giovedì 11 aprile 2013

Play 2013: Prove di Lucca Games

di Mr. Black Pawn

Play, bisogna ammetterlo, non è una brutta fiera. Non è la ModCon della Polisportiva Sacca, che ti stordiva con il suo aroma di fustella nuova e ascella sudata ma felice, ma non è neanche quel pasticciaccio brutto sotto le mura di Lucca o una fiera per senzapalle come altre in giro per l'Italia.
Eppure ogni anno si mettono d'impegno per sprecare spazi e promuovere le cose sbagliate, tipo ospiti che non c'entrano una mazza col resto. Ma si vede che "abbiamo Tazio Barzotti, quello che giocava a bocce negli anni quaranta" fa tanto crossmedialità. Ognuno gode di quel che può.

Mi pare già di sentire quel covo di piccoli bastardi che ospita i miei lettori puntare le loro ditina sporche di Dixit verso di me gridando "smetti di parlare male della migliore fiera di bla bla bla divulgazione".
Al tempo, stronzetti.
Qua da noi basta che t'infili una maglietta colorata e fai due demo di Dobble e stai già "facendo divulgazione". Se far giocare Caylus a una fiera, o far provare a Blackbeard (che il Diavolo mi perdoni) a un gruppo di disperati in Con è "promuovere il gioco intelligente", allora anche io ho fatto divulgazione. Anzi, azzardo: l'hanno fatta due lettori su tre di questo blog. E stiamo messi come stiamo messi: forse è ora di rivedere il concetto di fondo.

Ma proseguiamo.


Play ha un buon numero di tavoli da gioco, gestiti non si sa bene perché da diversi gruppi di volontari che fanno più o meno la stessa cosa: far giocare quello che interessa agli editori, cosa su cui non esprimo giudizi. Anche perché, di fatto, l'impatto all'ingresso non è brutto, nonostante sulla destra ci sia l'esplosione di simpatia della triade Red Glove - Uplay - Cessi, con gli ultimi in testa alle preferenze del pubblico. Questo sulla sinistra. Sulla destra la prima cosa che uno si trova davanti è un negozio che svende giochi di merda.
"Salve, questa è Play e queste sono le nostre rimanenze di magazzino. Benvenuto."
Gli editori, c'è da dirlo, valorizzano la fiera presentando un sacco di novità (la lista la trovate alla pagina www.uncazzo.com) e supportando l'ignobile Ludoteca Ideale, un premio assegnato da goblin, blogger recessori e un tizio del sole 24 ore, un'istituzione che premia tutti quelli con uno stand abbastanza grande (a parte Red Glove, qualcuno deve pur rimanere fuori dai giochi).

Cosa intendo per "grandi"? Intendo quelli con uno stand di metratura decente. Cranio Creations, che presentava il Dungeon Fighter Gigante, un'idea molto originale (per gli uomini, almeno, gira voce che alcuni cervidi romani l'abbiano avuta per primi, ma so' voci maligne), Asterion con l'attessissimo Clash of Cult, Da Vinci con l'anteprima di Bang! Dice Game, l'ennesima variante di Bang! che ha come novità principale il siluramento di Sciarra, e ovviamente l'immancabile Giochi Uniti, con novità di rilievo come Mage Knight in italiano, con le sue carte fallate* e I Coloni di Catan Star Trek, il gioco che se ne sentiva il bisogno, ma proprio tanto**.

Non premiati, tutti gli altri: Ghenos, che porta un gioco di pupazzetti (in un italiano che ricorda un sacco il francese) e il provocatorio (nei confronti della vostra intelligenza) Naufragos; i miei amici di Warage e Ninja Shadow Forged che si son messi insieme per fare più bella figura, originando una sorta di buco nero del divertimento in mezzo alla fiera... e poco altro, tipo Quondam con i suoi original peculiar mediocr raffazzonat gioc scatole e Dast Work che ne parliamo dopo. Forse.

Massiccia la presenza di Lucca Comics & Games all'interno della fiera. Sì, avete sentito bene: Lucca Comics & Games aveva uno spazio suo dentro Play, impreziosito da una lunga pisciata per marcare il territorio in area conferenze, in cui un pomposo Vietina ci ha informato che:
- il Best of Show cambia nome, diventando ritornando Gioco dell'Anno. Perfino i ragazzi di Giococomicon non sono riusciti a fare finta di essere interessati;
- il premio sbarcherà sui social network con un sondaggio atto a votare il logo migliore fra tre scarabocchi ("vedete questo? sembra un dado! oh, ma non è definitivo, eh..."). Qualcuno spieghi a Emanuele che la partecipazione popolare (lo so che in Italia è una roba nuova) funziona in un altro modo;
- la giuria sarà composta da gente seria, anche se l'impressione è che si parli di una giuria che a confronto la giuria della Ludoteca Ideale è una giuria. Qualche esempio: uno a caso di Ilsa (la rivista di giochi più letta da nessuno), un giornalista che giocava ai wargame, un paio di tizi che giocano di ruolo, un giornalista che scrive di videogiochi e una dodicenne che scrive su Topolino. Sono fiducioso.

