martedì 1 novembre 2011

Rapinato - Lumacorsa

Dovremmo piantarla di considerare un gioco bello "perché l'autore è simpatico".
Non vi danno l'autore con il gioco, e quando giocandolo a casa vi accorgerete che non c'è poi così tanto da divertirsi, potrete biasimare solo voi stessi. E tanti saluti ad Andrea Nani.

Passato da Red Glove come gioco per ragazzini, Lumacorsa è un'anticamera dell'ippodromo: il principio della scommessa è una delle meccaniche più bieche che l'umanità sia stata in grado di generare, e utilizzarla celata da pucciose immagini di lumachine da corsa dovrebbe essere considerato un crimine a tutti gli effetti.
Come dovrebbe esserlo produrre ancora giochi così.
Ma il mercato parla e l'editore risponde, generalmente con qualche volgarità, così eccoci a provare un gioco in cui si pescano carte dal valore compreso tra 0 e 9 (per venire incontro alle facoltà di autore e giocatori), si giocano a turno e ad ogni turno la carta più alta prende la mano. Tutta vita.

Ovviamente il gioco è altrove, e non intendo solo "in un'altra scatola", intendo che è in un'altra parte della meccanica (sì, ci sono delle meccaniche), ossia quella in cui scommettete su quante mani avrete preso alla fine del turno. Rivoluzione.
Ogni turno si aumenta fino a terminare con una manche da sette mani (niente battute sui turchi, per un pelo), in ognuna di queste la possibilità di giocare una lumaca rovesciata per guadagnare un bonus (o malus) sulla propria lumaca in gara e, a sorpresa, altra meccanica: la carta giocata rovesciata per ottenerne il bonus indicato diventa automaticamente la carta per la prossima mano.

Due meccaniche nella stessa scatolina, wow, continuando così un giorno potreste trovarci un gioco.
La verità è che un gioco del genere, tolto il tema, sarebbe uno dei pochi a poter essere davvero considerato "gioco per famiglie", giocato a natale con l'aplomb tipico delle famiglie italiane che si giocano la tredicesima al tavolo tra panettoni e tombolini fritti. Ciò nonostante Lumacorsa è finito in finale per il Best of Show come miglior gioco di carte (il premio assegnato durante il "festival" di Lucca Games). 


14 commenti:

  1. Un giorno o l'altro qualcuno creerà un blog sul quale valutare e recensire altri blog. Allora anche io vorrò dire la mia su di un blog come questo.

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  2. Crealo tu dorianj. Blogspot è estremamente aperta come piattaforma...e sai che non sarebbe nemmeno male come idea? Disabiliterei i commenti o come minimo li metterei sotto previa moderazione però...XD

    Per quel che riguarda Lucca...io continuo a dire che andrebbero chiarite le categorie "Famiglia" e "Carte"...perchè ora come ora se ti faccio un gioco sui Lager con grafica pucciosa e meccaniche easy rischio di finire in categoria "Famiglie"...o qualsiasi gioco con almeno 100 carte dentro rischia di essere annoverato tra i giochi di carte...della serie "Ad minchiam"...

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  3. Piccola precisazione (dinuovo), la giuria non sceglie dove mettere il gioco, da la possibilità a chi iscrive il gioco di farlo, quindi non "si finisce" in una categoria, ci si va di proposito, la giuria interviene solo in casi estremi (se provaste a iscrivere gli scacchi nella categoria giochi di carte, non verreste approvati).

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  4. Se invece uno provasse a inserire nella categoria "giochi di carte" un gioco con plance, segnalini, e altra roba, probabilmente vincerebbe il premio.

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  5. non servirebbe un blog sui blog, basterebbe un blog sul pulzillo, che basta vederlo e si prende in giro da solo... provare per credere :-)

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  6. @ Beld - vero (di nuovo):

    La giuria non sceglie dove mettere il gioco, sceglie dove spostarlo.
    Ah, e sceglie le categorie.

    In realtà il discorso sulle categorie è piuttosto ampio, ad esempio i giochi da tavolo hanno più categorie e quelli di carte sono solo di carte; se ci fosse stato un "miglior gioco di carte per famiglie" e un "miglior gioco di carte per esperti" forse avremmo avuto risultati più specifici.

    Anche sostituendo "famiglie" con un meno ipocrita "casual players".

    Ma queste son altre cose. Giocate a Lumacorsa. Un gioco di carte nuovo come 7 Wonders ma con 12 mesi di meno.

    Tenete un sacchetto a portata di mano.

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  7. Beh, è ovvio che più fai categorie più puoi entrare nello specifico, li bisogna cercare di mediare, se hai troppe categorie è un casino e rischi che per ogni categoria ci sia solo uno o due titoli, se ne fai troppo poche rischi di mettere insieme troppi giochi diversi.
    Infatti quest'anno si è deciso di dividere la categoria giochi da tavolo (esperti e famiglie), per quello.

    Tra l'altro l'idea di usare "casual player" anzichè "famiglie" mi piace, la proporrò per l'anno prossimo.

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  8. In linea di massima l'idea potrebbe essere, visto che si è inserito anche il side award per bambini, fare un premio in tre categorie come party, casual e expert, magari indipendentemente dalla componentistica (per Quarriors sennò? I giochi di carte son di carte quelli di dadi son da tavolo? E poi 7 Wonders è proprio di carte? In somma, sarebbe più facile unificare).

    Altro problema è proprio capire cosa il riconoscimento voglia realmente premiare, se il gioco più bello, il gioco meglio tradotto, il gioco più italiano, insomma quel pizzico di chiarezza che riduca le polemiche e renda il premio più utile anche fuori dal circoletto della fiera e di premiati e premianti.

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  9. Oh, non me la buttate sul serio che rischiamo di prendere una credibilità.

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  10. Ho chiamato Google, dovrebbero restituirmi l'esclusività dell'accesso al mio account. Che mi sono perso?

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  11. I dubbi che ha avuto la giuria non sono molto lontani da quelli da te esposti, si sta proprio pensando di fare tabula rasa e ripartire da zero con quello dell'anno prossimo.
    Hai proposto idee interessati che alcuni di noi avevano in forma embrionale già discusso, ma che, alla fine, non avevano proposto per una questione di tempi quest'anno.

    Io comunque prendo appunti...

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  12. Per carità, non vorrei essere complice del prossimo sfacelo!

    Son solo le prime idee che credo siano venute in mente più o meno a chiunque. La cosa importante per dare credibilità ed efficacia al premio (e a chi lo riceve) credo sia la chiarezza sul criterio di giudizio, ossia chiarire con decisione e semplicità "cosa" si stia premiando, quale valore e quali caratteristiche.

    Per il resto come fai fai male, e se te lo diciamo noi puoi ben crederlo.

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  13. Il concetto di una giuria che guarda un gioco e si domanda "dove lo mettiamo questo?" è per lo meno intrigante. Avrei voluto assistere al momento in cui hanno fatto la domanda per la Pallottola di Bang!.

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  14. Fortuna che l'anno in cui è uscita la pallattola io non ero in giuria -__-

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