mercoledì 28 novembre 2012

GiocaTorino 2012, quanto basta

di Mr. Black Pawn

La prima cosa che colpisce di GiocaTorino è la ludoteca.
Arrivi, e vieni accolto da questo stuolo di tavoli demo, alcuni gestiti da associazioni, altri da editori, e cammini, e cammini, dall'inizio alla fine di questa grande ludoteca. Poi la ludoteca finisce, e ti accorgi che è finita anche GiocaTorino. Ti guardi intorno spaesato, dalla segreteria ti chiedono se hai bisogno di qualcosa, tu sei ancora intontito dalla puzza che viene dallo Juventus store e finisce che ti gira la testa e ti senti male, come dopo aver giocato a Dobble ma senza il vomito.


Dopo la ludoteca, decido di andare al secondo punto d'interesse per i giocatori, che vedete nella foto a lato: la ludoteca. Molto grande, occupa quasi tutta la fiera se si esclude un gruppo di tizi che fanno finta di combattere con delle spade laser a basso consumo.
Riesco a provare un po' di roba, qualcosa dell'ultima Essen, qualcosa di più anziano, facendo le mie solite chiacchiere in giro e respirando un po' della classica allegria torinese (per capire a cosa mi riferisco, cercate "torino facce allegre" su google).

Dopo qualche partita in ludoteca, dò un'occhiata ai giochi giganti, che a quanto pare ormai sono un must di ogni evento ludico che si rispetti: li vedete qua a fianco, coperti dalla ludoteca, non so se ho già detto che i tavoli demo rossi e verdi occupavano praticamente il 90% della superficie fieristica, con i dimostratori che cercavano di accalappiare qualche sventurato in giro per il Lingotto per fare shopping natalizio e costringerlo a giocare, che tanto è gratis (anche se il torinese medio non si fida molto).

Già, perché la ludote GiocaTorino è una grossa ludot un evento che si svolge all'interno di un centro commerciale, vantando dunque una grande partecipazione di pubblico inconsapevole.
"Dove sei stato ieri?"
"A comprare una giacca che è freddo. Ah, e c'erano dei tizi che giocavano a monopoli."
C'è da dire che il Lingotto è davvero un gran bel centro commerciale, pieno di negozi, pub, sushi bar, e via dicendo: qualche immagine là, dietro la ludoteca.


La presenza degli editori c'è, anche se spesso solo col cuore e due scatole demo. In mezzo alle postazioni di qualche neo-pseudo-editore, perse in ludoteca (foto a fianco) spiccavano Asterion, Giochi Uniti, Editrice Giochi, Uplay, Oliphante e DV (ci tengo a nominarli non tanto per fare un favore a GiocaTorino, quanto per sottolineare che non erano a Ludica), mentre degli altri si sentiva solo l'odore. il più saggio rimane Tucci Sorrentino di Cranio Creations, che fa un salto il sabato, stringe qualche mano, fa due saluti e torna a casa per l'aperitivo.


Fra GiocaTorino e Ludica, meglio la movida.

Come dargli torto, del resto? GiocaTorino, nonostante l'entusiasmo (tangibile nella foto a lato) dei dimostratori della ludoteca, appare come una manifestazione senza direzione. L'unica attrattiva vera per un visitatore non occasionale è costituita da un paio di giochi nuovi portati dagli editori col catalogo più ampio, il che avrebbe anche senso se le famiglie presenti avessero l'aria di essere coinvolte e non capitate lì per caso quando non infastidite dalla ressa.




L'impressione è quella di una convention calata a forza in un contesto commerciale, in cui gli editori si affannano a fare demo salvo poi indirizzare gli acquirenti verso l'unico negozio, che in quanto tale rallegra il pubblico con prezzi da strozzino. La gente c'è, ma non è lì per giocare, è lì per i fatti suoi e si fa un Fantascatti solo se colta di sorpresa. I giocatori che giocano a giochi seri sono slegati dal resto, gamers e famiglie giocano accanto ma non insieme, nello stesso grosso calderone. Sì, esatto: la ludoteca. Foto a lato, ormai lo sapete.