Questo in realtà è stato il momento più alto dell'area conferenze, che per il resto ha visto alternarsi più o meno le solite facce (e qualche ricercatore*** universitario), per fare dei gran discorsi sui videogiochi, i soldi che ci vogliono per giocare a magic, e soprattutto chiacchiere a caso sul "game design", che poi la gente sul palco era autorialmente discutibile (chi ha detto Arcanum, Obscura Tempora & 011?). Ma non solo: che si parla a fare di questa roba, quando la realtà è che le novità italiane in arrivo sono C.O.A.L. (ricordati le carte), Augustus (metti la tombola nel motore) e Galaxy Defenders (l'editore ci crede un casino, siamo su kickstarter)? Va bene che fritto è buono tutto, ma di aria ce n'è già abbastanza.

In realtà la fiera brulicava di autori. Personalmente ho visto Obert, Chiarvesio, Mori, Sciarra, e l'onnipresente masnada di autorini: l'autore di Lupin tre e un quarto (d'ora), uno dei due Tzol'kin, quello del gioco col titolo in binario, quello basso di C.O.A.L., e scusate se non vi nomino uno per uno ma davvero non vale la pena. É sempre bello, però, quando mi dite i cazzi vostri. Quando parlate male di questo e quell'editore, senza sapere che sono lì. Vi abbraccio forte, "autori".

Un'ultima nota meravigliosa devo riservarla agli altri due padiglioni, in primis al meraviglioso Spazio Perchia con tizie dark-future-giappo mezze nude e due vecchi maiali in divisa napoleonica con armi napoleoniche ed erezioni napoleoniche, e il Padiglione Lego per giovani virgulti, ricolmo di biliardini, trenini, bambini urlanti e merda. A caso, sparsi per i padiglioni, chili e chili di giochi di miniature, la cui unica funzione era fare scena ed abbellire i tavoli, e chili e chili di prototipi, la cui unica funzione era quella di bilanciare la presenza dei wargames.

Un'altra Play è passata, quest'anno con un piccolo spazio-Lucca al suo interno (che probabilmente fagociterà tutto come è giusto che sia), e anche quest'anno ci sono stati non-premi, non-novità, non-ludologi e, resistenti oltre ogni umana comprensione, i volontari non-pagati di piccole grandi associazioni che hanno sgobbato come ciuchini mentre le maglie rosse intascavano il dovuto.

Lunga vita a Play.
Alla prossima.




* Toto GU: secondo voi diranno che la colpa è 
- di WizKids
- del cinese cattivo che ha fallato la copia per dispetto
- del revisore finale che è analfabeta e che comunque non è dipendente loro.

** in arrivo anche "Mister X-Files", "SmallVilleWorld" e "Guess Doctor Who?"

*** professori in versione demo, pagati per provare a saperne di qualcosa non ancora scoperto che non serve.

18 commenti:

  1. Dovreste vergognarvi. Le foto delle tizie nippo nude dove sono?

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    1. Non è roba da Black Pawn, giungeranno con la Play del Puzzillo.
      Per ora potete usare il retro delle scatole delle novità...

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  2. Io sono sempre contento quando non nominate l'azienda per cui lavoro :P

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  3. io ho visto l'autore di Ready To Rock, gioco presentato all'Archimede 2012, NON entrato in finale e DUNQUE autoprodotto.

    Secondo me merita! XD

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    1. Non per fare paragoni politici, ma in fondo abbiamo parlamentari che sono gli scartati delle elezioni amministrative...

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    2. Non sempre il genio viene apprezzato dai burocrati che cercano gestionali alla tedesca!!

      LUNGA VITA AL ROCK!!

      www.readytorock.it

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    3. Non sempre i burocrati che cercano gestionali alla tedesca capiscono il vero genio!!

      LUNGA VITA AL ROCK!!

      www.readytorock.it

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    4. Mamma mia che tristezza.

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  4. Mr. Black Pawn non ci pigliare per il culo, hai detto ci svelavi la tua identità. Io qua l'unica identità che vedo è quella di un genio (malato, ma lasciamo stare).

    Comunque uno dei migliori post di sempre, merita ovviamente la mia ricomparsa - di cui altrettanto ovviamente non frega un cazzo a nessuno.

    Per il prossimo voglio però la bimestrale sassata contro i peri lessi che si inventano nuove professioni che finiscono in "udologia" (chiudologia? crudologia? fudologia?).

    p.s. "attessissimo" l'hai scritto male. gne gne.

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  5. Ma io nel pezzo ho svelato la mia identità, il cognome per essere preciso. Basta risolvere lo schema sinonimico inserito con cattiveria nel paragrafo X, dove X sono le lettere che compongono il cognome stesso. Buon divertimento.

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    1. Se il paragrafo inizia con "In realtà la fiera brulicava di autori...", allora è il nono, e tra gli autori citati, ne conosco uno con un cognome di 9 lettere. O dovrei scrivere 1001?

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    2. Wow, nonostante la trollata dello schema sinonimico sei riuscito a beccarmi lo stesso: spamma ovunque. Slander the bastard.

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    3. Amico anonimo, ti ringrazio della fiducia (Mr. Black Pawn è decisamente più famoso di me) ma se vuoi sentirmi parlar male di qualcohe gioco basta che mi mandi una mail o mi fermi in fiera. Per il resto c'è il mio blog, cui confronto, mi perdoni il pedone, ma questo è acqua fresca ;)

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    4. (se invece ti riferivi a Baratelli di carte binarie, che anche lui ha nove lettere, perdonami, ma come tutti gli autori sono un po' egocentrico)

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    5. Più che egocentrico, direi mitomane, visto l'autoproclamazione ad autore.

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    6. E comunque, aldilà di tutto, ricordiamo le nippo mezze nude

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