mercoledì 28 settembre 2011

Sfide - Olympus vs Agricola


Nel Mondo Ludico, I giochi di Worker Placement prosperarono incrementando il proprio numero, facendosi occasionalmente guerra l’un l’altro, a suon di idee brillanti e trucchetti meschini, per assicurarsi il favore dei giocatori che abitavano sul Monte Puzzillo.
Ma fra di loro si aggirava un Pedone Nero...

Amici del Puzzillo, ma soprattutto detrattori del Puzzillo (e in particolare a chi vede nel ranking BGG la soluzione di ogni problema), eccoci ancora qua a smontare un paio di giochi per vedere quante e quali magagne nascondono sotto il cofano. Stavolta la missione è ardua, perché il trait d’union fra i due titoli è una meccanica tanto elegante quanto paracula: il Piazzamento Puzzilli.
L’altro trait d’union è l’uso sconsiderato di “furberia autoriale”, ma questa non credo sia propriamente una meccanica.

Olympus arriva baldanzoso, forte di un Best of Show che rasenta l’inspiegabile finché non si guarda chi ha pagato la produzione del gioco. L’ambientazione avvolge il gioco come un guanto calza su un piede caprino. Olympus avanza, con in mano una folgore, mentre la Regina di Kingsburg gli strizza l’occhio ammiccante.



Agricola si porta sul campo di battaglia con una vanga in spalla. Ha dei figli da sfamare, e questo gli dà un motivo in più per combattere. Sulle spalle porta 350 carte bilanciate da un animeeple a forma di cinghiale, e due chili di legno.







Eh, sì. A livello di materiali, nel caso di Agricola, parlare di “ricchezza” è in qualche modo sbagliato. Personalmente propendo più per il termine “disastro ecologico”.
E non è finita qui: i produttori, non paghi di aver estinto il Palissandro Indiano per produrre il gioco di Rosenberg, al grido di “mungiamo la vacca grassa” hanno messo in commercio anche le pedine fatte a balla di grano e i puzzilli a forma di montone, tanto per dare il colpo di grazia anche alla foresta amazzonica. In compenso la grafica è, per così dire, minimal chic. Anzi, diciamo solo minimal. Meglio ancora, diciamo solo che c’è una grafica, e che il disegnatore che l’ha arricchita coi suoi schizzi adesso – facciamogli un applausone – ha quasi finito la terza elementare.
Olympus replica con un comparto grafico non proprio ricchissimo ma comunque gradevole. La pecca principale sono le carte: sono così sottili che quelle che a prima vista sembrano 110 carte sono in realtà 180, e il fatto che questa non sia una battuta rende la cosa ancora più drammatica. Basta stare attenti all’ambiente di gioco, perchè se il tasso di umidità sale sopra il 50%, le carte si sciolgono.

Passiamo al gameplay. Come già detto, entrambi i giochi si basano su un principio abbastanza semplice: prendete un pezzo di legno e mettetelo sull’azione che volete fare.
In entrambi i giochi questa mossa serve, di base, a raccogliere risorse (cubetti, pappini, cittini di cartone), e in entrambi il piazzamento è esclusivo.
In Agricola è esclusivo e basta, in Olympus invece l’esclusività si limita all’azione “a piena potenza”: quando un giocatore sceglie un’azione, infatti, gli altri a turno possono mettere un loro omino in coda dietro al collega avversario, dando vita a uffici postali ante-litteram, e usufruendo della versione shareware dell’azione stessa. Potrei fare una facile battuta su come i culti religiosi della Grecia antica assomiglino alla vita politica e commerciale di una nota isola del mar dei Caraibi, ma sarebbe davvero troppo facile (ehi, anche Puerto Rico sta proprio nel mar dei Caraibi! ... oh. [n.d.p.]).
In Agricola, invece, la situazione è tanto diversa quanto paradossale: le azioni sono totalmente esclusive, in barba a coloro che dicono che “in Agricola l’ambientazione è molto calzante”. In ogni ambiente agricolo che si rispetti, infatti, se il mio vicino sta raccogliendo legna, io non posso raccogliere legna. Se il mio vicino sta costruendo steccati, io non posso costruire steccati. Se il mio vicino ha comprato una pecora, io non posso comprare una pecora. E così via, che potrebbe anche andarmi bene, se non si arrivasse fino al paradosso per cui se il mio vicino se la sta spassando con sua moglie, io non posso spassarmela con la mia.
Ok, dunque: si prende una meccanica funzionale e si avvolge in un’ambientazione che ci sta quanto basta. Fin qui ci siamo. Ma com’è che gli autori risolvono l’inevitabile piattume derivante da “piazzo omini, prendo cubetti, scambio cubetti”, e compagnia bella?
La risposta è “buttando dentro delle carte”.

