lunedì 10 ottobre 2011

Galactic Emperor - tutti giù dalla DeLorean


Titolo: Galactic Emperor
Anno: 2008
Autore: Adam B. West
Editore:  Crosscut Games
Tipo: gioco da tavolo
Genere: conquista, guerra e sviluppo
Tema: fantascienza
Meccanica:  movimento su mappa, poteri variabili, combattimento diretto.
Numero Giocatori: 3-6
Durata:  100-180
Difficoltà: 3/5
Dipendenza dalla lingua: scarsa (testo semplice e palese di azioni e tecnologie) 
Illustratore: si è perso nella realtà alternativa degli anni '80



Galactic Emperor, il gioco di dominio galattico e battaglie stellari con meno sorprese prodotto negli ultimi tre anni, nel quale l'unica vera sorpresa è proprio che sia stato prodotto negli ultimi tre anni. 
Già, perché a partire dalla copertina ogni elemento sembra caduto da una DeLorean volante, i testi e le immagini sono più anni '80 dei Goonies, roba da spegnere il televisore per non essere disturbati da Has Fidanken.
Per onorare tale vocazione persino le astronavi(ne) in plastica (in grado di mimetizzarsi tra gli avanzi di una fustella) richiamano le costruzioni ad incastro a cui eravamo tanto legati durante gli anni dell'asilo, avendone le stesse caratteristiche sia in spessore che in capacità d'incastro (ed una qualità della plastica decisamente peggiore).

Il suddetto stile ricorre ovviamente anche tra le pagine del regolamento, nel quale però l'autore rivela il suo stare al passo con i tempi e ,per venire in contro alle facoltà mentali dei giocatori del ventunesimo secolo, inserisce una colonna di note a margine da fare invidia al celebre "tagliarsi le unghie dei piedi per negati", senza figure.

Per riportare però subito i giocatori nello stato di difficoltà che caratterizza la loro vita, Adam West (l'autore, non l'attore di Batman) ha pensato ad un setup così lungo e tedioso da entrare in competizione con lo Schiaccianoci di Tchaikovsky. Solo la selezione del centinaio di punti che segneranno la fine della partita potrebbe consumare le intere risorse psicofisiche del miglior Adam West (l'attore di Batman, non l'autore).
Si tratta di uno di quei casi in cui l'ossessiva compulsione all'ordine estremo, di cui molti di noi sono preda, diventa un requisito quasi fondamentale, e riporre il gioco in confezioni "preparate" per la nuova partita l'unica opportunità di giocarlo una seconda volta.

Al fine quello che emerge da quanto proposto è una sorta di Twilight Imperium in una versione gestibile senza fratture nel tessuto dello spazio tempo (escluso il salto negli anni '80).
Le azioni da scegliere segnano il ritmo dei turni, la mappa esagonata e i settori da piazzarvi sono più familiari di vostra madre (sì, anche per me), mentre le tecnologie disponibili non necessitano di conoscenze scientifiche dei teoremi di interdipendenza delle discipline per essere scelte e giocate.
Ovviamente il risultato è qualcosa di meno ricco rispetto al colossal dello stesso genere, diciamo che stiamo parlando di una puntata di Star Trek piuttosto che di un film di Star Wars, nella quale però l'efficacia è altrettanto proporzionata.
Ciò grazie ad alcuni "accorgimenti tecnici" che, ad esempio, riducono l'effetto "turtling" premiando una certa attività sul tabellone, possibilmente già dalla prima metà del gioco.
Rimane però l'immancabile stile di battaglia con i dadi, guerre nello spazio in grado di bruciare persino il più accorto dei bookmaker, nonché di frustrare il più ottimista dei giocatori.

Come detto il sistema di vittoria è a punti, gestiti in maniera tale per cui effettivamente i giocatori più statici abbiano vita dura, e la sua funzionalità nell'economia del gioco è innegabile; ciò nonostante Adam West è uno di noi, e non rinuncerebbe per nulla al mondo alla sua passione per i "giochi di menare", per questo come tie breaker in caso di parità finale, i giocatori che in contesa per la vittoria si scontrano in un settore neutrale con tutto ciò che rimane delle loro flotte, all'ultima cannonata ("due flotte navigano dentro, una flotta naviga fuori"). Buon sangue non mente.

Ad arricchire quella che è senza dubbio una delle più grandi fiere della non originalità, sono state inserite alcune chicche meccaniche e meno, tra queste quella di una realtà nella quale gli scienziati, alla comparsa del buco nero, vengono sterminati senza pietà per le loro "incapacità previsionali". Una denuncia sociale non indifferente, perché il gioco non è solo divertimento (e a dire da molte delle produzioni moderne sembra non volerlo essere affatto).

PRO - familiare, spaziale, gestibile in termini di spazio tempo.

CONTRO - originale quasi come Monopoli, comunque lungo, moderno come il ciuffo con la gelatina.

NOTE - si consiglia vivamente un impacchettamento oculato della componentistica.





2 commenti:

  1. quelli di Crosscut dovevano realizzare l'espansione.

    Sono tre anni e ancora non si vede.

    Però ora fanno i giochi coi ninja.

    Qualcosa vorrà dire?

    RispondiElimina
  2. Pare che l'autore abbia subìto la sorte degli scienziati di Galactic Emperor... In compenso su BGG sono disponibili delle house rules per arricchire un minimo il giuoco.

    Ninja e Alieni sono i prossimi temi caldi del settore ludico.

    RispondiElimina

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