Cimentarsi nella produzione di un gioco per due giocatori in
un mondo di gente che ha provato cose come Magic o Twilight Struggle è come provare
ad uscire con una ragazza dopo che sia stata con Brad Pitt e Viggo Mortensen: l’unica
alternativa è la sorpresa. Al più la simpatia.
Ma i polacchi della Portal non si fanno certo scrupoli, come
adolescenti scanzonati che non pensano al domani dopo non aver pensato nemmeno
all’oggi, mentre ignorano completamente l’ieri, si presentano con questi trenta
minuti di plancetta esagonata in perfetto stile Neuroschima, due mazzetti di
cartine, un drago e tre nani. Come presentarsi alla fiera delle vanità con un berretto
da baseball.
L’abilità meccanica del gioco, che prevede la vittoria del
drago per sfinimento dei nani o dei nani per uccisione del drago, sta nella
composizione dei mazzi di carte di ciascun giocatore, squilibrati e dosati in
maniera tale da riuscire, senza pesare sul giocatore, la cadenza di attacchi,
difese e movimenti.
Particolari, come orecchini di cocomero, sono i ruoli dei
giocatori: il giocatore nanico gestisce tre personaggi dalle abilità diverse ma
che condividono le carte e le azione, mentre il giocatore Drako deve badare
soprattutto a gestire le proprie azioni per evitare le manovre di
accerchiamento (et ammazzamento) dei nani.
Il risultato è uno sfizioso panino che nulla ha a che vedere
con un piattone completo né con un ripetibilissimo snack, ma che può appetire
quelle coppie di giocatori che non se la cavano in cucina come in ludoteca,
anche e soprattutto per una grafica anonimamente azzeccata come un coccodrillo ad
una zampa, ossia molto meglio della maggioranza di titoli presentati quest’anno
dai numerosi concorrenti, e per una
componentistica altrettanto essenziale quanto indovinata.
Drako, come pochi altri, ha il pregio di concedere
esattamente quel che promette, nulla di più nulla di meno, solo i 25 euro del
prezzo di vendita lo pongono al di sopra delle produzioni in linea con i più
recenti rapporti qualità/prezzo. Quello e l’essere un titolo per due persone. Mentre
decidete se ne valga la pena mischio il mazzo verde/nero…
Massacrate giuochi a destra e a manca e salvate 'sta porcheriuola?
RispondiEliminaSi, la grafica è godibile ma guiocarci annoia a morte un minuto dopo il tutorial, e per 25 euri quattro miniature plasticose sono un pochino poco, solo Battlelore osa tanto.
Mah, Matteo, io sono d'accordo con te, secondo me Drako non è nulla di più di un filler vestito con abiti banali, ma al Puzzillo è piaciuto (vagheggiava qualcosa tipo "il sistema di muoversi è meno male", ma forse era ubriaco) e mentre lui scriveva io stavo vomitando sulle scatole di Nefarious. Se mi capitano dieci minuti liberi, ti prometto che ti vendicherò.
RispondiEliminaOk, non ricordo cosa ho scritto e non ho certo intenzione di rileggerlo, ma se questo è il messaggio giunto, devo essermi espresso male.
RispondiEliminaUscito dalla serie di visioni onirico-nauseanti di Nefarious e Mr Shark Drako è stata la prima "cosa colorata" sulla quale riposare gli occhi. E nonostante ciò non l'ho preso.
Ma la "paraculata" con cui hanno gestito il sistema di movimento ha un suo perché: perché era facile.
Beh, si, è facile faile.
RispondiEliminaDecisamente facile, si.
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