mercoledì 17 ottobre 2012

X il Gioco 2012 - Come non fare gli schizzi quando si fa il grande salto (in un mare di...)

La nostra amica Giada Pancaccini:
quando le hanno chiesto di tenere banco l'ha presa sul serio,
ci si è seduta e non l'ha lasciato muovere di un millimetro.

[il Puzzillo]

Chi di noi non lo fa per il gioco?

Ok, a parte noi, ma chi degli altri non lo fa per il gioco?

Va be', a parte noi e gli editori, chi non lo fa per il gioco?

Capito, ma a parte noi, gli editori e i distributori, chi non lo fa per il gioco? 

Sì, chiaro, ma a parte noi, gli editori, i distributori e i vanagloriosi autori, chi non lo fa per il gioco?

...

Oh, e mo' basta. I tizi delle associazioni, sì, quelli lo fanno per il gioco.
Cosa esattamente facciano per il gioco, ecco, questo è tutto da vedere, generalmente però, le finalità preferite sono la ghettizzazione, la ridicolizzazione e lo svilimento.

Per aiutare gli addetti, a cui nessuno avrebbe mai addetto nulla ma che non vedono l'ora di addirsi a qualcosa, si è formata una organizzazione in grado di fornire gli strumenti necessari ad affrontare il salto di qualità, un vero e proprio tuffo nell'ambito, dove per "ambito", ovviamente, intendiamo vero guano.

L'aspetto paradossale è che nei principi dell'iniziativa Mantovana ci sono dei fondamenti logici non indifferenti, immediatamente sbriciolati però dagli interventi di personaggi esigui (o era esimi? faccio sempre confusione) come Andrea Ligabue e Marco Valtriani, la cui materia d'insegnamento potrebbe senza meno essere la petulanza, una dote di cui però gli amministratori delle associazioni ludiche sono già ben più che provvisti.
E' apparso anche un nome in buona fede come quello del buon Spartaco Albertarelli, evidentemente ancora non rassegnato alla pochezza delle nuove generazioni.

Al di là degli elementi oggettivamente utili, come il corso su "come relazionarsi con le istituzioni", ossia "come evitare le denunce per spam e/o molestia", quello che colpisce è la volontà degli organizzatori di instradare una corretta formazione di convention ludiche.

Mirabile. Come gli ingegneri che realizzavano armi più precise per il Reich.

La nazione, che ha visto in mezzo lustro ascesa e tramonto della propria gloria ludica, continua a far proliferare convention amatoriali come conigli maturandi davanti a un porno. Solo in Toscana c'è una "demografia associazionale" da prevedere sfide rionali tra organizzatori di convention ludiche, già vedo i titoli :"Il Palio di Siena va alla contrada del Draghettino ludante, incidente mortale per un Ticket to Ride della contrada Giocapezzi, soddisfatti i tre spettatori".

Roma stessa nell'ultimo anno ha sostituito un'anonima convention da oltre mille presenze con una da meno di cento e una serie di conventionine che a confronto da mia nonna natale facevamo sold out.
Nel caso particolare della capitale si sono visti arrivare tre nuovi grandi eventi, dove per "grandi" intendo organizzati da strutture economicamente dotate che di giochi ne sanno come ne so io di rimorchiare in discoteca. O di discoteca. O di rimorchiare.
Ovviamente queste fiere quindi nulla hanno a che vedere con il gioco, facendo cassa di cosplay e fumetti (ma fumetti pochi), e più spesso vedono la parte gioco relegata ad un paio di stand di negozianti ed una ludoteca gestita a titolo gratuito da quelle associazioni che non sono riusciti a metter su un evento proprio, o che ce l'hanno, ma troppo piccolo (sennò stavano a fomentare i conigli di cui sopra).

I dati (tutt'altro che ufficiali) di una presenza sul territorio di associazioni ludiche più spalmate di una botta di Nutella e  più divise del centrosinistra, rendono chiare le potenzialità disperse della realtà ludica nazionale, costituita da una popolazione che mostra nei forum e sui siti un'ignoranza borgheziana quasi del tutto immune alla buona volontà di pochi "idealisti" (nel senso che c'hanno almeno UNA idea) con lo sguardo proiettato al futuro sulle basi delle esperienze passate (proprie fallimentari e internazionali di successo). D'altra parte la maggioranza di questa popolazione gode di soddisfazioni minute come l'organizzazione di una convention in cui realizzare il torneo al gioco in cui vince di più, o poter dire "mamma ho organizzato la mia convention!" fino al recondito onanistico sogno di realizzare un evento a proprio nome.
Davide Rospi & friends con la loro versione di
"Indovina chi?". Nota di merito per non aver
piazzato lì un bel "Stocazzo!"

In questo panorama a X il gioco ci siamo passati, più per il piacere d'incontrare amici come il compatibile (anche e soprattutto in senso di compassione) Davide Rospi, che per vedere i volti di quelli che saranno i responsabili delle prossime distrazioni di risorse umane, fondi e credibilità nei confronti del bene ludico nazionale.
Da parte nostra c'è l'interesse di unità d'intenti e di forze da parte di tutti i protagonisti, foss'anche solo per il solo fatto che non ce la possiamo fare a sbatterci in duecento località per vedere i tuffi nel mare di "ambito" di ogni singola associazione e votare sentenze di condanna cercando di stare attenti ad evitare gli schizzi. Ecco, se proprio volete fare il salto, almeno cercate di non fare schizzi.


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