Titolo: Sit Gloria Romae (oppure
"il gioco precedentemente conosciuto come Glory to Rome")
Anno: 2011 (oppure "2005 bis")
Autore: Carl Chudyk, Ed Carter
Editore: uplay.it edizioni
Tipo: costruire qualcosa, per aspera
ad aspera
Tema: ricostruire Roma
Meccanica: comprare le carte. usare
le carte per pescare le carte e costruire le carte e giocare altre carte.
Insomma, carte.
Numero Giocatori: 2-5
Durata: tra tanto e troppo (60'+)
Dipendenza dalla lingua: infinita
Illustratore: Valerio Cioni (oppure "il maledetto Carter")
di White Bishop [vox clamantis in
deserto]
Ci sono giochi che ti stupiscono da
subito per la chiarezza delle meccaniche, la bellezza delle carte e dei
materiali, la facilità di preparazione,
la profondità delle strategie.
E poi c'è Glory to Rome.
O meglio, la sua versione italica,
il cui pregio principale sta nella modestia e nella simpatia degli editori
stessi, "Si(c transi)t Gloria Rome" perché semo Romani e mica
possiamo averci un titolo in inglese come il resto del mondo, ma invece di
metterci un titolo semplice, chiaro ed accattivante come "Spartacus contro
Nerone" si sono lanciati in un'orgia di citazioni latine, e purtroppo o
per fortuna solo di quelle.
Un'edizione che graficamente
rispetto all'originale dimostra tutta un'altra classe, progredendo dalla
seconda alla quarta elementare.
La versione "lat(r)ina"
del gioco infatti tenta in tutti i modi di prendere le distanze dall'originale
inglese - ottenendo il brillante risultato di essere la prima opera di ristilizzazione
in grado di rendere un gioco visivamente atroce un gioco visivamente
agghiacciante - a partire dalla grafica: Sit Gloria Rome infatti ne ha una. Di
facile consultazione come le istruzioni per il montaggio della cucina
Strombglund dell'Ikea ed altrettanto accattivante, ma quantomeno è una grafica.
Il fatto che una carta possa essere
usate come: azione, personaggio, materiale da costruzione, edificio, punti
vittoria da mettere in cantina, bancomat e raccolta punti dell'Esselunga certo
non aiuta a capirci qualcosa.
Gli effetti delle carte sono
lineari, qualche esempio: "se hai questo edificio puoi usare il
calcestruzzo come mattoni ma solo dopo le idi di Marzo e se hai una sorella di
nome Giulia"; oppure "se hai questo edificio moltiplichi il numero di
azioni Patrono per la radice quadrata del numero dei giocatori fratto il numero
di carte che hai nella cantina più il coseno della distanza tra Marte e
Saturno, ma solo il giovedì". "Sancta simplicitas" (Santa
Simplicita, aiutami tu), come direbbe uno dei sagaci testi latini riportati
sulle carte.
Il senso del gioco è invece
chiarissimo, per modo di dire: i giocatori sono palazzinari romani incaricati
di ricostruire la città dopo l'amministrazione Alemanno. Chi incassa più
tangenti, vince.Avere una banda larga (non quella che il Black Pawn usa per
scaricare i film zozzi ma quella tipo Magliana), che qui viene chiamata
Clientela, aiuta. Così come aumentare i propri contatti criminali, che qui sono
chiamati Influenza. Il tutto per accumulare soldi in conti off-shore, che
nell'ambientazione sono chiamati Cantina e/o ville abusive - gli Edifici. Del
resto, "pecunia non olet" ma sopratutto "dura lex sed lex".
Inizialmente il ritmo del gioco è
agile e veloce come una tartaruga con l'artrite, ma dopo alcuni turni passati
di solito ad arruolare Clientes e costruire latrine con materiali di fortuna (o,
in alternativa a bestemmiare i numi dell'olimpo romano e non) si innescano
-forse- le azioni extra dei Clienti ed i bonus degli edifici, con l'effetto di
applicare due motori a reazione alla tartaruga di prima, senza peraltro
migliorarne il raggio di sterzata, ottenendo il brillante risultato di
schiantarsi contro un palazzo, però velocemente.
