martedì 27 marzo 2012

Black Play - tutto un programma!...

di Mr. Black Pawn

Che dire? Bella.
Affluenza record, eventi speciali fighi, iniziative originali, spettacolare il personale della fiera e decisamente maestoso l'esemplare di pitone di Seba.
Ovviamente, come avrete capito, sto parlando del Reptilia Expo di Roma.

Ah, certo. Quei piccoli bastardi dei miei lettori vogliono sapere di Play!
La fiera che se sei uno qualsiasi entri con 13 euro, se invece sei un VIP entri con 50. VIP sta per Very Important Pirla (si può dire, non è un'offesa, me l'ha detto Formigoni). Effettivamente sono stato tentato di farmi fare una maglietta ufficiale con scritto "Llukas" ma poi ho pensato a salvaguardare la mia incolumità. Avevo anche pensato a una maglietta con scritto "Wallace" per perculare gli sprovveduti, ma poi ho realizzato che quella era una mansione riservata all'organizzazione della fiera, e Diavolo, ognuno al suo posto.
Certo, ho dovuto rinunciare agli scontoni del 25% sui giochi Giochix (saldi di cessazione attività?) e su un sacco di autoprodotti, all'emozione di pagare per fare i playtest degli ultimi gioconi di Wallace, Gromit, Ignagni e Gepfts e tutti gli altri ospitoni (playtest accessibili in realtà a tutti, ma non stiamo a guardare il capello), a vedere in anteprima i titoli della scorsa Essen, o a prenotarmi per una Partitona a un Giocone da 8 ore, che in pratica è "vado a rinchiudermi in una saletta a giocare a Dune, ci vediamo quando la fiera chiude". Ebbene, seppur a malincuore ho dovuto rinunciare a tutto questo, perché almeno una cosa mio padre me l'ha insegnata: il valore del denaro.

Appena entrato mi ha subito colpito la divisione in tre padiglioni: il Padiglione Play, ossia quello coi giochi da tavolo e i wargames, la Zona Magazzino, cioè quella monopolizzata a livello di visibilità dalla Lego e affollata nell'anello esterno dagli stand inutili o fastidiosi, e l'Area Gnocca, con le cosplayer e i videogames, e il doppiatore di Pegasus*.
Tante cose da vedere, forse troppe; certo, l'opulenza dell'allestimento colpisce per l'assenza di opulenza, ma come dicevo non stiamo a scendere troppo nei dettagli: sta di fatto che non sapevo da cosa iniziare.
Così ho commesso l'errore della mia vita: ho preso in mano il programma.
Il programma è diviso in tre percorsi. Il primo, "Kids" è riservato ai bambini piccoli.
Il secondo e il terzo, "Mini" e "Maxi" (come gli assorbenti interni) sono riservati rispettivamente "a chi vuole fare giochi veloci per 2 o 3 ore" e "a chi vuole una full immersion nel mondo del gioco".
Dichiaratamente, si tratta dei percorsi consigliati dalla fiera per i visitatori. Insomma: se non sai cosa fare, ti diamo una mano noi a scegliere il meglio dell'evento.

Tralascerò il percorso Kids, che forse ha un senso, perché sinceramente non saprei valutarlo.
Ma vediamo nel dettaglio gli altri due, vi va? Perché ecco, la mia impressione è che... ma sto correndo troppo. Facciamo insieme un tour virtuale di quello che la direzione artistica di Play consiglia ai visitatori.
Tralasciamo i due\tre consigli validi, tipo "vai in ludoteca", dal TreEmme (magari becchi un dimostratore cerebralmente integro e ti consiglia qualcosa di buono; notare la finesse per cui si evita di nominare la Tana dei Goblin citandola solo come sigla, in modo che il visitatore occasionale si chieda per qualche minuto cosa Diavolo sia una tdg) o consigli generici tipo "gioca a scacchi", "slogati i polsi col calcio balilla", "impara i rudimenti dello yo-yo" e "fai il coglione al laser game", "monta e smonta i lego che il Ludologo è contento".
Facciamo che invece, nonostante il programma, uno decida comunque di dribblare, chessò la visita alle due giostre in miniatura che costituiscono il Museo della Giostra, e decida di giocare da tavolo.
Andiamo a vedere i giochi consigliati, vi va?
Prima però vorrei che faceste mente locale, pensando a quali giochi consigliereste ad amici, famiglie e giocatori. Fatto? Vediamo quanti dei titoli che avete pensato corrispondono a quelli consigliati dalla fiere? Vi dico subito: molti di essi sono oggettivamente, incontrovertibilmente e definitivamente fatti col culo.
Materiali approssimativi, regole scialbe quando non bacate, temi triviali, banali o assurdi... ce n'è per tutti i gusti.

