domenica 4 novembre 2012

Allegri Pirati - giovanotto, c'è poco da ridere


[Prime impressioni]


[Il Puzzillo]

Un gioco nel mucchio Giochi Uniti, un gioco estremamente ambientato. Nel mucchio.
Con il palese intento di essere un gioco per famiglie infatti Allegri Pirati non è che un'accozzaglia di eccezioni alla fondamentale regola della corsa dei cavalli: gioca una carta, muovi la pedina.

Con un sapore di gioco vero, l'introduzione vede i giocatori intenti a comporre la propria ciurma di quattro tizi attraverso un draft, un momento in cui rimediare un pirata rospo piuttosto che uno donnola fa la differenza come indossare mutande viola piuttosto che porpora.


Ma ancora il gioco conserva tutte le attrattive: una squadra di personaggi con poteri speciali, carte da giocare e tesori da conquistare, il tutto adagiato a bordo di una meccanica semplice, davvero semplice.
Con queste premesse, ancora quasi intatte, i bucanieri pescano le carte su cui sono raffigurate le icone delle tre navi presenti, oppure draftano, ma se pescano ne pescano una e se draftano ne draftano due. Sembra un caso, ma è solo uno dei troppi inciampi nelle poche regole. Di queste carte, in alternativa al pescarle, se ne gioca una, ogni turno, per far avanzare una propria pedina sul percorso dell nave corrispondente, applicando eventualmente la regola speciale del pirata mosso, al che l'occhio cade sulla tesserina riassuntiva delle abilità.
Metafisica.
L'intreccio di simboli simili, uguali, incomprensibili, confondibili e interpretabili, distorce lo spazio tempo catapultando i giocatori in una avventura extra fisica nel mondo dei regolamenti.
Uscitine fuori, diverso tempo dopo, ormai ridotti allo stadio d'implumi e spaesati novellini, proseguono attanagliati dal dubbio ad ogni mossa fino a dover spartire il primo bottino: punti e bonus, ma i bonus vengono incassati solo se possiedono i punti dello stesso colore, a parte alcuni punteggi, che invece vengono attivati dai bonus, il tutto rappresentato da una grafichina in un angolo della tessera, disegnata in una maniera o nell'altra a seconda dei casi. O viceversa, per chiarezza.

Spossati dalle eccezioni, annoiati dalla ripetitività, spiazzati dalla fastidiosa presenza aleatoria, sfiancati dall'incongruente durata, i soggetti di tale sventura si ritirano in buon ordine verso elementi di maggiore divertimento, come tenere un dito in un orecchio per mezz'ora.

Il gioco riesce a deludere il giocatore provetto come a ostacolare il novello, la sua capacità di coprire il più ampio target di mercato è lodevole, se non lo facesse con del materiale organico di scarto, sarebbe meglio. In compenso la forma estetica riesce a trarre sufficientemente in inganno, d'altra parte nessuna trappola funziona senza esca.

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