venerdì 10 giugno 2011

Micro Mutants – un pic-nic invernale

Titolo: Micro Mutants: Evolution
Anno: 2007
Autore: Marco Maggi
Francesco Nepitello
Editore: Nexus (ita)
Tipo: gioco da tavolo
Genere: gioco d’abilità
Meccanica: abilità manuale, poteri variabili
Numero Giocatori: 2-4
Durata: 60-(60+n) min
Difficoltà: 1/5
Dipendenza dalla lingua: notevole (testo delle carte)
Illustratore: M. Alfaroli
R. Alfaroli
C. Cianci
F. Maiorana
F. Mattioli


IMMAGINI

Ad ogni gioco d’abilità mi chiedo come non possano gli autori aver pensato che i giocatori di giochi da tavolo siano tali proprio perché esclusi, o esclusisi, da ogni altra forma di gioco socialmente accettata è un vero mistero: pionieri o sconsiderati? Il confine è sottile come la zampa di una formica, ma altrettanto forte.

C’è da dire che la scelta per la base del gioco è caduta su di un modello, il gioco delle pulci, non particolarmente provante a livello fisico, eppure in grado di mettere in crisi le capacità di una persona che, seguendo le ipocrisie lessicali del nostro tempo, chiameremo “diversamente fortunato” (piuttosto che sfigato), tipo di persona generalmente affetta anche da una “limitata abilità” nelle attività manuali. Ma vuoi per l’idea, vuoi per i colori, vuoi per i super poteri delle pulci, il gioco ha preso piede (o meglio zampetta) e si è diffuso come uno sciame di cavallette, medesimamente causando danni alla popolazione ludica in termini di dita slogate e retine lese per lanci “poco controllati”.

Gioco semplice come grattarsi un orecchio al buio, tre basi e molte pedine diverse, ognuna con forma e caratteristiche proprie, uno o più nemici da “mangiare”: un pic-nic per chi non ami stare all’aria aperta, in effetti decisamente roba da giocatori. Portata principale usartropodi e sovietopteri, che se fosse stato fatto oggi avremmo avuto berluschette e gheddafalene, e di contorno un sofisticato piatto di risorse, sviluppi e poteri che rendono il pasto un po’ più pesante di quanto ci si aspetterebbe da un pic-nic.

In realtà Micro Mutants è una rivisitazione del vecchio X-Bugs (del 2001), riproposto e valorizzato come farebbe una cinquantenne appena divorziata: un po’ di trucco e via a caccia del pollo. L’aggiunta al vecchio gioco è cosa da chiamare i NAS, vere e proprie sofisticazioni di prodotto genuino.
Ma non tutto il male viene per nuocere, il nuovo formato in scatolona per quattro giocatori è un vero vestito da sposa, bello e invitante, alcuni inserti ne sono il pizzo intrigante, grafiche ed elementi sono la spettacolarità dell’abito, il tappetino ne è la comodità.
Geniale e imbarazzante infatti il tappeto da gioco presente nella confezione è uno strumento eccezionale, bellissimo e quasi essenziale, se non fosse per l’essere in materiale leggero e piegato in nove parti, rendendo il compito dei giocatori più difficile di quello della bilancia di Giuliano Ferrara, con questi che tentano di mirare con precisione alle pulci che se ne scivolano per pieghe irrecuperabili, un po’ come la morale di Giuliano Ferrara.

Fatto salvo questo piccolo dispiacere, qualche complicazione nella strategizzazione di un gioco d’abilità che molti di noi non stenterebbero a considerare di fortuna, e il fatto che la disabilità dei giocatori può portare la durata delle partite a tempi da Giro d’Italia, Micro Mutants è uno di quei “giochi differenti” che, se non possedete, dovreste almeno provare, fosse anche solo per recuperare quella parte d’infanzia perduta, riproposta in maniera più… diversamente fortunata.


PRO – coinvolgente, ricco.

CONTRO – complesso nella sua versione estesa, tappetino scomodo, durata (de)potenzialmente infinita.


LA GUASTAFESTE DICE – “caro ci costa ‘sto pic-nic”


NOTE per la vecchia versione erano presenti una quantità di razze diverse, per Micro Mutants sono al momento disponibili le quattro della scatola base più due presenti nell’espansione Micro Mutants: invasion.


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