenti renderebbero alta la rigiocabilità del titolo, se questa non fosse compromessa dalla latitanza del divertimento e da un sistema "carta e penna", necessario a segnare il punteggio, elegante come soffiarsi il naso con un paio di mutande alla prima dell'Opéra. Comunque uno spettacolo notevole.

PRO - bel legno, complimenti a Lumber Jack. La scatola è compatta e piena in maniera invidiabile, ma non so da chi.
CON - manca del guizzo, quello per alzarsi dal tavolo prima di capire di cosa si tratti. Fondamentale invece l'aderenza al tema, come una prostituta ad un cliente senza danari.


Commenti

  1. Quanto adoro "Through the ages" (per altro la vostra recensione per quel gioco era fra le meno cattive), quanto mi sono disinteressato a questa variante con i dadi, avendo i vostri stessi dubbi.

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  2. Meno male che ci diamo i turni, a sparare sulla croce rossa (o in questo caso su wooden yatzee)

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  3. Continuo a dire che le rece "non tirano". Comunque, lo sto giocando un po' su Yucata (GRAN SITO) e mi fornisce una certa eccitazione nei primi 2 secondi di ciascun turno, quando lanci i dadi. A parte questo, è divertente quanto un foglio excel.

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