Tante carte, tanti effetti. Agricola stordisce il povero giocatore con una raffica di carte tutte diverse fra loro, il cui bilanciamento è stato probabilmente affidato a un branco di pecore ubriache (una parola sola: Balia). Il principio è banale: la meccanica di base è semplice, e alla varietà ci pensano le carte. Bilanciarle non è una priorità.
Olympus stordisce il povero giocatore con una raffica di carte tutte diverse fra loro, il cui bilanciamento è stato probabilmente affidato a un branco di tori sacri ubriachi (una parola sola: Tempio di Atena).
Il principio è banale: la meccanica di base è semplice, e alla varietà ci pensano le carte. Bilanciarle non è una priorità (ok, in Olympus è un po’ più una priorità che in Agricola, questo bisogna ammetterlo, ma d’altra parte un toro ubriaco è più pericoloso di una pecora).

Agricola da questo punto di vista fa quasi rabbia. Il pro del gioco di Rosemberg è tutto nell’insieme (il flavour, le azioni, le combo) perché se si scompone si rimane delusi, un po’ come quando si smonta un giocattolo e ci si ritrova in mano solo degli inutili pezzi di plastica.
A livello di “motore” è un gioco di una linearità sconvolgente: aumentare le dimensioni della famiglia è una scelta troppo potente per essere ignorata, le carte che la facilitano sono quasi tutte sbilanciate, e il resto del gameplay – che spinge verso la non-specializzazione – va calibrato a cascata a partire dalla generazione dei figli. Che a dare varietà siano mille mazzi di carte è una mossa così paracula che quasi verrebbe voglia di ricominciare a giocare a Brivido.
E la cosa che mi fa più incazzare è la gente che dice “l’ambientazione è calzante”. Certo, chi non manda a lavorare il figlio appena nato? “Eh, ha solo due anni ma è già un ottimo guardaboschi.”
Ma poi: qualcuno mi dice cosa rappresentano i Punti Vittoria in Agricola? Nessuno alza la mano? Immaginavo.

Olympus invece riprende chiaramente un sacco di cose da Kingsburg (meno male c’è Kingsburg, sennò avremmo dovuto dire che le prendeva da Agricola), sostituendo il piazzamento dei dadi con il worker placement. “Ma il piazzamento dei dadi è praticamente già un worker placement “limitato” di suo”, diranno in coro quelle quattro cacchette che mi leggono... ma siete davvero cattivi, oltre che maledettamente sinceri... citando un Guzzanti di molti anni fa, sopravvoliamo.
C’è un mazzo di carte anziché una plancia, un escamotage che ha  incantato pochi gamers. C’è il sistema di scale di progresso, che non è sgradevole ma neanche rivoluzionario, tanto da suscitare entusiastici cori d’indifferenza. L’ambientazione è davvero poco sentita: al tavolo si parla di cubetti blu e rossi e non di pesce o cacciagione (ma un pollo ogni tanto no?). Le tre risorse sembrano davvero appiccicate lì: ok, Demetra fornisce Grano, ma perché serve del Grano (e non, chessò, della pietra) per costruire un tempio? Ve lo dico io: perché altrimenti saremmo tornati a legno, pietra, oro, e al burbero re Tritus.
E anche se è vero che un’ambientazione meno presente dà meno fastidio di un’ambientazione fatta malec’è anche da dire che la sensazione di avere davanti un minestrone è davvero forte.

