Poche situazioni sono in grado di riprodurre l’imbarazzo generato dalla comprensione del piano di gioco di questo titolo. Il tentativo di creare un viaggio nel buio si perde nella medesima materia.
Un master contro un tot di giocatori, con il tot viene scalato nel numero con fastidio e parzialità, mentre il master deve aiutarli senza alcun interesse nel farlo. Non pretendiamo il massimo della competitività da ogni regolamento, ma chiedere ad un giocatore di agire contro il proprio interesse sembra altamente immorale, oltre che offensivo per il giocatore interessato.
Lo spauracchio del collaborativo viene poi presto deriso dalla meta stessa del gioco: uscire dal dungeon con il maggior numero di denari, facile; maggior numero che però, ovviamente, possiederà uno solo dei giocatori (in maniera se non del tutto dico abbondantemente palese), mentre tutti insieme dovrebbero decidere, collaborando, se uscire o meno...
- Ehi ragazzi, facciamo vincere Carlo?
- Dai che così ce ne andiamo.
L’impressione è che il gioco non sia stato mai provato realmente, che gli editori siano stati conquistati dalla meccanica della “navigazione a vista” del gruppo all’interno del dungeon. Meccanica poi che premia sconsideratamente la memoria mentre rimane fato indomabile per tutti gli altri, generalmente scarsamente interessati dai primi cinque minuti in poi.
Il master, durante i due minuti di ogni turno, deve indicarsi sulla mappa protetta da scenografico schermo e indicare ai giocatori, usando la rispettiva tessera, le possibilità di movimento per proseguire. Ora non che il primo pensiero da master debba obbligatoriamente essere “e se ci mettessi due minuti a girare la tessera peri giocatori?”, ma chiedergli di sbrigarsi per loro può divenire fonte di traumi psicologici in età avanzata.
Come per Dixit il gioco è bocciato senza appello, abbandonato alla “buona volontà” dei giocatori, che se avessero avuto un pizzico di buona volontà si sarebbero fatti un gioco decente.
(stessimo parlando del prossimo Spiel Des Jahre?)
Ho provato questo obbrobrio anch'io.
RispondiEliminaMiokkuggino era il più sveglio, il Torre dormiva ed il Tedesco inseritosi tra noi e la tipa carina che spiegava guidava il gruppone, memorizzando il percorso ad ogni curva. Io tracheggiavo, tra lo stupito e l'annoiato. Più annoiato...
Ad un certo punto abbiamo (il Tedesco...) trovato l'uscita: ma la tipa non voleva farci uscire perchè non avevamo ancora scoperto il Grosse Tesoren. Siamo usciti lo stesso, sperando che Sidi Baba uscisse a sua volta dai nostri incubi...
Saluti da Merknera