lunedì 9 luglio 2012

Infiltration - per giocatori professionisti e artritici

Modella: Natasha Ziviani
Fotografo: M@rcello;-)
Titolo: Infiltration
Anno: 2012
Autore: Donald X. Vaccarino
Editore: Fantasy Flight (ing)
Tipo: da tavolo
Genere: semplicione
Tema: spionaggio fantascientifico
Meccanica: indovinare, scommessa, bluff, in somma: azzardo
Giocatori: 2-6 (ah ah, scherzava, 4-5)
Durata: 40'/60' (di cui la metà di setup)
Difficoltà: 2/5
Dipendenza dalla lingua: la dovete sape', se non ve volete fa' frega'.
Illustratori: 'na cifra. Anzi due.
Gallery


Ancora un gioco di Vaccarino, ancora un gioco pieno di carte e variabili, in somma, un'altra vaccata.

La Fantasy Flight spinge sull'ambientazione ciber-informatico-fantascientifica caricando Android e Net Runner sul carro, come fosse una partita a Monopoly in cui abbiano completato il trio di proprietà. Male? Non so, per il momento non sono raddoppiati i prezzi, e già va bene così.

A differenza degli altri titoli infilati in scatole delle medesime dimensioni, Infiltration (che come avrete capito non tratta un tema medico) non è stato marchiato con il segno dell'infamia, detto anche Silver Line. Taluni affermano che sia per le proporzioni ludiche differenti rispetto ai vari Blood Bowl, Rune Age e Elder Sign, altri affermano per il riconoscimento al valore dell'autore, i più realisti parlano di misprinting (che purtroppo non è un premio alla topa della carta stampata bensì una menzione alla toppa).

Gli elementi di continuità con i suddetti prodotti infatti non mancano, uno su tutti la scelta di una numerosa e determinante serie di tasselli da piazzare coperti, in questo caso disegnati allo stesso modo su ambo i lati: un colpo di genio pari solo alla carta igienica al cioccolato, tale da richiedere un livello d'attenzione nel setupche ancora ci si chiede se i 45 minuti indicati sulla scatola siano riferiti a quello o alla partita.

Così, mentre perdete tempo nel cercare di capire perché si sia optato per un mazzo di carte molto piccole e uno di carte molto grandi (ossia per confondervi le idee, e con successo, a quanto pare), finite di dividere e ribaltare e rimischiare i segnalini, dividete i mazzi in sottomazzi, dividete i sottomazzi in categorie, piazzate le carte coperte cercando di ricordandovi di che tipo fossero, infine distribuite le dotazioni distinguendo quelle basilari da quelle accessorie e predisponendo il security traker.
Ora, volenti o meno, costringerete gli ospiti a giocarci. Almeno due volte. Anche se fa male.

Giocatori, già, da 2 a 6. Avete presente quando si sparla del fatto che i giochi vengano provati per una base di quattro persone e poi stiracchiati per poter aumentare il range in copertina? Ecco, è storia. In particolare questa storia.
In realtà il gioco in tre è davvero molto scarno, con una interazione ridotta all'osso e comunque mal gestita, più scontata di un fustino di Dixan. In due addirittura ai giocatori è chiesto di giocare due personaggi ciascuno e di sommarne i risultai alla fine, dalle mie parti si direbbe "stamo a gioca' a Ruzzica", da intendersi in senso lato (quale lato poi, ve lo diciamo in privato).
In sei il gioco aumenta d'efficacia le azioni più interattive, ma la durata in termini di turni pro capite diminuisce vertiginosamente: se è vero che dove mangia uno mangiano in due, dove mangiano in due mangiano in quattro e dove mangiano in quattro mangiano in sei, è vero pure che in sei non ci si mangia un cazzo.

Il gioco è una buona definizione del termine "azzardo", e non solo per l'acquisto. In una storia "arraffa e scappa" l'unico mordente è, in ogni momento "quanto provarci", ossia "Vaccarino e il game design".
Ora, avendo finito le virgolette, non possiamo più proteggere Vaccarino e il suo operato dietro delicate metafore, come altri hanno provato a fare arrivando persino ad elencare Kindom Builder nei nominati dello Spiel Des Jahre, perciò ci limiteremo a dire i migliori pregi del gioco sono semplicità e durata ridotta.
Come nella morra cinese.

Quattro azioni base per ciascun giocatore: avanza o retrocedi di una stanza lungo il corridoio (dodici stanze delle quali i meno sprovveduti visiteranno a mala pena la metà), raccogli i punt i dati e attiva l'effetto speciale della stanza (che generalmente ti fa muovere avanti o indietro, raccogliere punt dati o attivare altre stanze).
Più o meno una roba che può affrontare chiunque sia riuscito a scaccolarsi senza rompersi un dito.

Poi gli oggetti, azioni speciali monouso per fare cose strabilianti come, che so, due delle azioni base in una volta sola. O tre. O una. Così, con un equilibrio che a confronto la Santanchè sembra ZEN.

Un'azione da scegliere segretamente e rivelare contemporaneamente a gli altri giocatori, giocarle in sequenza, smadonnare come di rito per le supposizioni sbagliate, e infine lanciare un dado per approssimare il fine della partita. Un dado a turno più eventuali modificatori (-1/+8) per arrivare a 99 e porre fine alla partita.
Lo scopo? Essere fuori (per lo più uscendo dall'ingresso) allo scoccare del 99 con il miglior bottino tra i fuggitivi.

Farò in tempo ad uscire? Avrò chiuso il gas? Avrò raccolto abbastanza dati? Nasconderanno abbastanza punti? Vorranno mica giocarne un'altra?

Questi e altri due dubbi domineranno la vostra angoscia durante le esaltanti corroboranti mediocri partite ad Infiltration.


Ringraziamo oggi Natasha, che posando in uno dei più pericolosi corridoi che una cosplayer abbia mai percorso, quelli di Play, ci ha offerto l'opportunità di fare qualcosa di bello mentre si aspetta che Infiltration faccia il suo breve corso.
Ricordiamo sempre alle amiche che volessero partecipare di contattarci.


16 commenti:

  1. Risposte
    1. Perdona, ma già è stata dura accettare la nomination, non posso spendere stipendi in analisti.

      Elimina
  2. Il Goblinologo Sfigato10 luglio 2012 alle ore 17:03

    ABX sedia KGS del BPUT

    RispondiElimina
  3. Peraltro come se fosse antani

    RispondiElimina
  4. Ma white bishop che fine ha fatto? ha preso l'aiz?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti, sì. Sapevo che andare con tua madre era una pessima idea.

      Elimina
    2. Guarda, è morta da anni... Contento te.

      Elimina
  5. Ma dovete dire per forza minchiate?
    Almeno vergognati...

    RispondiElimina
  6. Ma dovete per forza vergognarvi?
    Almeno dite minchiate...

    RispondiElimina
  7. dalla gallery sembra proprio merda scioltah, ma magari sbaglio perchè non ne sento l'odore....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Potrebbe anche essere meda dura che scende a grappoli... poco odorosa, ma assai dolorosa

      Elimina
  8. Sempre bello osservare il vuoto assoluto in voi nerd

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dott. Gianmaria Bonifacio18 luglio 2012 alle ore 10:33

      Nerd è chi nerd sa di esserlo...
      Specchio riflesso!

      Perepepepè!!

      Elimina

Il sistema ci mostra il tuo IP, pensaci quando ti viene in mente di offendere qualcuno o infrangere qualche legge.