Mi rendo conto che rispetto agli strali che ho tirato contro altri giochi queste critiche possono apparire un po’ tecniche, ma d’altra parte è per adattare le mie parole alla mancanza principale di questi giochi: il mordente. Prendi qua, sposta là, ruba il posto lì: due palle.
Niente pathos per il povero Pedone Nero, stasera.
La fame e la miseria, in Agricola, sono un “-3”. La guerra, in Olympus, è un calcolo matematico. Che ti ruba un paio di cubetti. Pardon, di pesci.
“Spartani! A colazione mangiate abbondante, perché stasera ceneremo a cubetti!”

E dunque, chi la vince questa sfida? Un coro di sbadigli accompagna i due guerrieri mentre s’intrecciano attacchi senza esclusione di colpi di sonno: si potrebbe tirare un tris di dadi sperando in un 17, si potrebbe giocare una carta per piantare un fagiolo.
Ma dato che alla fine son giochi che hanno tanti fan, si fa così: vince Agricola.
Che su BGG ha la media più alta.

Mr Black Pawn




28 commenti:

  1. mah...io non sono cosi' d'accordo sulla tua analisi, specialmente per quanto riguarda Agricola...
    ad esempio per i materiali non devi vederla "se io taglio legna, non la teglia il mi vicino", ma come un se io in questa stagione compro tutta la legna non la puo comprare un altro (di fatti ci sono mercati, rappresentati dai vari tasselli azione, dove puoi comprare la stessa risorsa)...per la famiglia vedila come un punto di ricchezza della famiglia: "io posso permettermi di copulare come un riccio e riuscire ad avere un figlio in questo anno (che per altro male che va, in un anno, ci sono almeno 2 figliamenti possibili)...la cosa magari e' che il susseguirsi delle stagioni non e' lineare...
    il gioco poi si rivela tutt'altro che noioso dato che il semplice fatto che ci siano piu giocatori lascia imprevedibile, o quanto meno inattendibile, una strategia lineare, che puo' cambiare ad ogni azione di ogni giocatore....

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  2. Sostanziale pareggio, deciso dai tifosi in qualità di "dodicesimo uomo in campo"... ci può stare ed accetto il verdetto ;-)

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  3. Premesso che Agricola l'ho consumato tanto che ora è in ludoteca a far ricrescere l'erba, devo ammettere che il fatto che tutti i giocatori debbano al fine fare le stesse cose, e in particolare tutte, non aiuta certo il concetto di "strategia differenziale" o "parallela", semplicemente si crea una circolarità del ripetersi delle azioni che generalmente favoriscono chi sia riuscito a figliare prima.
    L'esclusività delle azioni è una necessità puramente meccanica alla quale trovare spiegazioni d'ambientazione è come motivare il nazismo con la noia.
    Cosa che in casa, da soli o con il proprio gruppo, si può anche fare, semplicemente va condivisa con attenzione e parsimonia...

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  4. "ad esempio per i materiali (...) delle stagioni non e' lineare..."

    Ma è possibile che come scacazzi su un gioco famoso deve arrivare il precisino gnè gnè gnè a dirti che non è vero quello che hai scritto?
    Grazie che mi dici come devo vederla. D'ora in poi sono sicuro che effettivamente quando giocherò ad Agricola sentirò il sudore sulla fronte, il tanfo dei maiali, la soddisfazione di aver ridipinto lo steccato. Grazie, davvero, per avermi illuminato sull'ambientazione.