Forse mi hanno fregato le alte aspettative, mi aspettavo un evento di rilievo nazionale, ma per fare una manifestazione che abbia effettivamente i numeri per uscire dalla dimensione locale non bastano alcuni autori sparpagliati su tavoli a caso e qualche torneo (grande successo per quello di WarAge, che credo sia arrivato alla mezza dozzina di partecipanti se si escludono gli autori).

Certo, le associazioni del torinese ci mettono tanta passione e si danno da fare fino allo sfinimento per gestire la folla ignara sotto l'occhio vigile e cerchiato (non si sa se per la mancanza di sonno o per le lacrime) di Luca Bobbio, e si nota l'abilità degli organizzatori nel mettere su un impianto commerciale di tutto rispetto (togliendo linfa alla contemporanea e forse ancor più sconclusionata Ludica Roma), ma l'impressione è quella di una grande stanchezza organizzativa, di un palinsesto fatto in fretta e furia e privo di eventi di rilievo, "che tanto qua serve solo una grossa ludoteca".

E infatti questa è GiocaTorino, è quanto basta.


12 commenti:

  1. Post positivo (noooo! perchè?!?)!
    Un evento non per Giochi da Tavolo me per quelle cagate che nessuno caga dei gdr ha comunque avuto un bel riscontro: 160 giocatori in due giorni che si sono "sfidati" a "Esodo 21.24", un'avventura per quel gdr tarocco di Sine Requie Anno XIII, creata per l'occasione dalle associazioni "Revelsh Blind Beholders" e "Gilda del Grifone", col sostegno di Asterion Press.
    Come autore di quella ciofeca di Sine colgo l'occasione (quale? questa? ma allora sono pazzo!) per ringraziare tutti i partecipanti!

    Chiaramente i manuali non erano in vendita perché il negozio unico e centrale con prezzi competitivi non caga i gdr (giustamente! è un negozio!)

    Aloa

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  2. Macché positivo. Ancora rosico per i soldi del viaggio. E ci ho messo meno ad andare a Essen.
    Cerco sempre di non parlare dei giochi di ruolo, che sono un po' la scoreggia del mondo ludico. I giochi da tavolo sono spesso una merda ma almeno hanno i pezzi colorati, i giochi di ruolo senti solo il rumore e la puzza.

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  3. Però sono comodi, li puoi fare nelle mutande!
    AHAhahahahaahahahah!!!!!

    Curte

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  4. Sì, era principalmente una grossa ludoteca... Che male c'è?
    Secondo me il problema principale del 99% delle altre manifestazioni è che lo spazio di gioco libero è troppo sacrificato in favore di millemila eventi di dubbia utilità.

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  5. L'occhio è ancora cerchiato ... per mancanza di sonno sicuramente ma anche per la difficoltà a tender insieme il tutto con un senso.

    Alla fine pu essendo uno dei papà di GiocaTorino dal suo esordio non posso che trovare azzeccata l'analisi del Blak Pawn, la ludoteca è la parte bella e funzionante di GT e il merito va soprattutto ai tanti, tantissimi volontari che ci alsciano sudore e voce sui tavoli.

    Il resto è un ibrido che non è del tutto definito, ma il contesto del centro commerciale non lo rende facilmente definibile.

    Feedback cmq interessante ed utile ... ;)

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    1. Bene.

      Black, se ti farai definire di nuovo utile nun te ce manno più.

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    2. Qualcuno dica di nuovo che sono stato utile, vi prego, così mi risparmio le decine di euro del viaggio.

      Bobbio, con te non c'è gusto! E non mi hai neanche riconosciuto, bel fan dimmerda che sei.

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    3. Eh cavoli in 'sti due giorni manco mia madre avrei riconosciuto!

      Eppoi dai è più fico pensare al Black Pawn come ad una maschera senza un volto, un pò come uno Zorro dei Giochi... ok adesso che t'ho paragonato a Zorro becco gli insulti vero? :P

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    4. Hai scritto "zarro"?

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  6. Black Pawn, ti avrei salutato volentieri ma non t'ho visto, ero a giocare a Magic davanti alla puzza dello Rubentus Store.

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  7. L'istinto di sopravvivenza mi tiene lontano da tutto quello che è bianconero.

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    1. Ma se lo sanno tutti che il tuo gioco preferito è EFTAIOS!!!

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