lunedì 19 marzo 2012

Sit Gloria Romae - o era Sigh?


Titolo: Sit Gloria Romae (oppure "il gioco precedentemente conosciuto come Glory to Rome")
Anno: 2011 (oppure  "2005 bis")
Autore: Carl Chudyk, Ed Carter
Editore: uplay.it edizioni
Tipo: costruire qualcosa, per aspera ad aspera
Tema: ricostruire Roma
Meccanica: comprare le carte. usare le carte per pescare le carte e costruire le carte e giocare altre carte. Insomma, carte.
Numero Giocatori: 2-5
Durata: tra tanto e troppo (60'+)
Dipendenza dalla lingua: infinita
Illustratore: Valerio Cioni (oppure "il maledetto Carter")



di White Bishop [vox clamantis in deserto]

Ci sono giochi che ti stupiscono da subito per la chiarezza delle meccaniche, la bellezza delle carte e dei materiali, la facilità di preparazione,
la profondità delle strategie.

E poi c'è Glory to Rome.

O meglio, la sua versione italica, il cui pregio principale sta nella modestia e nella simpatia degli editori stessi, "Si(c transi)t Gloria Rome" perché semo Romani e mica possiamo averci un titolo in inglese come il resto del mondo, ma invece di metterci un titolo semplice, chiaro ed accattivante come "Spartacus contro Nerone" si sono lanciati in un'orgia di citazioni latine, e purtroppo o per fortuna solo di quelle.

Un'edizione che graficamente rispetto all'originale dimostra tutta un'altra classe, progredendo dalla seconda alla quarta elementare.
La versione "lat(r)ina" del gioco infatti tenta in tutti i modi di prendere le distanze dall'originale inglese - ottenendo il brillante risultato di essere la prima opera di ristilizzazione in grado di rendere un gioco visivamente atroce un gioco visivamente agghiacciante - a partire dalla grafica: Sit Gloria Rome infatti ne ha una. Di facile consultazione come le istruzioni per il montaggio della cucina Strombglund dell'Ikea ed altrettanto accattivante, ma quantomeno è una grafica.

Il fatto che una carta possa essere usate come: azione, personaggio, materiale da costruzione, edificio, punti vittoria da mettere in cantina, bancomat e raccolta punti dell'Esselunga certo non aiuta a capirci qualcosa.

Gli effetti delle carte sono lineari, qualche esempio: "se hai questo edificio puoi usare il calcestruzzo come mattoni ma solo dopo le idi di Marzo e se hai una sorella di nome Giulia"; oppure "se hai questo edificio moltiplichi il numero di azioni Patrono per la radice quadrata del numero dei giocatori fratto il numero di carte che hai nella cantina più il coseno della distanza tra Marte e Saturno, ma solo il giovedì". "Sancta simplicitas" (Santa Simplicita, aiutami tu), come direbbe uno dei sagaci testi latini riportati sulle carte.

Il senso del gioco è invece chiarissimo, per modo di dire: i giocatori sono palazzinari romani incaricati di ricostruire la città dopo l'amministrazione Alemanno. Chi incassa più tangenti, vince.Avere una banda larga (non quella che il Black Pawn usa per scaricare i film zozzi ma quella tipo Magliana), che qui viene chiamata Clientela, aiuta. Così come aumentare i propri contatti criminali, che qui sono chiamati Influenza. Il tutto per accumulare soldi in conti off-shore, che nell'ambientazione sono chiamati Cantina e/o ville abusive - gli Edifici. Del resto, "pecunia non olet" ma sopratutto "dura lex sed lex".

Inizialmente il ritmo del gioco è agile e veloce come una tartaruga con l'artrite, ma dopo alcuni turni passati di solito ad arruolare Clientes e costruire latrine con materiali di fortuna (o, in alternativa a bestemmiare i numi dell'olimpo romano e non) si innescano -forse- le azioni extra dei Clienti ed i bonus degli edifici, con l'effetto di applicare due motori a reazione alla tartaruga di prima, senza peraltro migliorarne il raggio di sterzata, ottenendo il brillante risultato di schiantarsi contro un palazzo, però velocemente.