Iniziamo con Anno Domini. Ne ha già parlato Coccolino su queste pagine, ma vi faccio un riassunto: si giocano carte monocromatiche, senza disegni, in ordine temporale, finché uno non vince.
Bello vero? Quante risatone mentre pensate se il clavicembalo è stato introdotto nelle orchestre prima o dopo che Bell ha fottuto a Meucci il brevetto del telefono!

Proprio non vi va di passare una mezz'ora a ricordare date?
Bene: la fiera vi consiglia con insistenza (visto che il gioco è citato due volte) di ripiegare su Socc'mel, bolognese per "ciucciamelo", il gioco di carte in cui si dicono parolacce (ma, dice il simpati cordiale "autore", si tratta di parolacce anche per bambini, quelle parolacce "che si possono dire", tipo "incazzatura", "che du' maron" e "maremma maiala", tutte parole che chiunque vorrebbe veder dire in faccia alla maestra dal proprio figlio).
Dai disegni, ai materiali, al regolamento, al tema al logo del "produttore", tutto il gioco trasuda dilettantismo e approssimazione.
Mi chiedo se chi lo consiglia abbia anche solo una volta visto la scatola da vicino.

Va bene, non vi va di sbraitare come portuali.
Un po' vi capisco, cambiamo gioco? Ecco a voi un'altra perla: Bunga Republic. Si tratta di un pesca e gioca, illustrato da un cieco, che sfrutta per fare un gioco le tristi imprese sessuali, legislative e criminose di un vecchio erotomane (che incidentalmente era anche il nostro premier, e faccio notare come i tre aspetti spesso convergano in azioni singole). Al di là del fatto che si tratta di un'operazione un filino demagogica, rimane il fatto che quel signore triste è passato di moda, e che il gioco in sé è un po' grottesco, sia nel sistema che nella componentistica.


Se neanche questo vi andasse bene (ma siete proprio un sacco esigenti, eh!), passiamo alla prossima perla, già rapinata dal Puzzillo in quel di Lucca: Ninja Shadow Forged.
Sebbene a livello grafico e di materiali siamo una bella spanna sopra i precedenti (ma ancora una spanna sotto agli standard di mercato), ci chiediamo come abbia fatto questo gioco a svettare sopra le altre offerte in termini di CCG e LCG. Forse grazie alle sue meccaniche minimali "pesca eventi, risolvi eventi, indovina chi"?  O grazie al geniale sistema per cui "se vinci, vinci ancora di più; se perdi, perdi sempre peggio"? O grazie alla graziosissima ambientazione di ninja rasta vampiri zulu con le armi giapponesi laser e terminator contro predator?

Poniamo però che non vi vada di giocare solo con carte e dadi: volete qualcosa di più. Ebbene, Play! ha consigli per tutti i gusti. Niente di meglio, infatti, che un tuffo nel passato per stuzzicare la tua voglia di nuovo. Per te, giocatore insaziabile che vuoi una specie di Talisman, ma fatto venticinque anni dopo, disegnato dal cugino di qualcuno e stampato su cartoncino bristol (ma incastonato in uno scrigno di legno da 45 chili) c'è Telendar, autoproduzione amatoriale del 2008 che è famosa per per es per non aver
Un gioco fantasy.


Sempre all'insegna della novità, a fianco di qualche classicone come Advanced Squad Leader (perché insomma, state sei ore in fiera, vorrete passarne almeno tre al tavolo di un gioco del 1985?), troviamo il gustosissimo Crash Tackle (che, lo ammetto, mi ha costretto a guardare BGG per capire a quando risalisse), un gioco emblematico per il mondo ludico moderno. Si tratta di una micro pubblicazione inglese del 2001 che simula a suon di dadate una partita di rugby, uno di quei temi accattivanti per gli autori di Crash Tackle.


