martedì 3 aprile 2012

Ultimate Warriorz - c'est plus imbecil


Anno: 2011
Autore: Guillaume Blossier
Editore: Pulsar Game
Tipo: gioco da tavolo
Genere: party/mazzate 3D
Tema: fantasy
Meccanica: di menarsi, tirare i dadi, mettersi d'accordo
Numero Giocatori: 2-8
Durata: 30' - 60'
Difficoltà: 1/5
Dipendenza dalla lingua: nulla (regolamento).
IllustratoreJean-Baptiste Reynaud





Ultimate Warriorz! è la risposta francese a King of Tokyo, così come le cosce di rana alla provenzale sono la risposta allo Steakhouse burger.
Il gioco di Guillaume Bloisser, che ripeteremo spesso perché ci piace come suona, punta ad essere più giocattolo che gioco, con economi raffinatissime soluzioni stilistiche come la plancia disegnata sul fondo della scatola e le grandi sagome di cartone dei personaggi. Trattiamo quindi di un gioco facile facile, facile da realizzare, facile da preparare, facile da giocare e facile da riporre per sempre. Purtroppo pare che meno facile sia giustificarne l'acquisto con sé stessi e con gli amici.

Come in King of Tokyo l'attività ludica consiste nel tirarsi una quantità (minore) di dadi (meno belli) addosso l'un l'altro, ricorrendo però a mazzi di carte diversi per ogni personaggio che ne determinano le capacità ad ogni turno, aggiungendo al gioco quel tocco strategico che arricchisce l'esperienza come il pecorino arricchisce il tiramisù alle fragole.
La base infatti rimane più o meno la stessa, ogni giocatore ha un personaggio e alla fine chi ha menato di più vince, liberamente tratto da "il gioco della vita".
Quindi abbiamo una variante per la quale ogni personaggio ha un diverso valore di punti vita che diventano punti vittoria per il giocatore che riesca a sottrarglieli, ma diverso è anche il valore di difesa, ossia il valore richiesto per ferire con i dadi quel personaggio, così mentre quelli piccoletti sono plausibilmente difficili da colpire, quelli più robusti sono in realtà delle pignatte di punti. Un vero sollazzo dal momento in cui Guillaume Bloisser (davvero sfizioso) si è ben guardato dall'intervenire sulla "player elimination", ai più nota come "finalmente!", che rende i giocatori liberi di andare a divertirsi altrimenti, e probabilmente altrove, decisamente anzitempo, soprattutto in una ricchissima partita ad otto giocatori.
Da 2 a 8 giocatori, vediamo, così il gioco scala con eleganza lasciando invariata in particolar modo la mappa dell'arena, nella quale sta indifferentemente qualsiasi quantità di personaggi, cambiando il senso di carte come "colpisci forte ma senza muovere" da "saccocciata di punti" a "forever alone nella mia casellina". Notevole, considerando che le, a questo punto, famigerate carte azione idea te da Guillaume Bloisser (mmm) vengono scelte e rivelate contemporaneamente, senza pertanto avere idea di cosa esattamente si troverà nei dintorni al momento del proprio attacco, ossia rinunciando a copiare il vero colpo di genio che Gardfield aveva avuto nella realizzazione di King of Tokyo: la gestione degli spazi d'interazione (difficile da capire? Probabile, considerando che potrebbe non avere alcun senso).

Finisce che il gioco, per i partecipanti non eliminati, duri esattamente troppo, arricchendosi di picchi di frustrazione inusitati per un gioco di tirare dadi e fare di più. Purtroppo quindi le colonnine di cartoncino non sono riuscite a soppiantare i dadi evidenziatori, così come il Baobab non ha sconfitto il Cyber Bunny.
Si tratta, in buona sostanza, di un gioco il cui pregio maggiore sta nel non essere stato tradotto in nessuna lingua etero, esulando così anche dal rischio di apparire in una traduzione "italiana" da parte degli interpreti di Quarriors!.

Colpisce l'incapacità di tanti autori, talvolta di uno in particolare, Guillaume Bloisser (ah!), di imparare dagli errori altrui o, più semplicemente, di copiare le parti giuste dei giochi altrui...

PRO - graficamente meno doloroso della maggior parte delle produzioni del 2011, inizialmente promette una certa dose di divertimento (che delude inesorabilmente, ma se giocato ai limiti minimi di età può funzionare). Guillaime Bloisser.

CON - non propriamente intuitivo il sistema di sequenza delle azioni, capace di rendere la sensazione di "fesso" a perfezione, in particolar modo se ne siete anche i proprietari.


5 commenti:

  1. Diciamo che quando il lato più positivo che trovi ad un gioco è "Meno male che l'ho pagato poco" qualcosa sicuramente NON va...

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  2. Io ho pagato poco Turandot.

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  3. Paradroide, non è tutto lì, in fondo ci sono altri pregi come "non tutti i partecipanti all'asta ne avranno sentito parlare"...

    Anonimo, molto meno, molto più meno male, vuoi mettere?

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  4. Devo dire che hai ragione, Guillaume Blossier, o Guillaume Bloisser, non so quale sia la grafia corretta, nel post vi sono entrambe, suona proprio bene a prescindere dal contesto...
    Guillaume Bloisser
    Guillaume Bloisser
    Guillaume Bloisser
    ..................

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  5. Va a seconda del gusto e del momento, generalmente soddisfa la versione che riempie di più la bocca. Sia per intenditori che per palati fini.

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