Il gioco finisce quando non è rimasto più un metro quadro edificabile, quando lo dicono alcuni palazzi - e qui dobbiamo ringraziare il clemente Carl Chudyk per aver avuto pietà dei giocatori inserendo dei modi per far finire la partita in anticipo - o quando uno dei giocatori rovescia il tavolo con la "manovra Marchionne", che consiste nel minacciare gli altri giocatori di trasferire la partita in Siberia se non concedono la vittoria, urlando "Vae victis!".

Fatevi una risata:
questa è l'edizione spagnola...
Insomma, un gioco che prevede molte strategie per la vittoria, quasi tutte imprevedibili o incontrollabili, ma che se non finisce anticipatamente per qualche motivo più o meno casuale fa vincere il giocatore con più bonus cantina, dimostrando che la miglior strategia possibile è quella del vecchio Carl Chudyk: butta fumo negli occhi dei giocatori che tanto non se ne accorgono, o anche "se nel film ci metto trecento comparse in toga, figurati se si accorgono che una decina hanno gli orologi da polso e le scarpe da tennis ai piedi".

Avendone voglia, vi dovrei ancora parlare del regolamento, la cui parte più chiara sono le citazioni in latino, o approfondire ancora l'incredibile varietà di strategie vincenti, che potremmo riassumere con "conoscere a memoria le carte e pescare quelle utili quando ti servono", ma "tempus tirannus est" o "ruit hora!" che in latino vuol dire "me so' rotto i cojones e voglio chiudere 'sto articolo", perciò, sorseggiando questo buonissimo vino dei castelli dato che "in vino veritas" chiuderò dicendovi che piuttosto che fare un'altra partita a Sit Gloria Rome preferirei:

- fare il giro del mondo in barca a vela con Schettino al timone
- tradurre in Bulgaro il De Viris Illustribus di Svetonio
- tradurre in finlandese il De Officiis di Cicerone
- tradurre in turcomanno il De che stamo a giocà? del Puzzillo
- assistere alla conferenza stampa di chiusura di Ludica Roma

e qui chiudo, ricordandovi che "cave nigrum latrunculum!"


8 commenti:

  1. Mah, imho il gioco è bello e interattivo, piuttosto rispetto alla ristampa presente in tutto il resto del mondo la versione italiana presenta grafica made in Italy e formato SUV: la scatola tedesca/spagnola/francese/polacca/polinesiana occupa metà spazio e (sorpresona!) costa la metà.
    ... se non altro qua posso dirlo senza rischiare la censura! ;-D

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  2. Soprattutto perché è vero.
    O nonostante sia vero.
    O quel che vi va.

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  3. uhm... richard da quando il tuo amichetto llukas scrive minchiate qui ti senti autorizzato a commentare, con minchiate inutili, tutti i nuovi post anche tu? :)

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  4. Whoooo l'anonimo segaiolo che accusa gli altri di ciò che fa lui!!! Wow quale onore!
    Ciccio quando riuscirai a scrivere 2 righe 2 di una qualche utilità fammi un fischio ;)

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  5. PS: tanto per un raffronto visivo...
    le carte della versione italica sono formato 7 Wonders (con relativa scatolona), mentre le carte delle altre ristampe europee sono nel classico formato standard (mayday verde) con relativa micro scatoletta:
    http://cf.geekdo-images.com/images/pic1108958_md.jpg

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  6. e continui con le minchiate inutili :) ormai manca solo che ci proponi gli schermetti autoprodotti per nascondere le monete mentre un piu' corretto uso sarebbe usarli per coprirti la faccia (da culo)

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  7. Mitico!
    Guarda mamma, un culo che parla!!!
    Pero' c'è una cosa di questo sito che non hai capito: qui ci si mena (anche colpendo basso) parlando di qualcosa, per le trollate fine a se stesse c'è il thread sui GdR ;)

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  8. Salve sono WebFCO della "Global Entertainment 2000". Le vostre recensioni mancano di adeguati permessi ministeriali e governativi. La mancata ottempranza porta necessariamente all'oscuramento (temporaneo e parziale) di tali recenzioni. In attesa di aggiornamenti mirati alla conformità alle norme vigenti, l'utente Richard caga 7 e porta 2, vista l'effettiva, non metaforica e funzionale faccia di culo!

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