Evidentemente dV Giochi sta simpatica alla fiera, perché fra i consigli c'è un altro giocone imperdibile: Fauna, il gioco più brutto di Friese, quello che devi fare le scommesse su quanto ce l'ha lungo il babbuino o se la tigre vive o meno in provincia di Novara.
Una roba che fa concorrenza a Anno Domini per piattezza e ripetitività, anche se almeno, Diavolo, ha qualcosa di colorato e tridimensionale nella scatola (ma basterebbe una scatola di pastelli per avere questi due elementi, e almeno coi pastelli uno si diverte).

Vediamo, che c'è ancora? Ah, ecco, ricorrono i Pinguini vs Vampiri, con un gioco di carte "realizzato da esperti del settore"e illustrato da un certo "Pino Ligabue" (sarà mica parente degli "esperti del settore"?) con una grafica inguardabile, tanto per far capire al mondo che i giochi promozionali in Italia si fanno così, a minchia di labrador. Ed era pure una bella idea, un gioco sociale sui donatori. Bell'opportunità tirata nel cesso, complimentoni, e consigliata ai visitatori, insieme al GDR amatoriale coordinato.


E rimanendo sui GDR, in una fiera che riunisce quasi tutti gli editori del settore che presentano di tutto, dai giochi neeeew waaave ai retrocloni di D&D ai grandi classici, cosa ti consiglia la fiera (oltre al gioco di ruolo della fiera stessa, giusto per coerenza)? Amerindia, un modulo ambientazione allegato a un sistema universale sconosciuto, autoprodotto da un'associazione, che se di base non sai da prima cos'è un gioco di ruolo, pensi che sia un libro di saggistica sugli indiani con dei numeri dentro.

Tutto questo amore per le piccole produzioni in realtà stride un po' con il fatto che se da un lato i percorsi consigliano anche un giro nell'onnipresente Area Autoporazzone, dall'altro la stessa è localizzata nella Zona Magazzino, giusto di fianco agli Scacchi Aztechi e alla mostra dei (sette) modellini di Transformers, a due passi dall'andare fuori dalle palle.
Dai e dai gli editori stanno riuscendo a spingerlo all'esterno.
Dell'Emilia Romagna.

Ma torniamo alle cose serie: il programma.
Cosa sto dimenticando? L'evoluzione delle piste elettriche, che immagino dagli anni '80 avranno fatto passi da gigante. Il bao, la dama, lo scarabeo e i puzzle da fare tutti insieme. Bene, ammettiamo pure che alcuni di questi consigli siano pure validi (non conosco gli astratti africani e orientali, magari sono pure belli, anche se non so quanto possano essere degli entry level).

Adesso mi chiedo, ma chi ha redatto questo programma ha provato i giochi che ha consigliato? si droga? è completamente impazzito, o rimbecillito?
Vorrei che qualcuno mi spiegasse come si è arrivati a un cumulo di consigli perlopiù controproducenti, quando grazie alla presenza della quasi totalità degli editori e distributori italiani, e di un cospicuo numero di tavoli demo, ci sarebbe stato davvero modo di creare nuovi giocatori e in cui i "consigli di Play!" dovrebbero essere un grandissimo aiuto per il settore, e non una trave nel culo.

In un contesto come Play!, avrei capito e tollerato Dixit, i giochi Lego, Carcassonne, Takenoko. Tollero anche quella minchiata apocalittica di Fantascatti (e in effetti questo c'é, ed anzi è uno dei titoli migliori fra quelli proposti, e con questo credo di aver detto tutto).
I giochi consigliati, anche alla luce della tristezza di alcune delle attività "non da tavolo" proposte, è una roba che al limite può allontanare qualcuno anziché avvicinarlo: percorsi inutili per i gamers e nocivi per i neofiti; una selezione scoraggiante, svilente, basata su non so quali logiche, che ci piacerebbe capire.
Insomma: è un programma che non stenteremmo a definire dimmerda.

