giovedì 3 maggio 2012

Ticket to Ride vs Thurn und Taxis

di Mr. Black Pawn


Giocare carte per unire punti sulla mappa tramite casette o trenini. Che volete di più?
(se volete di meno provate Kingdom Builder) 

Per rispondere alla domanda: spero niente, perché non troverete davvero niente di più. Un po' di culo qui, un po' di culo là, la possibilità di effettuare attente pianificazioni (no, cos'avete capito... intendo "per la partita di domani, quella di sette e mezzo"), sempre per il solito principio per cui un gioco per neofiti debba essere completamente in balia del cu della sorte birichina.

Ticket to Ride si presenta in ritardo, perché parla di treni. Arriva con uno Spiel des Jahres alla cintura. L'autore è famoso per un altro Spiel des Jahres, Elfenland, ma è con questo allegro gioco di trenini che guadagnerà fama e fortuna, tanto da arrivare nel 2005 a collaborare con Faidutti alla realizzazione di un gioco di nessunissima importanza, Diamant. Lo conoscete? no? visto che bello essere famosi?

Thurn Und Taxis si presenta in ritardissimo, ma siamo contenti lo stesso che è arrivato, perché parla di servizio postale. Il suo punto di forza è che uno degli autori è l'autore di Puerto Rico. Il punto debole è che l'altro è la moglie. Avete mai giocato a un gioco fatto da una donna? In Inghilterra hanno un detto, che ora non mi ricordo, che parla di dadi, donne e morte per dissenteria. Però fate conto che ci sia qualcosa che non va, e badate che non è sessismo, è un dato oggettivo: su 16.000 autori di BGG, la geeklist "woman game designers" si ferma a 15.

Ma non siamo qui a parlare di "donne e giochi", che insieme a "trattori e drammaturgia" e "autoproduzione e qualità" rientrano nella top3 degli argomenti meno probabili nelle tesi di laurea di quelli che, osando, ma comunque con un certo, diciamo, oppure anche in maniera antitetica rispetto all'idea originale, lasciamo perdere.
Tornando all'argomento principale, ossia i due giochi di Unire i Puntini, possiamo vedere da subito un'evidente similitudine: entrambi presentano una limitata scelta di azioni, ed entrambi fanno praticamente tutto con le carte, visto che trenini e casette servono a marcare il territorio, perché chiedere ai giocatori di fare pipì sul tabellone pareva un filo inelegante.
Infatti il fulcro di entrambi i giochi è "prendi delle carte, metti cose dove ti dicono le carte".
Al verificarsi di certe condizioni, cioè quando le cose fanno una fila abbastanza lunga, fai dei punti. 
Tensione alle stelle.

Thurn Und Taxis, giunto un paio d'anni dopo il collega ferroviario, perde chiaramente e senza appello la battaglia dell'originalità e anche quella del colpo d'occhio, risultando decisamente più cupo di Ticket to Ride; per i pezzi va molto a gusto: quest'ultimo ha i trenini in plastica, il gioco di Seyfarth invece ha le casette in legno e un po' di roba fustellata. Thurn und Taxis vince però dal punto di vista della varietà delle vie per vincere, dando modo ai giocatori di scegliere in che zone della mappa giocare a seconda delle carte località a disposizione. Nel gioco di treni, invece, tanto per non andare contro il trend dell'intero gioco, si pescano delle carte. Il gameplay del gioco di Alan Moon risulta inoltre un pelo più piatto per la ripetitività delle azioni, che in Thurn Und Taxis si percepisce un po' meno grazie alla possibilità di "potenziare" le azioni con l'uso dei funzionari, dei tizi vestiti da idioti che possono, dando una bella botta di vita alla partita, fare piccole mosse speciali, tipo pescare una carta in più.
Si tratta comunque di ripetere una serie di azioni di base in modo da arrivare prima a micro-obiettivi (le tratte da un lato, le regioni dall'altro) che portano a loro volta al raggiungimento di punti bonus dati, in sostanza, dalla somma dei micro-obiettivi.
Tensione alle stelle.

L'incidenza della fortuna c'è, in entrambi i casi, ed è piuttosto marcata dato il motore "card driven" (mi perdoneranno i ludologi, forse ho usato il termine in modo improprio, non saprei, io non ho studiato ludologia come loro e non sono avvezzo a certe finezze tecniche). L'uscita di carte inutili per un giocatore ma utilissime ad un altro può pesare parecchio sul punteggio finale; nel gioco di Moon va anche aggiunta la pescata degli obiettivi, che pur non essendo "secca" può comunque risultare penalizzante, un po' come nuotare indossando un polmone d'acciaio.
L'interazione è un po' più alta in Ticket To Ride, visto che il piazzamento dei trenini sulle tratte è esclusivo, così da costringere gli avversari a fare un giro un po' più lungo per raggiungere la meta. Ok, non è un granché, ma è già qualcosa in più rispetto a Thurn Und Taxis dove l'unica forma di interazione è fregare una carta a un avversario (di solito involontariamente) o prendere prima di lui la tesserina da 3 punti di un dato territorio, costringendolo a prendere quella da 2.
Tensione alle stelle.

