venerdì 28 ottobre 2011

Rapinato - Eclipse

Eccolo qua, il nuovo 4X, che più suona più come il moltiplicatore di delusione che come il genere del gioco.


La delusione non è però assoluta (per noi una delusione al 4X è un buon risultato), semplicemente la prima domanda alla visione del gioco è stata "ma questi sono davvero i componenti della scatola?". 
Mentre la seconda "davvero?".


Le astronavi sono riciclate da Galactic Emperor, non male per un gioco il cui intento principale sarebbe quello di soppiantarlo. Le enormi plance dei giocatori sono a rischio sbuffo: se il gioco annoia va a monte la partita. Di tutti. Nonostante ciò sono riusciti a non starci dentro con le misure: per tre valori di risorse c'è un'unica track con tre segnalini che si accavallano, agevolmente piazzata a cornice delle plance: seduti composti e giù i gomiti dal tavolo.
I dadi, perfettamente funzionanti, se leccati rivelano un gradevole retrogusto di involtino primavera, ma se non fosse di vostro gusto vi basterà vederli per intuirlo.
A recuperare sono i numerosi cartoncini, non bellissimi ma decisamente più... accettabili.


Il gioco si distingue dai normali 4X, che hanno uno schema fisso di esplora, sviluppa e conquista, perché in Eclipse... lo fate da seduti. 
Lo facevate già da seduti? Allora è uguale.


Per trovare qualcosa di più elegante delle galosce cinesi viste fino a questo punto bisogna cercare fra le soluzioni meccaniche della gestione di azioni e risorse, con un sistema di piazzamento che autodetermina le produzioni ed i costi segnalandoli direttamente sulle track della plancia di ciascun giocatore. 
Forse è così che si risparmiano le due ore di differenza da Twilight Imperium.


Differente dal solito è anche il sistema di esplorazione, anche se innovativo come un paio di jeans con la camicia, con i giocatori che possono scegliere da quale pila pescare gli esagoni di mappa, selezionando così anche la distanza dal centro a cui quello dovrà essere piazzato.
Il risultato è la possibilità di generare un angolo di spazio in cui gonfiare le proprie astronavi in eremitica tranquillità, un piccolo solitario prima di tirarsi una quantità di dadi sui denti.

Il divertimento potrebbe colpire a sorpresa uscendo dalle tessere di composizione delle quattro originali tipologie di astronave che possedete: fighter, cruiser, dreadnought, base. Non proprio la meccanica principale, ma in qualche modo bisognava pur allungare il brodo con ingredienti extra.
A margine lo sberleffo della fase diplomatica, con la quale i giocatori si "promettono di non calpestarsi" in cambio di un punto vittoria. Se uno ha mentito si becca due punti di malus: cattivo lui.

I punti vittoria. Per distinzione dai soliti titoli del genere, Eclipse utilizza il sistema dei punti vittoria per determinare il vincitore, ma solo dopo un prestabilito numero di turni. Dovreste provarci, anche se non vi sentite pronti, tanto per entrare nel secondo millennio.

Nonostante tutto però Eclipse avrebbe la possibilità d'infilarsi tra Galctic Emperor e Twilight Imperium, essendo meccanicamente più ricco del primo e decisamente più breve del secondo. Avrebbe la possibilità se non fosse venduto a 65 euro già dalla casa editrice Asterion in fiera.


3 commenti:

  1. Mi avete fatto risparmiare un bel po di soldi. Vi consiglio Space Empires 4x della GMT. Ma forse siete appassionati alle astronavine di plastica ...

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  2. Sì, soprattutto quelle di Galactic Eclipse.

    Però compratelo, davvero, ha il regolamento in Italiano e la scatola di cartone pesante. Io lo farò. Anche solo per recensirlo.

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  3. il problema è che i pezzi sembrano di preproduzione. Quelle non sono plance di un gioco finito. E chi ha disegnato le astronavine di Galactic Emperor ha fatto i soldoni.

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