Peccato, peccato davvero, perché la fiera ha adottato alcune scelte vincenti:
• lasciare i videogamers in una saletta a parte, a morire asfissiati per le esalazioni delle loro stesse ascelle;
• sparare in testa ai tizi coi tamburi dopo solo due passaggi degli stessi;
• non microfonare adeguatamente le conferenze (fatte in mezzo ai tornei di Trivial Pursuit), lasciando Angiolino a tediare con gli aneddoti sul suo ultimo gioco, Wings of Something, gli ospiti Prunz e Treviksizks, anziché noi;
• contribuire alla tranquillità dell'ambiente creando un'offerta di tavoli superiore alla domanda degli stessi.

Personalmente di Play! ho apprezzato i cosplay e la gastronomia, tanto che, in conclusione, quel che mi rimarrà nel cuore della più grande fiera ludica d'Italia non sono i giochi, i tornei, o gli eventi culturali, ma due facce di una stessa medaglia: gli gnocchi, e le gnocche.


* "Mi fai il fulmine di pegasus?"
"Kyaiiii! Fulmine di pegasuuuuuuusss!"
"Togo! Grazie!"
Ripetere per 1533 volte: questa è la sua giornata. Provo forte compassione.


28 commenti:

  1. Ciao Puzzillo ... sono il decelbrato che ha messo mano ai percorsi ludici (DCHMMPL)... non rivelerò chi sono ma posso dire che sono senz'altro rimbecillito e probabilmente anche impazzito ... dico solo due cose sui percorsi:

    a) ad ogni editore presente a PLAY è data la possibilità di segnalre giochi per i percorsi ... è un "servizio" che ha un costo e che il DCHMMPL ritiene una cosa sensata ed interessante: sei espositore di PLAY, cosa consigli al pubblico ? C'è chi ha aderito e chi no. PLAY è fatta dagli organizzatori, dalle associaizoni e dagli editori e così pure i consigli sui percorsi

    b) ci sono una serie di attività (digital slot, giochi in legno, laser game, biliardino ...) che il pubblico generalista cerca e che attirano in fiera potenziali giocatori che poi, spesso, si fermano anche a provare giochi da tavolo, giochi di ruolo o tridimensionali

    Sul resto non commento ... il DCHMMPL ha già affrontato, in altri luoghi più adatti a pralre di problemi in maniera serie, la cosa.

    Spero nel complesso ti sia divertito ... ogni anno ci sforziamo di inventare qualche cagata pazzesca per dar da lavorare anche ai critici come te ... fosse tutto perfetto a PLAY non ci verresti più ...

    Il prossimo anno puoi anche chiedere l'accesso stampa :-)

    Vedo che lo stand di Tigelle di Pelloni si conferma una grande scelta!
    con affetto
    il tuo DCHMMPL!

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  2. Caro DCHMMPL, mi fa piacere che tu la prenda con tanta filosofia.
    a) Non ho capito. Vuoi farmi credere che gli amerindiani hanno pagato qualcosa e, boh, asterion no? Ad ogni modo, vorrebbe dire che vi va bene far giocare il vostro pubblico a giochi osceni piuttosto che rinunciare a due spicci (perché non credo che alex-games vi abbia ricoperto d'oro, se avesse i soldi li userebbe per stampare i giochi in tipografia anziché ritagliare la plastica ondulata dai recinti dei pollai). Basta saperlo, è una scelta.
    b) certo. ma la presenza degli stessi è lampante, mentre la scelta sui giochi da tavolo andrebbe davvero guidata. un biliardino sanno tutti cos'è, lo vedono mentre indirizzare su giochi decenti anziché su giochi del cazzo sarebbe un servizio di qualità.

    Davvero: mi spieghi su che base hai scelto, che ne so, socc'mel invece di bang!, o telendar invece di talisman, o bunga republic invece di dixit?

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  3. Come ho detto: era sul programma, anche perché insomma, è il gioco della fiera, sarebbe stato strano che non ci fosse.
    Se stai chiedendo a me cosa ne penso... non ho la più pallida idea di cosa sia. So che è un gioco di quelli neeewwww waaave, che è ispirato a romanzo criminale o giù di lì, e questo mi basta per ignorarlo.
    Il Puzzillo in quanto ente malpensante credo ne sappia ancora meno.
    Puoi provare a chiedere a Coccolino, che essendo quello più allegro fra noi potrebbe saperne qualcosina in più.