Se Ticket to Ride ha espansioni che si basano principalmente su mappe localizzate e piccole varianti ininfluenti, il gioco di Mr. Puerto Rico e signora ha una serie di espansioncine che alterano il gameplay rendendolo ancora più complesso senza di fatto riuscire ad aumentarne in modo apprezzabile la profondità. Insomma, si va dall'inutile al dannoso.
I due giochi però presentano due innovativi sistemi di spareggio: in Ticket to Ride a parità di punti vince chi ha giocherellato di meno con i trenini, in Thurn Und Taxis chi ha subito meno colpi di sonno.
Però questo è solo un tie breaker, e se in Thurn Und Taxis questo potrebbe rendersi necessario qualora due dei contendenti avessero avuto botte di culo di pari intensità, in Ticket to Ride il divario di decine di punti fra un giocatore e l'altro rischia di rendere l'eventualità di uno spareggio rara come la nascita di un autoproduttore modesto.
Non serve invece uno spareggio, stavolta, per lasciare in piedi il gioco di Moon: il clone dei coniugi Seyfarth perde in immediatezza senza guadagnare a sufficienza in profondità; l'incomprensibile nome e la grafica anziana non aiutano, così come il tema: fra "postiglioni in Germania" e "treni in America" non c'è confronto, considerata la mole di persone che chiede: "cos'è un postiglione?"

Dunque, una volta tanto, un vincitore netto nonostante la parola scialbo sia spalmabile come nutella sul pane su entrambi i titoli; certo, se volete divertirvi dovete cercare altrove, ma intanto io il pezzo l'ho fatto, e posso tornare a poltrire.
Ci sentiamo, bastardelli, e continuate pure a insultarci che in fondo ci fa piacere sapervi incazzati e ignoranti.


14 commenti:

  1. Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?
    :)

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  2. che bello, siete ancora vivi!!!
    se fossi donna vorrei essere posseduto da tutti voi.
    contemporaneamente.

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  3. Finalmente si ritorna alla buona vecchia critica di una volta...
    Cosa ti ha fatto tornare a scrivere?

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  4. Mi sembra un po' soft questo scontro tra treni e postini... o sbaglio?

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  5. Per la cronaca io fra Ticket to Ride e Thurn und Taxis preferisco... Diamant. Pensa te!

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  6. alla fine ha detto che tutti e due non sanno assolutamente di un cazzo, non è proprio soft, però mi pare che tanti che vengono qui non sono contenti se non vedono il gioco che odiano coperto di sputi o se i puzzilli non spalano merda a qualcuno di conosciuto, che tristezza

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  7. A me come recensione piace molto, trovo calzante il "tensione alle stelle" ;)
    Bella per voi, alla prossima sputazzata! :)

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  8. Ora tu e il puzzillo mi dovete dire chi è il vostro spacciatore...

    Valerio

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  9. Mannaggia a 'sto giro me so fermato a mezz'articolo

    Daje de più co le critiche che senò nu me diverto

    Ocio che altrimente me ne vado a giocà coi LEGOS

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  10. Oh, no, criticologo, mi spiace davvero un casino, quasi come quando la Germania ha battuto l'Austria nel mondiale del 1982.

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  11. Ah.. brutti ricordi :(

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  12. A dire il vero a me no, tifavo Germania. Anche in finale. Non è vero, ho usato wikipedia. Penso che il calcio sia una moda da imbecilli, uno sport stupido sopravvalutato grazie alla dabbenaggine di chi foraggia i club. Però grande calcio in Italia, eh. Calcio spettacolo, anche su Sky Cazzo.

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  13. Comunque TTR l'ho sempre odiato.

    Inoltre entrambi sono diseducativi dal punto di vista geografico, infatti le città sono posizionate un po' alla cazzo sulla mappa... TuT si salva di più (anche s ele distanze te le raccomando), mentre TTR è pura fantasia, specialmente nella versione Europa (Palermo è sullo stretto di messina!).... ma non ditelo a Moon che s'incazza!

    Ad ogni modo il gioco del postini è quantomeno passabile per un paio di partite.

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