Il gioco finisce quando non è
rimasto più un metro quadro edificabile, quando lo dicono alcuni palazzi - e
qui dobbiamo ringraziare il clemente Carl Chudyk per aver avuto pietà dei
giocatori inserendo dei modi per far finire la partita in anticipo - o quando
uno dei giocatori rovescia il tavolo con la "manovra Marchionne", che
consiste nel minacciare gli altri giocatori di trasferire la partita in Siberia
se non concedono la vittoria, urlando "Vae victis!".
Fatevi una risata: questa è l'edizione spagnola... |
Insomma, un gioco che prevede molte
strategie per la vittoria, quasi tutte imprevedibili o incontrollabili, ma che
se non finisce anticipatamente per qualche motivo più o meno casuale fa vincere
il giocatore con più bonus cantina, dimostrando che la miglior strategia
possibile è quella del vecchio Carl Chudyk: butta fumo negli occhi dei
giocatori che tanto non se ne accorgono, o anche "se nel film ci metto
trecento comparse in toga, figurati se si accorgono che una decina hanno gli
orologi da polso e le scarpe da tennis ai piedi".
Avendone voglia, vi dovrei ancora
parlare del regolamento, la cui parte più chiara sono le citazioni in latino, o
approfondire ancora l'incredibile varietà di strategie vincenti, che potremmo
riassumere con "conoscere a memoria le carte e pescare quelle utili quando
ti servono", ma "tempus tirannus est" o "ruit hora!"
che in latino vuol dire "me so' rotto i cojones e voglio chiudere 'sto
articolo", perciò, sorseggiando questo buonissimo vino dei castelli dato
che "in vino veritas" chiuderò dicendovi che piuttosto che fare
un'altra partita a Sit Gloria Rome preferirei:
- fare il giro del mondo in barca a
vela con Schettino al timone
- tradurre in Bulgaro il De Viris
Illustribus di Svetonio
- tradurre in finlandese il De
Officiis di Cicerone
- tradurre in turcomanno il De che
stamo a giocà? del Puzzillo
- assistere alla conferenza stampa
di chiusura di Ludica Roma
e qui chiudo, ricordandovi che "cave nigrum
latrunculum!"
Mah, imho il gioco è bello e interattivo, piuttosto rispetto alla ristampa presente in tutto il resto del mondo la versione italiana presenta grafica made in Italy e formato SUV: la scatola tedesca/spagnola/francese/polacca/polinesiana occupa metà spazio e (sorpresona!) costa la metà.
RispondiElimina... se non altro qua posso dirlo senza rischiare la censura! ;-D
Soprattutto perché è vero.
RispondiEliminaO nonostante sia vero.
O quel che vi va.
uhm... richard da quando il tuo amichetto llukas scrive minchiate qui ti senti autorizzato a commentare, con minchiate inutili, tutti i nuovi post anche tu? :)
RispondiEliminaWhoooo l'anonimo segaiolo che accusa gli altri di ciò che fa lui!!! Wow quale onore!
RispondiEliminaCiccio quando riuscirai a scrivere 2 righe 2 di una qualche utilità fammi un fischio ;)
PS: tanto per un raffronto visivo...
RispondiEliminale carte della versione italica sono formato 7 Wonders (con relativa scatolona), mentre le carte delle altre ristampe europee sono nel classico formato standard (mayday verde) con relativa micro scatoletta:
http://cf.geekdo-images.com/images/pic1108958_md.jpg
e continui con le minchiate inutili :) ormai manca solo che ci proponi gli schermetti autoprodotti per nascondere le monete mentre un piu' corretto uso sarebbe usarli per coprirti la faccia (da culo)
RispondiEliminaMitico!
RispondiEliminaGuarda mamma, un culo che parla!!!
Pero' c'è una cosa di questo sito che non hai capito: qui ci si mena (anche colpendo basso) parlando di qualcosa, per le trollate fine a se stesse c'è il thread sui GdR ;)
Salve sono WebFCO della "Global Entertainment 2000". Le vostre recensioni mancano di adeguati permessi ministeriali e governativi. La mancata ottempranza porta necessariamente all'oscuramento (temporaneo e parziale) di tali recenzioni. In attesa di aggiornamenti mirati alla conformità alle norme vigenti, l'utente Richard caga 7 e porta 2, vista l'effettiva, non metaforica e funzionale faccia di culo!
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