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  4. se ho capito bene, sarebbe tutta colpa degli editori.... colpevoli non capisco se di non avere pagato il servizio percorso o di aver pagato per esserne tenuti fuori. Mha che strano.
    Piuttosto, qualcuno ha domandato agli espositori cosa pensavano della serata VIP il venerdì?

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  5. Se la risposta è "è colpa degli editori che non ci hanno detto nulla, invece l'omino di socc'mel ci ha triturato i maroni con tre-quattro mail sul suo gioco" significa che la direzione artistica di Play, nella redazione dei percorsi, antepone la partecipazione degli editori alla divulgazione.
    Anzi: se ne sbatte proprio totalmente, non sa neanche di cosa si parla, mette lì quel che arriva.
    E bada bene, a me va benissimo, basta dirlo. Un disclaimer come "i percorsi sono fatti con le schede di chi ci ha scritto, anche se il suo gioco è una pozza di vomito. decliniamo ogni responsabilità sui giochi che vi troverete a subire mentre seguite i nostri consigli" sarebbe perfetto.

    Io non domando nulla a nessuno, per me la serata VIP era chiaramente una presa per il culo, si vedeva già dall'implorante "vale fino all'ultimo centesimo".
    C'è da dire che l'amico Ludologo si sta scusando in ginocchio sui ceci, adesso voglio vedere se, dopo aver ammesso di aver floppato alla grande, daranno almeno un rimborso parziale ai gabbati.

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  6. Giusto per info, l'omino di socc'mel tritura i maroni da anni con quella sottospecie di "gioco", ormai viene abilmente scansato dai giocatori abituali.
    Se posso dire la mia, lo stand "board game" è stato gestito meglio degli scorsi anni (parlo di tavoli, giochi a disposizione e staff"), ottima l'idea di dividere il cosplay al piano superiore (l'anno scorso meta' domenica si era costretti a seguire la premiazione volente o nolente). Bocciato il pacchetto VIP di cui ho sentito solo lamentele (per essere buoni), bocciati gli "sconti fiera" che qualcuno spieghi ai venditori che 5€ non è uno sconto fiera! Prendere i giochi a quasi meta'prezzo (come ad Essen) quello è uno sconto fiera! Infine bocciata la zona fiera di Modena dove all'uscita in tanti si sono ritrovati l'auto forzata e vetri spaccati.

    PS i percorsi non li ho neanche presi in considerazione dopo un veloce sguardo.

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  7. Asterion batte tutti gli altri stand 10 a 0 per quanto mi riguarda: disponibili a sconti su acquisti multipli, chiacchiere e dimostrazioni!
    Ottima come sempre la presenza dei goblin che hanno fatto divertire migliaia di persone. grazie di cuore come sempre!
    Giustissima la separazione dei videogiochi (pessimi davvero, gente che gioca a 20cm uno dall'altro ma senza rivolgersi la parola...dovrebbero abolirli dalla fiera, non c'entrano nulla col mondo del gioco intelligente!!!) e dei cosplay. Odiosi quelli che giravano coi tamburi tra i tavoli, suonatevi i cosidetti che scommetto durate meno!!!
    Bella fiera come sempre, l'unica fiera a cui riesco a partecipare regolarmente (vuoi per vicinanza e perchè è veramente l'unica di giochi da tavolo!!!)

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  8. Checché ne dicano le malelingue, il Puzzillo (inteso come testata, e più precisamente nel senso di testata sul naso) tende a prendersela con cose reali.
    Ovviamente, spesso, esagerando, altrimenti non farebbe ridere (non farebbe ridere noi, in primis, e quindi non avrebbe senso), altrettanto spesso prendendo posizioni antipaticissime derivanti da opinioni talvolta pregiudiziali (se hai fatto giochi brutti fino a ieri, ho qualche dubbio anche sul prossimo), ma come si dice, quando serve, indi ragion per cui, ho perso il filo.

    Il punto è: picchiamo comunque dove fa male. Per quanto riguarda play, ad essere indecenti erano i percorsi (ma il libretto era osceno in sé, non c'era uno stand al posto giusto) e il pacchetto very important pirla. Potrei scagliarmi anche con la comunicazione in generale, di anno in anno sempre più pomposa e ridicola a discapito della chiarezza, o col personale della struttura, brusco e fastidioso. Ma non ci sentirete dire che non c'era gente che giocava, o che non c'è stata risposta da parte degli editori (mica stiamo parlando di Ludica Roma, dopotutto). Ovviamente, però, non chiedeteci di elencare le cose belle, che sarebbe decisamente alieno alla nostra natura.