    "il gioco poi si rivela (...) che puo' cambiare ad ogni azione di ogni giocatore..."
    Quindi non solo devo piazzare il mio ometto per prendere cubetti che fanno tessere che ospitano tondini che fanno cubetti, devo pure stare attento perchè i miei avversari, come schegge impazzite, appena mi volto mi scombinano i piani? Meno male che il gioco è ambientato, sennò era proprio bruttarello...

    *****

    E ridiciamolo. Io non scrivo recensioni, io scavicchio i difetti, e lo faccio in maniera sarcastica. Non sei d'accordo che Agricola sia fatto in maniera "furba"? Pazienza. Non ti piace sentir dire che per me se togli le carte resta un impianto di meccaniche banale? Chi se ne frega.
    Se non ti piace che i tuoi giochi preferiti vengano presi a pesci in faccia, e vuoi che ogni opinione sia avvolta da una nuvola di profumo rosa, diavolo, vai sul Portale Verde™ o su uno dei mille siti che parlano bene di giochi: la rete ne è piena...

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  5. beh...converrai con me che un po' di fantasia per far rientrare l'ambientazione ci vuole in ogni gioco...certo alcuni sono meglio di altri sotto questo aspetto, ma nella media direi che Agricola si trova sicuramente nel 50% superiore...a me non sembra cosi' vuori da se stesso...e cmq non sempre chi figlia prima vince la partita...certamente ha enormi vantaggi, ma non e' detto che sia cosi' determinante, dipende molto dalla gestione delle carte e del totale...

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  6. oh....calmino...se te la prendi per cosi' poco o non credi a cio' che hai scritto (tanto meno in maniera sarcastica...) o hai veramente un ego smisurato...
    io ti ho detto solo che IO non sono d'accordo e ti ho dato il mio punto di vista...non mi sono scaldato e non ti ho attaccato minimamente...
    poi se TU voi fare il pignolo e NON VUOI avere altri punti di vista, non fare RECENSIONI con la possibilita' di commentarle...limitati a fare un testo personale senza se e sena ma che a quel punto leggerai solo tu...
    la mia oopinione vale quanto e non piu ne meno della tua...
    Cavolo che coda di paglia...

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  7. Sì eh, però non possiamo sempre far leva sul fatto che c'è un 75% di giochi orripilanti per trovare il buono degli altri giochi. Non è corretto!

    Dico che se la fantasia te la fa venire il gioco è un punto a suo favore, se gli elementi legano decentemente con il tema è un buon pareggio, ma se ci stanno stretti si poteva senz'altro far meglio.

    E ciò nonostante Agricola è stato un buon successo, ma chi avrebbe mai puntato sull'ambientazione agricola?
    Uno che aveva una meccanica funzionante e rodata che dovesse trovare un tema che non fosse già stato sovrasfruttato per quella meccanica, direte voi. Ma siete proprio cattivi, direi io, magari era solo uno tanto sicuro del proprio lavoro da metterci sopra un vestito scomodo solo per dimostrare quanto fosse buono il suo lavoro!

    E poi state parlando poco di Olympus, parliamo anche di Olympus...

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  8. si si si...d'accordissimo Puzzillo...
    difatti Agricola poteva essere sicuramente tematizzato meglio, ma non mi pare cosi' estremamente fuori da se stesso...

    Olympus io personalmente non l'ho mai giocato ancora e di solito evito di parlare di cose che non ho provato...leggero con interesse i vostri commenti al riguardo... ;)

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  9. In effetti parleremo di nuovo di Agricola quando qualcuno riuscirà a fare un gioco decente con lo stesso tema.

    Ti dirò, Olympus è valso la pena comprarlo per parlarne male...

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  10. ahhahaha...mi stai consigliando di NON prenderlo??
    beh...per fortuna ho un'amico che compra TUTTO e prima di fare acquisti provo da lui...XD

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  11. Se posso scegliere propendo per l'ego smisurato.

