Titolo: Horse Fever
Anno: 2009
Autore: Lorenzo Silva
Lorenzo Tucci Sorrentino
Editore: Cranio Creations (ita)
Tipo: gioco da tavolo
Genere: scommesse
Tema: corse di cavalli
Meccanica: aste, scommesse, bluff, poteri variabili
Numero Giocatori: 2-5
Durata: 75-120
Difficoltà: 3/5
Dipendenza dalla lingua: nulla
Illustratore: Giulia Ghigini
Autore: Lorenzo Silva
Lorenzo Tucci Sorrentino
Editore: Cranio Creations (ita)
Tipo: gioco da tavolo
Genere: scommesse
Tema: corse di cavalli
Meccanica: aste, scommesse, bluff, poteri variabili
Numero Giocatori: 2-5
Durata: 75-120
Difficoltà: 3/5
Dipendenza dalla lingua: nulla
Illustratore: Giulia Ghigini
Tema originale (come Agricola), una scommessa di
scommesse, ma ben calzante.
Una scommessa, un gioco da tavolo a tema sportivo, già
fatta e già persa da altri, viene rielaborata in chiave umoristica e riproposta
in un contesto vagamente più moderno. Questo è Horse Fever.
Un gioco che, come Agricola, porta in tavola un tema
inconsueto ma che a differenza di quello tende a farlo calzare meglio di “un
guanto ad un piede caprino” (cit.).
Il primo elemento a colpire, come un calcio nel sedere,
è l’aspetto grafico “retrò” dato al gioco; anch’esso coperto da un velo
umoristico, quasi nel modo in cui si tende a spiegare un barzelletta a chi non
ha riso. Ma è giustificabile, chi non avrebbe pensato che giocatori potevano
non essere pronti per tanto divertimento in un gioco da tavolo?
Pochi, considerando la conoscenza delle grafiche interne
al gioco, chi non avesse ad esempio già visto le icone utilizzate per evitare
l’uso del testo scritto; digeribili come cotica di cinghiale ma buone per
comprare il gioco tranquillamente anche in Germania.
Horse Fever, per quanto farraginoso nelle prime fasi, riesce
a districarsi con una doppia finta e arrivare a meta proprio nella parte
finale, quando i dubbi del “perché ho fatto cosa” si dissolvono in un voltare
carte e veder filare cavalli più o meno abili. L’effetto da sala corse è
riprodotto meglio che in Febbre da cavallo (mmm), la durata all’incirca.
Dopo aver effettuato la prima corsa quindi l’entusiasmo
porta i giocatori a sbrigare rapidamente le pratiche delle altre fasi del
turno: aste per comprare e vendere un punto vittoria, doppio giro di acquisti e
doppio giro di scommesse, per assistere il prima possibile alla nuova corsa. Nel
fare ciò però intimamente ogni giocatore inizia chiedersi “mamma, perché
mangiare tutta questa minestra prima di potermi gettare sul gelato?”.
La composizione in fasi del gioco è armonica come Jeeg
Robot, pezzi montati quasi apposta per essere smontati che si ha sempre paura
possano staccarsi da un momento all’altro. Tanto che nel regolamento (scritto
talmente a prova d’imbecille che la Gelmini pare averlo capito senza stanziare 45 milioni di euro)
sono inserite altre due modalità di gioco: la prima senza la fase asta e quella
d’acquisto, la seconda senza null’altro che corse e scommesse.
L’importante è che rimanga almeno la testa.
In tutto questo, a colpire, è un meccanismo che, per
quanto d’improbabile eventualità, si presenta nel gioco con la modernità di una
ruota di pietra: l’eliminazione permanente di un giocatore dalla partita. Certo
accade se scommettete come scommise Bush sulla guerra lampo, ma può comunque
accadere; potreste cavarvela con un prestito dagli strozzini, ma sarebbe quasi
certamente infilarsi in un’agonia da puntare i resti sull’eutanasia vincente.
Ad aiutarvi nel tentativo di affossare le vostre finanze
o comunque di gettarle al vento sperando che il vento ve le restituisca con gli
interessi, c’è un set di carte bilanciate come il confronto tra Giuliano
Ferrara e Enzo Biagi: dai cavalli speciali ai trucchi per le gare, dagli
aiutanti con i loro bonus agli obiettivi finali, la botta di fattore C è
fondamentale come durante le corse stesse.
Arricchiti di tanta esperienza, e di una serie di
piccole banconote che vi faranno preferire una montagna di bronzini, saprete
che se un gioco può essere divertente può anche evidenziare il tedio che lo
circonda, l’acquisto è quindi una scommessa per la quale dovete vedervela solo
con la vostra… è arrivato è arrivato!
PRO – votato al divertimento scalcia come un somaro, originale
come andare in giro con due scarpe diverse.
CONTRO – agile come un cavallo meccanico un po’ appesantito da
ingranaggi massicci, la componentistica risulta efficace come uno stuzzicadenti
per il piercing.
NOTE – Nella confezione
originale è presente una “colonna sonora” di ben sette tracce che ho dovuto
riascoltare per poterne lasciare un commento. Fortunatamente, non essendo un
critico musicale, posso permettermi di andare a disinfettare questi tagli sui
polsi prima che mi causino dei guai, e ciò senza inficiare il giudizio che
avrete di questi brani così… noir. Attenzione inoltr perché sono contrari alla
sua riproduzione in pubblico la SIAE e i Giovani Cristiani Pro Vitae.
E’ in uscita, proprio in
questi giorni (la si troverà presumibilmente ad Essen 2011) la nuova edizione
del gioco, arricchita non solo di una confezione da serata di gala, ma di
alcuni miglioramenti tecnici come le carte personaggio, gli aiutanti e le
miniature dei cavallucci. Roba raffinata, a far paio con la colonna sonora,
forse meno con i giocatori.
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