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  9. Va be', vi dico un segreto (me l'ha detto Pulcinella...).
    A tutte le fiere, incluse Lucca e Essen, i giochi nominati, premiati, oliati e scartavetrati in faccia al pubblico dipendono da quanto si paga. Cioè, il Bestosciò di Lucca, ad esempio, viene assegnato non solo per i meriti del gioco, ma anche per "la presenza commerciale in fiera" e fattori contigui. Ovvero, in base a quanto l'editore / editrice del giuoco ha speso in stand, hostess, cubiste e lap dancer.
    In quanto allo Spiel des Jahre (si scrive così oppure ho scatarrato?) ogni anno, fondamentalmente, trattasi di lotta di potere tra i maggiori spingitori di cavalieri tedeschi per far premiare il loro gioco coccoloso.
    Play è un Grande Circo fatto non tanto per promuovere il gioco, ma per finanziare le casse e l'ego dei Treemme e dei Goblin - un po' come Gencon, che serve a finanziare Gencon Corporation. Solo che in America di Gencon ce n'è una l'anno, in Italia ci sono almeno quattro aspiranti. E se l'America non riesce a reggere più di una Gencon, figuriamoci l'Italia, la cui intera popolazione è sì e no pari alla popolazione dei giocatori americani.
    Che bello, ho fatto un rant.

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  10. Avrei piacere che l'amico Ludologo venisse tenuto fuori da questa discussione visto che non c'entra e non è coinvolto nell'organizzazione di PLAY ... prendetevela invece con quel mentecatto di Liga (me), che ogni anno estrae dal cilindro un'dea geniale per il bene della comunità ludica, raccoglie consensi ed entusiasmo ma poi, sul più bello, fa delle clamorose cagate e ci rimane in mezzo ed il tutto gli si ritorce contro come colpa grave!

    Penszate che sto già pensando alla cagata del 2013!!!!

    Avrei anche piacere che cose come "fatto non tanto per promuovere il gioco, ma per finanziare le casse e l'ego dei Treemme e dei Goblin" venissero dette con cautela: primo perchè il marchio PLAY è di possesso di un ente-fiera che può anche valutare con sensibilità diversa da quella di noi giocatori certe dichiarazioni (ma sono quasi certo che nessuno di loro, per fortuna, legge queste blog), secondo perchè chiunque sia un po' dietro l'organizzazione dell'evento (sia esso goblin o TreEmme) ha ben chiaro il rapporto costi/benefici di un evento come PLAY e se l'obbiettivo fosse "far cassa" chiederebbe ai suoi associati coinvolti di donare qualche ora durante l'anno del proprio lavoro alle rispettive associzioni e fareebbe molto più cassa ... sull'ego invece non discuto ... credo che sia un piacere organizzare un evento come PLAY, anche mettendo in conto le badilate di cacca che (per fortuna sempre meno) amici e (anche questi sempre meno) simpatizzanti ti scaraventano sopra in allegria nei giorni immediatamenti successivi, prima di essere rapiti da altri interessi.

    Buon gioco a tutti
    Liga

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  11. Ottima idea, Liga-non-Ludologo!
    Proponi a Treemme e Goblin di donare le suddette ore, mettendo così in cassa denaro sufficiente a far sì che la prossima PLAY sia gratuita per espositori e avventori.
    E magari avanzeranno anche i soldi per istituire un nuovo premio, magari del pubblico...
    Vedrai che sarà un successone.

    Ho preso di nuovo troppe medicine, vero?

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  12. Caro Zio Testicolo, temo proprio di si ... hai una visione idilliaca ... con i soldi di rimborsi alle due citate associazioni credo che al massimo si potrebbe regalare lo stand al Puzzillo ... che potrebbe tappezzarlo di foto di belle donnine vincendo il premio per il miglior allestimento ... se ci fosse un modo per dare l'accesso gratuito a PLAY a tutti i giocatori l'avremmo già fatto ... pensa alla % dell'area di PLAY occupata da stand commerciali (calcola che, ovviamente, le associazioni non pagano lo spazio) e confrontala con un qualsiasi evento fieristico ...

