mercoledì 9 marzo 2011

Ad Astra - balla spaziale

Titolo: Ad Astra
Anno: 2009
Autore: B. Faidutti, S. Laget
Editore: Nexus (ita)
Tipo: Gioco da tavolo
Genere: Strategia
Meccanica: Gestione risorse
Numero Giocatori: 3-5
Durata: 90-120 min
Difficoltà: 3/5
Dipendenza dalla lingua: nulla
Illustratore: J. Albers, K. Yanner


IMMAGINI

Per la Nexus Ad Astra è stato il primo prodotto della serie "Nexus Designer Series", come presentarsi al primo appuntamento con un mazzo di carciofi e una scatola di sardine.
Per intenderci la sensazione di aver ricevuto la scatola del prototipo al posto dell'edizione di vendita è stata l'esperienza più condivisa. A colpire infatti, oltre la confezione stessa che ricorda per stile vagamente quella del più fortunato Twilight Imperium, è principalmente la componentistica a dir poco deludente; il punto forte sono le carte, la cui consistenza è tale che se ne sconsiglia l'utilizzo in periodi umidi pena lo dissoluzione delle stesse. Non da meno sono le parti in plastica, micro astronavine e basi spaziali sembrano avanzi di sprue (avete presente la cornice che tiene le miniature in plastica?), pezzetti di plastica gettati sul tavolo senza nessun rispetto per l'impegno profuso nella raccolta differenziata. Il tabellone invece non c'è, e verrebbe da dire "per fortuna", Faidutti ha scelto invece di far giocare tra i pianeti (cartoncini decenti a paragone del resto) collocati a casaccio sul tavolo, completando il tutto con una pratica plancia (ovviamente di bassa qualità) segnapunti che ha anche la funzione di segnalare l'ordine con cui i partecipanti possono svolgere le proprie azioni.

Superando questo primo impatto, avendo messo i carciofi nel vaso e le sardine sul centrotavola, il gioco scorre senza intoppi, le regole piuttosto semplici sono alla portata del pubblico generico (gente comune di livello zero e giocatori di primo pelo) e al di sotto della portata del pubblico per il quale "Designer Series" avrebbe potuto significare quacosa. In effetti per Faidutti sarebbe stato meglio far firmare il gioco ad "autori ignoti", come fosse un monumento ai caduti sul tavolo. Comunque, si diceva, il gioco avanza agevolmente scegliendo carte azione dal proprio mazzo e ponendole sulla plancia degli ordini, dalla quale poi si giocheranno. Non molte azioni e comunque inserite in una logica abbastanza lineare: esplora, colonizza, sfrutta. E' compresa anche una piccola parentesi mercantile che richiama I Coloni di Catan, non proprio il meglio a cui ispirarsi.
La sopracitata linearità strategica fa sì che sia evidente il percorso per la vittoria, e la mancanza di marcati elementi di contrasto diretto tra giocatori rende molto difficile il recupero del primo che abbia imboccato tale percorso. Il che, capirete, può risultare piuttosto frustrante, e comunque rendere la seconda metà della partita quasi inutile.
Alla fine dei conti Ad Astra è un gioco che non rimpiangereste, e quando avrete finito di leggerne probabilmente l'avrete già dimenticato, ricordandovene solo qualora qualcuno lo utilizzasse come termine di paragone per lo zero assoluto della qualità componentistica di un prodotto ludico professionale.



PRO: intuitivo, semplice.

CONTRO: componentistica da prototipo, linearità strategica.

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