giovedì 16 giugno 2011

Rapinato - Arcanum

Non è una scatola che trovate ancora sugli scaffali, ed è comunque una scatola che più facilmente troverà posto in una libreria o su di uno scaffale d’esposizione piuttosto che in una ludoteca. Arcanum sembra una bionda truccata da dark lady, una sofisticazione che le appartiene per aspetto più che per carattere.

E’ una storia di forte sentimento la nuova collaborazione di Andrea Chiarvesio, che ha tradito l’amore di Luca Iennaco per la passione di Pierluca Zizzi, dando a frutto un figliastro snob con il quale Kingsburg e Olympus non vorranno giocare.

La casa editrice di Arcanum è Lo Scarabeo, editore delle carte dei tarocchi, gli stessi che vengono utilizzati nel mazzo né più né meno che carte piacentine per una “corsa dei cavalli” a scommessa segreta, ma con disegni molto belli, come affascinante è la grande plancia, bella come una velina in un convegno di fisica quantistica, utile come una velina in un convegno di fisica quantistica.

In somma, un po’ come quando cercavamo di rendere gioco i soldatini, qui si tenta di rendere divertenti i tarocchi, la cui funzione principale rimane però inevitabilmente quella di essere guardati, nonostante l’evidente lavoro di design ludico per trovare un equilibrio meccanico all’utilizzo di carte da scopa per un gioco definibile come tale (tale gioco, non tale scopa); un intreccio tra sacro e profano che scontenterà molti lettori di tarocchi e, spero, meno giocatori. Al momento, se fossi coinvolto nella cosa, non mi farei fare le carte. Vedremo.


3 commenti:

  1. recensione quanto meno ingenerosa per un gioco che - a mio avviso - appena provato svela tutto il fascino di meccaniche semplici, intuitive ed eleganti nonché di una grafica curata, ben realizzata e "d'ambientazione". Personalmente dopo la prima partita mi è venuta voglia di rigiocarci subito. Al termine della seconda partita ha conservato tutto il suo fascino e - malgrado non fosse ancora la versione finale - si è confermato essere già ben bilanciato per cui sono fiducioso che quando i due autori avranno terminato la fase di affinamento il risultato sarà ancora migliore.
    Personalmente lo consiglio a tutti: al tavolo è piaciuto molto sia a giocatori alla prima esperienza (veri babbani) sia a giocatori più esperti e smaliziati.
    I miei complimenti agli autori. :-)

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  2. Ah, le recensioni, se solo avessi vissuto il gioco almeno tre o quattro volte avrei potuto scriverne una. Ma ovviamente avendo solo provato Arcanum in fiera, come i nostri attenti lettori avranno notato essere per tutti i titoli delle "rapine", nulla più ho potuto fare che raccontarne le prime (confermate) impressioni.

    Sono sempre contento quando leggo tanto entusiasmo, i giochi ne hanno bisogno; solo attenzione ad eccedere o altri autori potrebbero rinunciare nel vano tentativo di realizzare un prodotto migliore di quello perfetto appena descritto.

    Così, ci si diverte, prendendoci in giro per non prenderci per il cu*o.

    Buon divertimento!

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