    Posso usare ANCHE io le maiuscole?
    Allora, SIA chiaro che non è che io NON voglio avere ALTRI punti di vista, è solo che NOTAVO che ogni volta che SI tocca un GIOCO famoso, arriva l'ESTIMATORE che deve difenderlo PER forza.

    Poi vediamo... "la mia oopinione vale quanto e non piu ne meno della tua" bllaaaaaah. Invocando il diritto d'opinione si può dire qualsiasi cazzata.
    Tipo che Agricola è ambientato (come Descent? come Wings of War? sei sicuro che non è possibile trasformarlo in un gioco di civilizzazione fantasy senza toccare neanche una meccanica? Mi puoi portare argomentazioni sufficienti tali da collocare Agricola nel 50% di giochi ambientati meglio?).

    E comunque, come tu hai il diritto di venire qui e dire che non sei d'accordo con quello che ho scritto, io posso risponderti che accanto alle opinioni semplici, magari a livello di forum o newsgroup, è già stato ipotizzato che gli elementi contenuti in un articolo possano oltrepassare la semantica individuale, e attraverso una serie di dimostrazioni basate su fatti possano raggiungere valenza dialettica. Sarebbe pertanto possibile realizzare un intervento analogo su altre scale, magari tramite la condivisione su facebook di argomentazioni anche in parte attive a livello endemico, al fine nudo e crudo di rio bo.

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  12. Noi generalmente consigliamo di non comprare niente! Fatto salvo l'acquisto compulsivo totale da parte dei giocatori, semplicemente inevitabile.

    Be' in questo quadro Olympus me lo sono andato a cercare in maniera un pochino meno compulsiva, quindi mi sono meritato il diritto di pubblicare le parole di Mr Black Pawn (ed eventualmente di aggiungerne delle mie!). Comunque, anche grazie alla percentuale di giochi veramente troppo brutti in circolazione, Olympus potrebbe essere uno di quei giochi che non finiranno all'ASTA NOSTRA del prossimo anno.

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  13. oki Puzzillo...

    @Black pawn...
    ribadisco che hai la coda di paglia se non accetti la minima opinione altrui...
    e non ho commentato perche' il gioco "e' famoso"...ma semplicemente perche' non sono della tua opinione su alcuni punti...punto (sembra un gioco di parole...XD)
    per me la puoi pensare come vuoi...continuero' a giocare ad agricola come a tanti altri giochi, famosi o meno...
    poi si puo' fare i sofisticati quanto si vuole, a me non importa minimamente, di certo non provo a cambiare la tua idea sul gioco...ma il punto finale e' che e' un gioco e lo faccio per divertirmi... ^_^

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  14. Hmmm, no, avrei la coda di paglia se sapessi di essere nel torto.
    Forse volevi dire "avere i paraocchi". Ma tutto sommato anche "ego smisurato" va benissimo.

    Guarda, facciamo la pace: ognuno si tiene la sua opinione e festa finita.
    Agricola è ambientato, oppure no, e non è piatto, ma anche si, perchè l'importante è volersi bene, e sono davvero maledettamente serio: è questo che si è perso. Volersi bene. O male. A seconda delle opinioni.

    Invece spendo una parola sul sofisticato: non so se hai ragione o no, ma se controlli bene, nel commento precedente, da "io posso risponderti che" in poi non ho scritto niente che avesse un senso. Un po' come quando, allocando il rischio di ritirare una serie di risorse, si altera la faccenda, nel senso e nella misura in cui, per capirci, sentenziavo.

