domenica 13 novembre 2011

Rapinato - A few acres of snow


A few Acres of Snow, ma ne basterebbero pochi centimetri per seppellirci questa scatoletta, inno alla dipendenza del giocatore da firme, nomi, marche cose, animali e città.

Ma l'azzardo di Wallace di inserire elementi innovativi, come alcuni disegni e la meccanica di mischiare le carte, non ha dato i frutti sperati. Questo strategico per due persone lungo come la stesura di un gomitolo, vorrebbe farsi forza dell'asimmetricità tra i due partecipanti, gioco asimmetrico che per meglio intenderci definiremo gioco squilibrato. Come se ai giocatori servisse uno stimolo per dire che il "il rosso è più forte del blu", quando già in Agricola il viola era decisamente sfavorito. Come offerta lancio Wallce ha poi portato alle presentazioni un bel "bug": mossa invincibile per uno dei due. D'altra parte è asimmetrico.

I difetti più o meno dichirarati però non ci preoccupano, è probabile infatti che non si giunga a scoprirli di proprio: il gioco ha infatti una capacità innaturale di non progredire, al primo periodo di intuibile attività subentra uno sviluppo statico imbarazzante, tanto che dopo un paio d'ore un giocatore può rendersi conto di non essere in grado di comporre di fatto una strategia efficace. Questo mentre l'altro è già al conto della pizzeria all'angolo.

A dispetto dell'elegante estensione del titolo, A few acres of snow è la sintesi delle opere di Wallace: finalmente ha portato la gradevolezza estetica dei suoi giochi a compenetrare le regole. Missione Compiuta.



9 commenti:

  1. State dicendo che questo gioco è un pacco? ;_;

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  2. Probabilmente il gioco e' bellissimo. Purtroppo l'abilita' di "scrittore di regolamenti" di Wallace e' tale da impedire a chiunque di capire come giocare.

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  3. Più che altro un pacchetto, e non ci va dentro nemmeno tanta roba.
    Certamente nessuno dei giocatori ha afferrato la strategia vincente, ma anche Wallace non sembra essere sulla strada giusta.

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  4. Vediamo, Wallace non è tanto bravo a scrivere regolamenti, è nullo nella grafica e sì produce da solo... Non si delinea un profilo?

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  5. Liberte' era un gran bel gioco. Spostavi cubetti da un punto all'altro della mappa.

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  6. AFAOS innanzitutto ha uno degli acronimi più belli del mondo dei giochi da tavolo, secondo solo a CULO.

    Premesso questo il gioco è bello, puzzilli o non puzzilli.

    Peccato che sia rotto come un culo senza buco. se gli inglesi rushano una precisa sequenza di azioni vincono senza possibilità di ribattere.

    Wallace, che minchia combini?

    Però è la migliore implementazione del deckbuilding dai tempi di Dominion, che oggi sembra tanti anni fa.

    Ah, perché siete andati a GiocaCentroCommercialeTorino?

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  7. Io non c'ero.
    Il che rende il plurale con cui parla il Puzzillo estremamente preoccupante.

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  8. Dunque, sto intraprendendo un percorso di autoproduzione, quindi inizio a parlare di me in terza persona, tanto più che sono responsabile di una intera redazione. Autoreferenzialità innanzi tutto, anzi subito appresso a me.

    Non so se sia peggiore l'idea di "implementazione" o quella di "deckbuilding" per AFAOS (che si rifà palesemente a EFAOS, anche per appeal), il fatto che gli altri deckbuilding siano ancora al "prendi una carta per prendere altre carte" non migliora la qualità di quello inserito in AFAOS, più tedioso che divertente, più noioso che utile, più inutile che strategico.

    Per una volta la scatola dà esattamente quello che la copertina promette.

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  9. Per quanto mi riguarda, una volta fissato il bug in fase iniziale il gioco è valido. C'è davvero tanta merda lì fuori e non ci metterei questo gioco anche se indubbiamente non è il miglior lavoro di Martin...

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