martedì 21 febbraio 2012

Tempus - regit actum puppa


Titolo: Tempus
Anno: 2006
Autore: Martin Wallace
Editore: PS Games (ing)
Tipo: gioco da tavolo
Genere: più caselle con più segnalini
Tema: civilizzazione (ah)
Meccanica: di menarsi, tipo Risiko
Numero Giocatori: 3-5
Durata: 75' - 150'
Difficoltà: 3/5
Dipendenza dalla lingua: affrontabile (poco testo su pochissime carte).
Illustratore: su richiesta delle famiglie degli stessi non vengono citati.




Uno dei pochi giochi non autoprodotti ad aver perso qualità nel passaggio tra prototipo e prodotto finito.
Come sempre Wallace stupisce i giocatori con un gioco dalle meccaniche precise come gli ingranaggi di una puleggia ed esteticamente bello come gli ingranaggi di una puleggia.
Un gioco di civilizzazione, dove il progresso è rappresentato in due eleganti modi: uno è "la" tabellina, che avanza di turno in turno portando i giocatori verso nuove entusiasmanti capacità come poter avere un bimbo in più e poter far stare un bimbo con i propri genitori (e stiamo parlando ovviamente di dischetti di legno ammucchiati); su questa tabella lineare le strade da percorrere per i giocatori sono di una quantità decisamente superiore a 0 ma nettamente inferiore a 2, con l'unica possibilità di provare la tecnica dello "slancio con pernacchia" con cui si raggiunge un grado di sviluppo un turno prima degli avversari. L'altro modo di rappresentare il progresso è il ricorso alle carte "idea", sistema per il quale usando ad esempio la scoperta della medicina, quella si dimentica, è anche noto come sistema "ce l'avevo un attimo fa" o "ehi sono Wallace!".
Sulla splendida plancia esagonata ricavata da una texture scartata per windows starter dunque, prende corpo la mappa componibile secondo il rigoroso schema "a caz*o di cane", in cui i giocatori danno sfogo alla propria compulsività ossessiva cercando di riempire il maggior numero di spazi con le tessere territorio, con il risultato di una mappa omnicomprensiva, o esibiscono la propria contagiosissima simpatia ponendo le medesime tessere in modo da rendere la partita una farsa da playtester. In ambo i casi, un gran successo in termini di divertimento ed efficacia, un po' come votare alle politiche.

Lo sviluppo del gioco è un originale movimento limitato di dischetti su mappa che all'occorrenza si scontrano a "chi ce n'ha di più", oltre a varie buone "idee" tipo "usare le armi" o "usare un'altra cosa che però sia del territorio corrispondente, tipo i sanitari in pianura, che sono devastanti", sempre da dimenticare dopo l'uso, ovviamente. Come l'intera esperienza.

A parte qualche Uollasiana complicazione il gioco scorre con una certa semplicità, il numero di turni e le  possibilità dei giocatori sono così limitate da fare concorrenza al alle aspettative di vita di Giuliano Ferrara, riducendo il tutto a un mero conteggio matematico ed una dose di fattore C.
Negli ultimi turni Wallace libera i giocatori con la navigazione che, tradotta in termini ludici, significa qualcosa come "a fottersi tutta l'espansione sudata finora, una casella alla volta, ora teletrasportatevi sulle coste che preferite e massacratevi a volontà". Alla fine vince chi si è espanso di più, a patto che chi si sia espanso meno non abbia comunque fatto più punti.

Intervistati dallo staff de ilpuzzillo.com i parenti degli illustratori hanno risposto "andate via, tutti hanno hanno una giornata 'no'! E loro hanno già pagato", non abbastanza, sottolineiamo noi.

PRO - l'ho pagato poco, c'è una tabella delle ere che avanzano.
CON - lo sviluppo ha la ramificazione di un palo, l'ambientazione ci sta come Jessica Alba, il combattimento ha l'appeal di una buccia di kiwi, l'unico elemento temporale è il salto indietro di 15 anni che avrete aprendo la scatola.


9 commenti:

  1. Ve lo volevo dire da un pò ... Ma recensire un gioco bello no, eh?
    Ve che ce ne sono ancora in giro, non tanti ma ce ne sono!
    Vi potrei suggerire anche un paio di titoli ma confido nella vostra abitità.

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  2. Ma no, dai, recensiscili tu.
    Mandaci una tua recensione e ti giuro che la iponopiamo.

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    1. Ok, ma le immagini le mettete voi.

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    2. Qual'è il gioco che vuoi recensire? Dobbiamo dire a chi fa le grafiche di cercare delle tette che s'intonino coi materiali.

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  3. Torre, Eclipse l'hanno già fatto...Ma so che per Earth Reborn potresti dare tutto, ma proprio tutto. E, cari Puzzillo's Bros., cercate di dare molto anche voi, quanto ad immagini...!

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    1. Appunto, ho detto giochi "belli". Non Eclipse.

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  4. Ho scritto iponopiamo? Scusate. Ovviamente volevo dire ipoponiamo.

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  5. Oh, i giochi belli, fateci una lista, scritta a caratteri grandi, qui su questo strappo di carta igienica.

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