    Il premio del pubblico potrebbe essere la cagata su cui concentrarmi per l'anno venturo ... ogni anno devo trovare qualcosa di marginale ma pomposo, con una marginalità di errore e rischio alti, per permettere a tutti di sparlare un po' del Festival del Gioco e sbadilarmi cacca in allegria nei giori successivi ... se no tutto complimenti e moine sarebbe stucchevolissimo!

    Liga

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  13. Ligologo, già che ci sei, e poiché sono genuinamente curioso, mi dirimi effettivamente questo dubbio (che attanaglia anche gli zii testicoli del Puzzillo): il programmino contro cui mi sono scagliato con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno è stato redatto davvero in base alle segnalazioni degli espositori\autoproduttori\associazioni? Anche se fosse, con quale criterio?

    Davvero non c'è uno straccio di giocatore che si prenda carico di infilare nel programma, come giochi da tavolo (in mezzo a tutto il resto), i giochi del 2011 più in alto su BGG, o i vincitori della ludoteca ideanale, o i giochi top stocazzo sulla tana dei pupi? Diavolo, ci riuscirebbe anche White Bisex a fare una roba del genere! L'anonimo compilatore dice che fare 'sta cosa "è un costo". Ecco, se ci dovete mettere dei soldi, spendetegli meglio.

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  14. Ahia, devo aver toccato un tasto dolente (i soldi?), il dott. Liga se l'è presa (si capisce dallo storpiamento del nome, prima tecnica di trollaggio che si impara all'asilo).

    Ma una volta tanto dicevo una cosa seria - se Liga (e non il Ludologo) afferma che qualche ora donata dai membri delle due associazioni porterebbero grandi ricchezze nelle casse delle associazioni, proponevo di convertire queste risorse monetarie in spazi gratuiti per le aziende e ingressi gratuiti per il pubblico.
    Se poi l'Ente Fiera che organizza Play (ma allora è un Ente Fiera, e che si arrangi!) vuole lucrare, e non ci trovo niente di male visto che si tratterà pur sempre di un'attività commerciale e non benefica, avrà comunque il suo rientro. Le aziende avranno lo spazio, le associazioni avranno svolto il loro lavoro (promuovere il gioco senza fini di lucro) e il pubblico sarà accolto gratuitamente.
    Magari, con i soldi risparmiati per gli stand, le aziende potranno anche produrre giochi che piaceranno di più al Puzzillo (no, lo so, al Puzzillo non piacciono i giochi, ma si fa per dire).
    C'è qualcosa di malvagio in questo mio ragionamento utopico?

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  15. Secondo me il problema, molto diffuso nei vari forum in cui si parla di giochi, è che si fanno troppi discorsi utopici e troppo pochi discorsi realistici.

    Da persona totalmente al di fuori dall'organizzazione, che è stata a Play come semplice visitatore, mi sembra davvero impossibile organizzare un evento del genere in un posto del genere dando ingresso gratuito ai visitatori e stand gratuiti agli espositori :(

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  16. Volendo parlare di soldi e organizzazione al 4+ ho trovato molto peggio scoprire che il costo dei biglietti online era stato ricaricato delle commissioni con il risultato che comprare online costava più che presentarsi con il coupon alla cassa. Quando la cosa è venuta fuori si è parlato di "disguido" che è stato presto risolto, ovviamente senza rimborso per chi il biglietto lo aveva già acquistato. Per la serie chi ha avuto ha avuto, arrivederci e grazie. Che poi mica saranno i 2,5€ che fanno la differenza, è il principio che mica fa nulla anche se fai un servizio non all'altezza perchè tanto il cliente giocatore tornerà anche l'anno prossimo pronto a spendere come se nulla fosse. Ragionamento tanto maligno quanto terribilmente veritiero visto che alla fine siamo tutti un po' (bel po') malati.

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  17. Provo a parlare seriamente (si può qua ? o sono OT e verrò cestinato ?).

    Zio-Testicolo era la risposta a Liga-non-Ludologo ... mi sembrava di essere entrato nel "mood" ... anche Zio Tetragono mi piaceva ... ero indeciso ...