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  15. ahahah...
    ma io non ho "voluto" male a nessuno...
    la cosa che mi ha impressionato e' il come te la sei presa al primo commento...
    poi quello che hai scritto dopo avevo capito che era piu' o meno circa quasi....semmai, insensato...
    e il "sofisticato" era riferito nel voler scendere troppo nell'analisi puntigliosa (piu o meno giusta) di un gioco da tavola ;)
    detto questo, per me personalmente non c'e' biogno di fare alcuna pace dato che non ho litigato con nessuno, ma puramente discusso ;)

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  16. No, ma infatti. Però.
    E' vero che, finchè si resta nel campo delle opinioni... voglio dire, io ho la mia, tu la tua, tizio la sua. Ma anche... insomma: quando ho iniziato a scrivere qui non sapevo cosa mi aspettava. Ho visto che molta gente mi odiava ed io... io non sapevo come la dovevo prendere. Intendo io, coi lettori. Poi ho capito che neanche voi mi piacevate, ma durante questo scambio di opinioni ho visto cambiare le cose. Fino a poco fa eravamo in due disposti ad ucciderci l'un l'altro, ma penso che è meglio così che milioni di persone! Però quello che sto cercando di dire è che se io posso cambiare, e voi potete cambiare... tutto il mondo può cambiare.

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  17. ti sei intenerito?!?!
    mi piacevi di piu spietato e cattivo con tutti...XD
    no...sto scherzando...
    il fatto e' che non bisgona prenderla per quel che dice la gente...anche se la cosa urta...
    e poi, se ad alterarsi e' un visitatore che passava di qua e' un conto e basta ignorarlo...ma se a farlo e' chi qui ci sta sempre o addirittura e' qui come moderatore (non so se questo sia anche il tuo ruolo) diventa un caos incredibile...questo soltanto volevo dirti (sembra molto "prendila con filosofia", e forse lo e'...ma bisogna incassare e scrivere in maniera pacata a volte no??) ;)

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  18. Tanto per precisare: qui nessuno modera un caz*o.

    Mr Black Pawn è cattivo, non se la prende per quello che la gente scrive, se la prende con la gente per quello che scrive.

    Come fosse antani. Poi alcuni rosicano, altri capiscono. E' il tarapia tapioco.

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  19. Pensi che me la sia presa? Può essere, chissà. Sai, una discussione su internet è strana. A volte è una tenzone, a volte invece è come se qualcuno ti invita ad una festa... tu non ci vai... e nessuno se ne accorge.
    Ma d'altra parte, un post è come una scatola di cioccolatini: non sai mai quello che ti capita.

    NB: Io non sarei in grado di moderare i toni di quello che dico, figuriamoci un blog...

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  20. Mi metto subito al lavoro per creare un gioco sulle code all'ufficio postale ante-litteram!!!
    Genio! ^_-

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  21. Non pensavo che questo blog potesse in qualche modo incitare qualcuno a scrivere un gioco. Voglio dire, il nostro motto è "per quanto sia nascosta una pecca, il Puzzillo riesce a scovarla".
    Davvero faresti una cosa che potrebbe finire nelle nostre sporche manine?

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  22. Secondo me la prossima sfida dovrebbe essere Bang! VS ShadowHunters. Ho detto.

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  23. ragazzi parlate di Agricola ... che è un giocone che a Roma sta avendo più proseliti di qualunque altra città. Andatevi a vedere le masse di giocatori che si spostano al Gran Prix 2010 e quelle imminenti al prossimo:
    http://www.gentilisport.it/gran%20prix%20agricola%202011.jpg

    Ad alti livelli agonistici e vi parla l'arbitro della finale nazionale al GiocaRoma Agricola è tra i più interattivi giochi nel senso che diventa quasi scacchistico nelle mosse da fare, da anticipare, da programmare pur mantenendo con l'attiva prematura o tarda delle carte un alta dose di imprevedibilità .. draft compreso ovviamente.

    Voto ovviamente Agricola con Olympus un gradino sotto.

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  24. Mi fate sborrare dalle ghignate...non avete ancora capito che un gioco è un modello (più o meno aderente alla realtà) e che non esiste un gioco tematizzato 100%...Ognuno ha i propri canoni per stabilire se e quanto un gioco sia ambientato.
    Per ogni gioco c'è almeno un meccanismo inspiegabile e/o che non ficca o che non quaglia...
    Cazzo che recensori di merda che siete.

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  25. Sì, ma io sono curabile.

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