    PLAY si regge su un equilibrio precario ... nel senso che è un evento che non ha caratteristiche fieristiche (molto spazio di gioco dato gratuitamente, espositori in numero limitato e con costi non paragonabili a quelli di altri eventi fieristici, tanti volontari che accedono gratuitamente) ma più quello di evento culturale ... eventi di questo tipo di solito hanno diverse collocazioni.

    Noi crediamo che fare PLAY in fiera possa portare beneficio per tutti, per poter offrire un servizio all'altezza delle richieste degli espositori e confezionare un evento che piaccia ai giocatori e ai potenziali nuovi giocatori.

    Le associazioni, i volontari, lo staff di PLAY sono tuttalpiù rimborsati, non stipendiati ... quello che voglio dire io è che se io (e i tanti altri volontari) dedicassimo le ore che dedichiamo a PLAY (sia in fase di progettazione che in fase di realizzazione) alle nostre rispettive professioni e poi donassimo i soldi ricavati da queste ore di lavoro alle nostre associazioni, il giro di soldi sarebbe immensamente più grande rispetto ai rimborsi ... insomma, PLAY non è un evento fatto per fare cassa ... è un evento fatto perchè ci piace farlo, perchè crediamo sia bello, perchè crediamo ci voglia un evento così ... si regge sulla passione e sull'attività volontaria di tantissime persone e non potrebbe essere altrimenti, se vogliamo un evento che sia di questo tipo. E purtroppo potrà continuare ad esistere in questa forma anche grazie ai biglietti di ingresso pagati dal pubblico.

    Ora, per favore, possiamo tornare a dire cavolate con allegra ironia, che parlare seriamente sul puzzillo.com è come chiedere a Sgarbi di fare un intervento educato ed intelligente o a Berlusconi di stilare un bilancio onesto ... siamo seri! siamo su ilpuzziolo.com ... dobbiamo mantenere un certo decoro!!!

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  18. Mica mi sono offeso. Se mi avessi chiamato Zio Tatangelo, forse sì.

    Dunque. PLAY costa meno di un sacco di altri eventi fieristici.

    Sono curioso: quanto costa uno spazio a Play, e uno spazio equivalente a Lucca?

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  19. Mr. Black Pawn è invidioso.
    Voleva essere l'unico bastardo del blog.

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  20. Dai, Zio, che si capisce che siamo parenti.
    E poi non sono invidioso, per due motivi. Il primo è che risparmio le dita visto che le domande stronze le fai tu al posto mio. Anche se contesto la tua utopia: in quanto utopia, è destinata a floppare. Ma mi dà modo di regalarti una piccola magia: puoi sostituire "utopia" con "promozione su dungeondice" e la frase torna lo stesso.
    Il secondo motivo è che continuo ad essere l'unico bastardo del blog, tu sei solo un commentatore esterno, anche se sei chiaramente mio zio. Se vuoi collaborare col sito mandami una mail, o mandala al Puzzillo, non mandarla a White Bishop che poi la gente inizia a dire anche di te che sei retroallegro (e magari anche un po' neeewwwww wwwaaave).

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  21. Quando hai ragione hai ragione, nipotastro.
    Questo però non vuol dire che ti darò ragione. E poi io ho i tentacoli, non le dita.
    Però ci tengo a sottolineare che siamo parenti acquisiti (e comunque, acquisiti grazie a una promozione su dungeondice con adeguato sconto).

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  22. ma qualcuno ha giocato a quella porcata di Trollbabe?

    Adele

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  23. Adele, hai sbagliato.
    Qui ci sono i flame di PLAY Modena, i flame del gioco di ruolo sono un paio di articoli fa.
    Comunque se può interessarti ho il gioco del 1980 da cui hanno copiato Trollbabe.

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  24. abbi pazienza ma non c'ho tempo di cazzeggiare tutto il giorno e trovarmi pure gli articoli giusti!

    Brucialo quel gdr.

    Adele The Temptress

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  25. Va bene l'ingresso a pagamento, vanno bene i biliardini, va bene tutto.... ma quel programma!!! quel programma!!! Ragazzi c'è bisogno di far vedere al mondo esistono giochi belli, se continuate ad invitare e citare il Porazzi e le autoproduzioni scadenti questo non accade.

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